Oggi vi faremo conoscere 10 biblioteche molto speciali: non solo luoghi di cultura dove consultare libri, ma anche edifici dal design innovativo da vivere e scoprire
Il 23 aprile è la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. In tutto il mondo si festeggia nel modo più disparato: con rose e libri a Barcellona, in giro per il mondo, in crociera, addirittura in treno. Oggi, però, non vogliamo parlare “solo” di libri ma anche dei luoghi che li custodiscono: le biblioteche. Questi luoghi affascinanti hanno un’origine antica e importante, e da sempre sono simbolo di studio, cultura, sapienza, curiosità.
Nonostante tutto, oggi le biblioteche “classiche”, quelle che servono a custodire e a conservare i libri, non bastano più. Anzi, è nato un vero e proprio movimento internazionale per la nascita di nuovi poli culturali dal design innovativo e originale. Le biblioteche moderne stanno diventando sempre di più dei poli di attrazione, dei ‘tinkering lab’.
Oggi vi faremo conoscere dieci biblioteche in giro per il mondo tutti da scoprire e da vivere. Dalla Finlandia al Niger, dall’India alla Nuova Zelanda – proprio a Christchurch, teatro di un recente attentato ai danni di due moschee – partiamo alla scoperta di questi luoghi magici e un po’ strani.
10 biblioteche: non solo libri, ma anche design
Le biblioteche contemporanee nascono grazie a un nuovo movimento internazionale: i nuovi centri vantano un design innovativo, sono veri e propri hub culturali, sociali e civici. Meno consultazione e più interazione, dunque: la proposta di libri viene ridotta a vantaggio di numerose attività alternative, dallo yoga alla stampa 3D.
Le nuove biblioteche nascono con l’obiettivo di divenire dei veri e propri ‘tinkering lab’. Tinkering è un termine inglese che vuol dire letteralmente armeggiare, adoperarsi, darsi da fare. Le attività proposte sono dinamiche, concrete, stimolanti, pratiche. Questi nuovi centri sono stati progettati per propugnare un nuovo metodo educativo, ovvero il gioco e la manipolazione per avvicinare bambini e ragazzi allo studio delle materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica).
Europa: il Nord all’avanguardia
La prima biblioteca moderna è in Finlandia, a Helsinki. In piazza Kansalaistori, di fronte al Parlamento, sorge la Oodi Central Library, in cui solo un terzo dello spazio è dedicato ai libri veri e propri. Riconoscibile per il tetto ondulato e la facciata in abete rosso finlandese, la Oodi è una struttura realizzata dalla ALA Architects. Vanta più di 17 mila metri quadri e somiglia a un vero proprio centro ricreativo, che oltre ai libri mette a disposizione cinema, studio di registrazione, mostre, eventi e incubatori creativi. Tra le attività proposte anche stampa 3D e scultura del legno. I libri, invece, sono conservati nel seminterrato e vengono richiesti e distribuiti attraverso un sistema robotizzato. Anna Maria Soininvaara, direttrice della Oodi, dichiara:
Il nostro obiettivo è reinventare la biblioteca per i bisogni futuri della popolazione finlandese, ma anche incoraggiare l’istruzione e l’integrazione.
Segue la Danimarca, che a Copenhagen vanta la Tingbjerg Library. La biblioteca si erge in un quartiere dall’architettura modernista, ma che negli ultimi tempi ha sofferto la presenza di un alto tasso di criminalità. Il centro COBE è uno spazio culturale di 1500 metri quadri e ospita una biblioteca, ma anche sale riunioni, caffè e atelier creativi. La parte più stretta della struttura misura solo un metro e mezzo di larghezza. Il centro propone numerosissimi eventi tra i quali concerti e spettacoli teatrali per i più piccoli, ma anche laboratori per creare giocatoli, per realizzare filmati e spazi di incontro con gli autori.
Americhe: da Nord a Sud
Iniziamo dagli Stati Uniti. A Chicago la biblioteca comunale si chiama West Loop ed è stata collocata in due ex studi televisivi. Ristrutturati all’esterno con una facciata in acciaio, all’interno hanno mantenuto i soffitti a prua e lucernari originari. Lo spazio è di 1500 mq ed è stato realizzato dallo studio Skidmore Owings & Merrill; la biblioteca è diventata un centro comunitario con sale riunioni, studio di registrazione per artisti emergenti, e mette a disposizione anche corsi di apprendimento digitale. Per i bambini sono attivi laboratori creativi e stanze per la lettura; queste sono arredate con superfici magnetiche sulle quali i piccoli possono scrivere e disegnare liberamente. West Loop offre anche un servizio dopo scuola tutti i pomeriggi, completamente gratuito.
Sempre in Nord America passiamo al Canada. Ad Alberta c’è la Calgary Central Library, uno spazio ottagonale di più di 22 mila metri quadri progettato da Snøhetta, che propone le più disparate attività, sia ricreative che di studio. Al piano terra sono state disposte una libreria per bambini e delle sale giochi dove disegnare e creare. Al quarto piano è stata allestita una grande sala lettura e studio. Sono utilizzabili anche gli spazi esterni: sui terrazzi, per esempio, sono in funzione anfiteatri che consentono di svolgere le attività anche all’aria aperta.
Spostiamoci più a sud e arriviamo in Perù. A Lima si erge la Biblioteca Sur, dove i libri sono esposti su scaffali intervallati da finestre verticali. L’edificio è stato realizzato dallo studio di architetti Gonazalez Moix, si trova nei pressi del parco Inmaculada Concepción nel distretto di La Molina e mette a disposizione 1300 mq. Oltre che consultare libri si possono seguire corsi di yoga, chitarra, disegno, fotografia, ballo e teatro.
