La ricerca italiana è da sempre molto attiva nel settore oncologico e i risultati si vedono: è arrivata infatti un’importante scoperta riguardante una possibile innovativa cura contro per il tumore al seno
Il tumore al seno è una patologia che ai nostri giorni lascia buone speranza di vita alle malate, anche del 98% se diagnosticato in tempo, come indica la fondazione Umberto Veronesi. Uno degli scogli da superare tutt’ora sono però le ricadute, che possono verificarsi con una probabilità dal 30% in alcuno casi, dando inizio ad un nuovo calvario. Chi si ammala di tumore è in pratica a rischio anche dopo essere guarito.
Diagnosi di tumore al seno, si può notare una piccola massa anomala. In questi casi, se il tumore non ha intaccato i linfonodi, la speranza di vita è altissima
Medicina: le cellule staminali tumorali e le ricadute
La difficoltà a bloccare le ricadute tramite terapie tradizionali è spiegabile con una teoria oncologica piuttosto recente. Recenti studi hanno infatti dimostrato il ruolo fondamentale delle cellule staminali anche nella genesi dei tumori, in particolare hanno individuato nella popolazione di cellule cancerogene un’organizzazione “gerarchica”: la gran parte della massa tumorale sarebbe composta di cellule cancerogene in gradi di proliferare e riprodursi solo in maniera limitata, mentre una piccola porzione della popolazione – identificata da particolari antigeni e strutture della membrana – sarebbe in grado di proliferare e mantenere a lungo il tumore. Si è osservato in laboratorio che iniettando piccole dosi di cellule tumorali nei topi non era possibile innescare il tumore, mentre bastavano quantità irrisorie di cellule specificatamente del secondo tipo per far ammalare gli ospiti.
Cellula staminale tumorale del colon
Queste ultime cellule hanno delle caratteristiche peculiari, come la capacità di auto-rinnovarsi e di differenziarsi in cellule più mature, che hanno valso loro il nome di cellule staminali tumorali – chiaramente questo non significa che tutte le staminali siano tumorali, quelle dannose hanno caratteristiche genomiche ben precise. La pericolosità delle cellule staminali tumorali è proprio rappresentata dalla loro capacità di rigenerare il tumore anche partendo da pochissime quantità residue, che rimangono in ogni caso dopo una qualsiasi terapia. Di contro, eliminando queste particolari staminali, si favorisce la regressione naturale del tumore. Una terapia mirata a combattere questa categoria è quindi di duplice utilità: evita ricadute future e aiuta le cure standard. Proprio su questo obbiettivo è stata costruita la nuova ricerca.
Eliminare le cellule staminali tumorali ha una duplice utilità
Medicina: la cura genetica contro il tumore al seno
Lo studio, pubblicato sulla rivista Oncogene e sviluppato dal gruppo del Centro per la genomica dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) a Milano, con il sostegno dell’Associazione Italiana per la Ricerca su Cancro (Airc), ha scoperto un’arma da utilizzare per controllare la popolazione delle cellule staminali nel tumore al seno.
Si tratta di micro-RNA, ovvero una piccola molecola con di RNA che ha capacità di agire come un interruttore di spegnimento per migliaia di geni, di fatto impedendo l’espressione genica. La molecola identificata dal gruppo si chiama miR-34a. Da molto tempo la comunità scientifica era alla ricerca di questa molecola, di cui era nota la capacità di bloccare la crescita delle cellule cancerogene, ma non erano chiari i meccanismi con cui essa agiva. Per svelare l’arcano i ricercatori italiano hanno osservato l’azione di miR-34a durante la formazione e lo sviluppo della ghiandola mammaria.
Degradazione e conseguente blocco dell’espressione genica
Fonte: Di Richard Robinson – RNAi Therapeutics: How Likely, How Soon?
Hanno potuto quindi studiare a fondo il comportamento della molecola e dimostrare che può agire non solo sulla proliferazione delle cellule cancerogene, ma anche controllare le proprietà staminali di queste ultime.
Paola Bonetti, prima autrice del lavoro e ricercatrice nel gruppo di Francesco Nicassio, coordinatore del Centro per la Genomica dell’Iit, ha spiegato:
Questo lavoro ci ha permesso di capire che l’espressione fisiologica del microRNA, miR-34a, è in grado di limitare l’espansione delle cellule staminali e può quindi contrastare più efficacemente la progressione del tumore.
Freno genetico al tumore al seno
Fonte: IIT
Il controllo delle cellule staminali tumorali è forse la più interessante delle proprietà della molecola. Come già illustrato in precedenza questo tipo di cellule sono il motore e l’innesco del tumore, oltre alla principale causa delle ricadute e quindi dell’inefficacia delle cure tradizionali. Ecco perché il nuovo obiettivo del team è quello di sviluppare una terapia mirata, facendo uso di nanotecnologie che possano veicolare le molecole nelle cellule malate. Lo stesso Nicasso afferma:
Stiamo già sperimentando sistemi nuovi per veicolare i microRNA nelle cellule tumorali. La nostra speranza è portare avanti con successo questi studi.
La ricerca quindi non si ferma e nemmeno noi, che continueremo a rimpinguare la sezione scienze con tutte le ultime scoperte più interessanti e tante curiosità!
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