È stato costruito un organoide del fegato per studiare le epatiti e le altre malattie che colpiscono questo organo. Questi organi artificiali sono realizzati grazie a stampanti 3D ed intelligenza artificiale
I mini-organi umani riprodotti in provetta entrano in una nuova era. Grazie a ciò ci sarà una rivoluzione della medicina di precisione grazie a stampanti 3D ed intelligenza artificiale. In merito a ciò è stato realizzato un organoide del fegato per studiare le epatiti e le altre malattie che colpiscono questo organo e per sperimentare testare i farmaci. Vediamo tutti i dettagli.
Fegato: i dettagli su questi mini-organi umani riprodotti in provetta | Biologia
La ricerca riguardante gli organi artificiali riprodotti in provetta è stata coordinata dall’Università Statale di Milano, che apre i battenti presso la Fondazione Istituto Nazionale di Genetica Molecolare (Ingm) Romeo ed Enrica Invernizzi. Questi organi artificiali sono prodotti a partire da cellule staminali del singolo paziente. Successivamente vengono poi caratterizzati da un punto di vista biomolecolare ed anche modificati, in modo tale da studiare tumori, malattie autoimmuni e del sistema nervoso centrale. In riferimento a ciò Massimiliano Pagani, coordinatore del Centro Homic spiega:
La prossima sfida sarà quella di perfezionare la ‘ricetta’ per ottenere organoidi sempre più grandi, complessi e simili agli organi originali: per questo useremo nuovi materiali e tecnologie come le stampanti 3D.
Mentre la creazione dell’organoide del fegato è stata pubblicata sulla rivista Cell Metabolism. Il risultato è frutto della ricerca fatta tra Stati Uniti e Giappone. È stata condotta sotto la guida di Takanori Takebe, dell’americano Cincinnati Children’s Hospital Medical Center. Ed è proprio lo stesso Takanori Takebe a spiegare lo studio eseguito:
Abbiamo sviluppato un metodo riproducibile per fabbricare complessi organoidi del fegato umano utilizzando cellule staminali pluripotenti derivate da donatori umani sani e da donatori con malattie del fegato.
Vediamo come è stato realizzato questo organoide | Biologia
Per realizzare questo organoide del fegato sono state utilizzate 11 linee di cellule staminali pluripotenti, staminali capaci di trasformarsi in diversi tipi di cellule sia sane sia malate. Da queste ultime sono stati ottenuti organi in miniatura, dove troviamo diversi tipi di cellule del fegato. Il primo passo per realizzarlo è stato trattare gli organoidi con acidi grassi, questo per permettere l’accumulo di grasso nel fegato, l’infiammazione e la fibrosi, in modo da riprodurre perfettamente le caratteristiche chiave di alcune malattie. Takebe ha continuato spiegando:
Gli organoidi ricreano accuratamente le infiammazioni e altre caratteristiche delle malattie del fegato.
Questa creazione ha permesso ai ricercatori di studiare le malattie e testare le terapie. Il risultato ottenuto è significativo, infatti finora era stato molto complesso riprodurre modelli della malattia del fegato grasso o della malattia di Wolman. Adesso, grazie a questi organoidi è possibile sperimentare i farmaci contro queste malattie epatiche.
Questo potrebbe essere un grande passo nel campo medico. E voi cosa ne pensate? Per non perdervi nessuna novità sull’universo scientifico continuate a seguire le pagine di tuttoteK.
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