Questo studio è stato condotto tra Padova e Parigi dai ricercatori Slava Karolis, Maurizio Corbetta e Michel Thiebaut de Schotten. Questa ricerca ha delineato una mappa delle differenze tra i vari emisferi del cervello umano
Questo è stato possibile grazie ad uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communication, condotto da Slava Karolis, Maurizio Corbetta e Michel Thiebaut de Schotten. Vediamo tutti i dettagli.
Biologia: vediamo tutti i dettagli di questo studio effettuato tra Padova e Parigi
Parigi 1865, Paul Broca scopre che lesioni della parte anteriore del cervello a sinistra danno vita ad uno specifico disturbo legato al linguaggio parlato. Da qui Broca designò l’emisfero sinistro come emisfero dominante, non solo per il controllo del linguaggio ma anche per il controllo della mano destra, mano dominante nella maggioranza delle persone. Questa teoria riguardante la predominanza dell’emisfero sinistro rimase in evidenza fino agli studi del premio Nobel Roger Sperry.
Sperry riuscì a dimostrare che ogni emisfero ha le sue funzioni specifiche. Quello sinistro addetto funzioni verbali, mentre quello destro più a funzioni spaziali come orientamento e attenzione. Da quando si è chiarita la funzione dei rispettivi emisferi si utilizza la teoria Sperry per delineare il profilo di una persona. Ad esempio le persone dominanti a sinistra sarebbero più analitiche e brave in matematica, mentre quelle dominanti a destra sarebbero persone più creative ed emotive.Â
La nuova ricerca
Fino ad oggi non si aveva una vera e propria mappa completa delle funzioni del cervello umano. Per ottenere questa mappa i ricercatori, citati poc’anzi, hanno analizzato 3.000 mappe di risonanza magnetica funzionale di attivazione cognitiva. Per fare ciò hanno utilizzato nuovi metodi multivariati che hanno generato poi una mappa completa. Quest’ultima mostra l’architettura funzionale delle funzioni cognitive lateralizzate. Maurizio Corbetta, direttore della Clinica Neurologica e del Padova Neuroscience Center, spiega quanto segue:
Esplorando questa mappa multidimensionale abbiamo scoperto che le funzioni cerebrali lateralizzate sono organizzate come una piramide con 4 facce (un tetraedro) con 4 angoli che rappresentano funzioni fortemente lateralizzate: comunicazione simbolica linguaggio scritto, orale, matematica, fortemente lateralizzata a sinistra; percezione/azione lateralizzata a destra, così come le emozioni che risultano anch’esse fortemente lateralizzate a destra. Questa architettura così semplice è stata una vera sorpresa.
Inizialmente prima di elaborare questo studio c’erano due teorie. La prima ipotizzava che quanto più una regione era lateralizzata tanto meno era collegata con la stessa regione dell’emisfero opposto. La seconda invece è esattamente opposta, ipotizzava che la specializzazione dell’emisfero emergesse dalla competizione tra i due emisferi che si vanno ad inibire reciprocamente.
Dopo aver stipulato queste ipotesi i ricercatori hanno scoperto che le aree più lateralizzate sono meno connesse, e questa scoperta va a supportare la prima ipotesi. Il Prof. de Schotten, direttore del laboratorio Brain Connectivity and Behavior Istituto Icm Parigi, dice quanto segue:
Questi risultati ci offrono un nuovo modo per pensare alla lateralizzazione di funzione e danno una risposta chiara a domande che sono state nella letteratura per molti anni. Come prossimo passo pianifichiamo di esplorare le connessioni fra aree nello stesso emisfero, e di pianificare nuove strategie per compensare gli effetti delle lesioni.
E voi cosa ne pensate di questo nuovo studio sul nostro cervello? Fatecelo sapere. Per non perdervi nessuna novità sul mondo scientifico ma anche tanto altro, continuate a seguire le pagine di tuttoteK.
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