Eccoci ritrovati con il tanto atteso nuovo capitolo della saga di Battlefield. Gli amanti del genere sicuramente non se lo saranno fatto sfuggire e sebbene la data di lancio prevista è per il 20 novembre, molti possono già giocarci grazie all’Origin Access. Come si sarà comportato Battlefield V? Sarà la solita guerra o cambierà qualcosa? Scopriamolo nella nostra recensione
Come annunciato, il titolo è già disponibile per i possessori di Origin Access che possono testare questo titolo sia nella componente single player con la campagna, che in quella multiplayer con le varie modalità. Tutt’ora non è ancora disponibile la tanto attesa modalità Battle Royale che andrà a completare quello che è il pacchetto rilasciato da DICE. Questa infatti è stata posticipata, in quanto la stessa società vuole rilasciare una modalità che funzioni alla pari, se non addirittura meglio, rispetto a quella di Call of Duty: Black Ops 4. Andiamo a vedere nella nostra recensione come si è comportato Battlefield V.
Battlefield V: i belli diventano eroi | Recensione
Quante volte ci è capitato di sbarcare in Normandia, fare irruzione nel Reichstag e porre fine così a uno dei conflitti più sanguinosi della storia? Ebbene, scordatevi tutto ciò. Proprio come nel precedente capitolo, qui vengono narrate quelle che sono le “vicende secondarie” che hanno contribuito (non meno delle “principali”) all’andamento della guerra per come la conosciamo noi.
Anche in questo capitolo la campagna sarà suddivisa in varie storie, ognuna delle quali vedrà come protagonista qualche aitante ragazzo o ragazza che, in cerca di gloria o mossi semplicemente da sentimenti patriottici e antinazisti, metteranno a repentaglio la loro vita per compiere delle missioni. Queste potranno risultare abbastanza impegnative e daranno gusto anche al giocatore più esperto, sebbene una suddivisione così frammentaria lasci ancora a desiderare in quanto priva di un filo logico nel complesso. I più nostalgici inoltre potranno trovare l’assenza degli avvenimenti principali come una nota negativa e di sicuro queste mini storie sembrano un contentino per chi desiderava una componente single player come quella dei primi capitoli.
Battlefield V: quando una squadra è una squadra | Recensione
Nota assolutamente positiva va dedicata al multiplayer che risulta essere molto veloce e ben strutturato. Le piccole modifiche apportate dagli sviluppatori rispetto al precedente capitolo risultano molto significative e vanno a creare un senso di squadra maggiore rispetto a Battlefield I. Come sempre ci saranno le 4 classi principali del gioco e, per ottenere una squadra veramente infallibile, si dovranno utilizzare tutti i ruoli. Tuttavia si potrà giocare anche solo con una classe e l’assenza di un medico, per quanto vitale, non graverà più di tanto se si ha una squadra ben affiatata.
La prima modifica infatti riguarda il fatto di poter rialzare un compagno che è stato abbattuto e attende le cure di un medico. Ovviamente chi rivestirà il ruolo di medico potrà rianimare più velocemente sia i suoi compagni che quelli di altre squadre, ma quest’azione finalmente potrà essere compiuta anche dagli altri ruoli. Anche un geniere potrà infatti riportare in partita un alleato. Anche quest’altra classe ha subito delle modifiche. Sarà in grado di costruire delle protezioni (in maniera più veloce rispetto alle altre) e potrà riparare le varie postazioni di artiglieria anticarro e le varie mitragliatrici.
Altri cambiamenti importanti riguardano il numero di munizioni, che risulteranno essere esigue a lungo andare, rendendo ogni colpo di vitale importanza, e le cure che sono state implementate diversamente rendendo il tutto più realistico. Sarà possibile infatti recuperare salute, ma solamente dopo aver utilizzato dei kit di primo soccorso forniti dai medici.
Fattore di vitale importanza nel nuovo titolo di DICE è sicuramente l’introduzione della modalità “Operazioni su vasta scala“. Questo particolare multiplayer vedrà le due fazioni (Asse e Alleati) affrontarsi in “più giorni” e su mappe differenti nelle quali la cattura e/o distruzione degli obiettivi sarà di vitale importanza per la vittoria. Le partite solitamente si disputeranno in 3 “giorni” differenti e se alla fine si avrà una situazione di pareggio, si accederà all’ultimo giorno nel quale le due fazioni si scontreranno senza possibilità di respawn.
