Partendo da un un cocktail di quattro farmaci specifici si possono ottenere delle vere e proprie fabbriche di neuroni. Punto di svolta per la cura delle malattie neurodegenerative
Ormai la ricerca, fortunatamente, sta facendo passi da gigante. Infatti uno studio condotto dal gruppo Penn State pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports, potrebbe essere la base per future terapie contro le malattie neurodegenerative come il Morbo di Alzheimer, Morbo di Parkinson, la Sclerosi Laterale Amiotrofica e tante altre. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Biologia: vediamo i risultati di questa ricerca
Si pensa che un cocktail di quattro farmaci riesca a trasformare in neuroni le cellule del cervello, caratterizzate dalla loro forma stellata. Queste cellule, in condizioni normali, hanno la funzione di sostenere e nutrire i neuroni, funzione che nel caso delle malattie neurodegenerative va a scemare.
La ricerca condotta dal gruppo Penn State guidato da Gong Chen, pioniere in questo campo di ricerca, potrebbe essere il punto di partenza per future terapie contro queste gravi malattie. In una intervista Gong Chen dice:
Il problema più grande per riparare i danni al cervello è dovuto al fatto che i neuroni non si rigenerano dopo il danno.
Contrariamente gli astrociti, le cellule nervose a forma di stella, si raccolgono intorno al tessuto cerebrale leso e possono proliferare dopo una lesione cerebrale. Di conseguenza aggiunge Gong Chen:
Credo che trasformare le cellule che si trovano vicino ai neuroni danneggiati in nuovi neuroni sia il modo migliore per ripristinare le funzioni neuronali perse.
Già in passato il gruppo guidato da Chen aveva individuato nove molecole capaci di convertire direttamente in neuroni gli astrociti. Purtroppo questa tecnica risultava molto complessa, infatti i ricercatori hanno tentato un nuovo approccio e queste sono le loro parole di Jiu-Chao Yin:
Abbiamo identificato la formula chimica più efficiente tra le centinaia di combinazioni di farmaci che abbiamo testato. Utilizzando quattro molecole possiamo trasformare in modo efficace gli astrociti umani in neuroni funzionali.
Questo cocktail di molecole attiva due geni che vanno a riprogrammare le cellule, convertendole in neuroni nell’arco di dieci giorni, ed evitando di farle prima diventare delle cellule staminali pluripotenti indotte. I neuroni ottenuti, in seguito, formano robuste reti, che sono in grado di inviare dei segnali di tipo chimico ed elettrico e sono riusciti a sopravvivere per più di sette mesi in una piastra di coltura in laboratorio.
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