Battlefield V: analizziamo il comparto tecnico | Recensione
Graficamente parlando il gioco risulta quasi impeccabile. La cura messa nella ricostruzione delle città, nonché quelle delle varie uniformi e delle armi sono quasi maniacali, seppur con qualche licenza poetica che gli sviluppatori si sono presi la briga di adottare. Gli effetti, dalle molteplici esplosioni alle distruzioni di barricate e case sono qualcosa di sublime per gli occhi e anche con dei dettagli al minimo, si può godere di un’esperienza di gioco molto realistica.
Tuttavia, sebbene da una parte si noti questa cura maniacale per il dettaglio, dall’altra sono proprio i dettagli che lasciano perplessi. Sia sciando che camminando o correndo sulla neve e/o nel fango, non si può non notare l’assenza delle orme dei personaggi, senza contare le varie posizioni innaturali assunte da chi è morto o da chi è steso per terra.
Il comparto audio è molto ben curato, con effetti che danno il senso della profondità, facendoci capire se un nemico è nelle vicinanze o meno e la direzione in cui si trova. Gli effetti metallici di armi, carri e aerei sono ormai qualcosa di assodato e riproducono fedelmente i suoni originali. Le frasi dei personaggi però lasciano a desiderare. A volte potremo udire frasi che ci avvisano che stiamo sparando ad un alleato quando in realtà si tratta di un nemico. Inoltre le urla di chi richiede cure a volte risultano essere esageratamente elevate, andando a coprire i rumori delle armi e delle esplosioni.
I comandi sono come sempre molto ben strutturati. Tuttavia anche qui troviamo una nota alquanto negativa. Stiamo parlando infatti del sistema di pilotaggio di un aereo che, almeno su PC, si fa notare per la sua inefficienza. Nulla sembra cambiato rispetto a Battlefield I. Gli aerei risultano essere quasi del tutto impossibili da pilotare, costringendo il videogiocatore a manovre reali alquanto complicate. La situazione migliora decisamente per i veicoli e per i comandi a piedi che garantiscono un’elevata risposta ai vari input.
Battlefield V: com’è andata questa guerra? | Recensione
Questa recensione su Battlefield V sta ormai giungendo al termine ed è arrivato il momento di tirare un po’ le somme. Il gioco di per sé è molto veloce nel gameplay (almeno nel multiplayer) rendendo le nostre sessioni di gioco molto snelle e godibili. Le partite non durano mai troppo e non risultano essere monotone e ripetitive. Le piccole accortezze adottate rendono il tutto molto frizzante e più accattivante, anche se la modalità di respawn rimane ancora un mistero, che neanche gli stessi sviluppatori riescono a risolvere.
Buona qualità grafica e audio, con dettagli molto curati e altri (purtroppo) del tutto assenti. Ottimi i comandi e l’elevata risposta degli stessi che permetteranno al nostro istinto di avere la meglio su un nemico che ci sbuca davanti all’improvviso, almeno finchè siamo a piedi o su un qualche veicolo che non voli. Carina l’idea di narrare avvenimenti secondari senza dover ripetere le solite missioni principali, anche se un filo logico più uniforme non avrebbe guastato.
Per questa recensione su Battlefield V è ormai tutto. Vi ricordo che siamo ancora in attesa della modalità Battle Royale di Battlefield V, il cui arrivo è previsto per il 6 dicembre. Sarà all’altezza degli altri videogiochi o lascerà a desiderare? Per non perdervi questa e altre future news e per non mancare all’appuntamento con neanche una recensione dei prossimi videogame, continuate a seguire le pagine di tuttoteK!
Punti a favore
- Gameplay veloce e divertente
- Effetti audio e video curati
- Cura dei dettagli...
Punti a sfavore
- Storie prive di un filo logico unico
- Guidabilità aereo carente
- ...nonostante ne manchi qualcuno
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