Africa: una’ex-moschea si trasforma in biblioteca
In un villaggio Hausa nell’est del Niger è nata la Dandaji Library, un centro particolare perché ricavato da un’antica moschea in disuso. Gli architetti di Atelier Masomi e di Studio Chahar hanno sfruttato l’edificio originario in argilla, al quale hanno aggiunto scale e divisori in metallo – invece che il tradizionale legno -, ricavando un nuovo livello soppalcato. Gli spazi sono ampi e ben illuminati dalla luce del sole, che è fondamentale quando non c’è corrente elettrica. La biblioteca è un vero centro comunitario, e molte donne del villaggio hanno chiesto di poter seguire dei corsi di alfabetizzazione, oltre a quelli del laboratorio di informatica già disponibili. Una nuova moschea, invece, è stata edificata poco lontano.
Asia: ecologia mista a futurismo
Vietnam: la VAC Library di Hanoi è veramente una biblioteca unica nel suo genere. Thai Thach e Farming Architects hanno realizzato una libreria-fattoria urbana ibrida, costituita da una struttura rampicante in legno. Ispirato all’orticoltura e all’allevamento nel Vietnam rurale, il centro nasce con l’obiettivo di insegnare ai bambini l’ecologia e la cura dell’ecosistema, dando loro accesso ai libri ma anche a esemplari di fauna locale. Nella biblioteca vivono polli e carpe, e si coltivano anche verdure oltre che a giocare, leggere e studiare. Il letame di pesci e polli viene raccolto e utilizzato come fertilizzante per le piante, insegnando ai bambini i cicli della natura.
In Cina, invece, troviamo la biblioteca di Tianjin. Contrariamente a quella di Hanoi, questa biblioteca pare uscita da un film di fantascienza. L’edificio è costituito da cinque piani, per un totale di ben 33 mila metri quadri; al centro è stato inserito un auditorium a forma di sfera, principale spazio di aggregazione sociale. Gli scaffali con i libri sono collocati sui muri secondari, disposti dal piano terra al soffitto. Al primo e al secondo piano della biblioteca sono state disposte spaziose sale lettura e numerosi spazi relax; inoltre, numerose sale riunioni, aule computer e sale registrazione, e due cortili sul tetto.
Oceania: nel cuore di Christchurch
Vi ricorderete di Christchurch, la città vittima di due recenti attacchi terroristici di matrice anti-islamica. Proprio nella piazza della cattedrale sorge la biblioteca centrale Turanga, che ha sostituito la precedente, rasa al suolo dai terremoti del 2010 e 2011 in Nuova Zelanda. Turanga è uno dei 9 progetti di vitale importanza per il rilancio dello sviluppo della città. Memori del passato, gli architetti hanno costruito la biblioteca con muri di pietra molto spessi, resistenti a eventuali sismi. L’edificio propone 9500 mq su cinque piani, ed è stata allestita un’intera area tecnologia e innovazione con una parete schermo tattile lunga 7 metri.
Al secondo piano ci si può incontrare in una piazza, mentre i bambini possono usufruire di un’area gioco e studio a loro dedicata. Nei piani superiori si trovano anche sale riunioni, aule studio, laboratori informatici, e uno studio di produzione video e musicale. L’intero progetto è stato realizzato da uno studio di architettura danese, Schmidt Hammer Lassen, in collaborazione con un team di architetti neozelandesi.
Biblioteche: un po’ di storia
Questi centri sono presenti fin dall’antichità, e per ognuno di noi hanno un significato diverso. C’è chi li associa allo studio e al ripasso – magari durante gli esami -, e c’è chi li ha scelti come luogo di relax e lettura di piacere. Per molti, le biblioteche sono anche occasioni per conoscere nuove persone, o per scoprire cose nuove. Più generalmente, una biblioteca è un luogo di pace e silenzio dove possiamo fermarci a leggere un libro, oppure sceglierne uno – o più – da chiedere in prestito.
In Italia il potenziamento delle biblioteche pubbliche risale agli anni ‘70 con la legge n.382/1975 sull’ordinamento delle Regioni. A queste venivano trasferite le competenze sulle biblioteche di ente locale e sullo sviluppo della scuola dell’obbligo e della scolarizzazione. Il Codice dei beni culturali del 2004 definisce biblioteca “una struttura permanente che raccoglie e conserva un insieme organizzato di libri, materiali e informazioni, comunque editi o pubblicati su qualunque supporto, e ne assicura la consultazione al fine di promuovere la lettura e lo studio”.
La parola biblioteca deriva dall’unione di due termini greci: ‘biblíon’, libro, opera letteraria, e ‘théke’, che significa scrigno, ripostiglio. In realtà, in origine biblion era il nome attribuito alla corteccia interna del papiro, usato a sua volta come supporto per la scrittura. Per praticità il termine ha assunto un significato più generale. Nel I secolo d.C Dione Crisostomo attribuì alla parola ‘vivliothikì’ il significato “moderno” di biblioteca, ovvero come “deposito di libri”, “archivio di libri”. In inglese, invece, si usa la parola ‘library’, che deriva dal latino ‘liber’, libro.
La biblioteca come la conosciamo oggi nacque a Ninive, città-stato del Vicino Oriente antico, tra il VII e il III millennio a.C. Proprio lì gli archeologi hanno rinvenuto 22 mila tavolette d’argilla, conservate in una parte del palazzo reale di Assurbanipal che corrispondeva agli archivi nel VII secolo a.C. Tra le tavolette sono state rinvenute anche le versioni integrali di alcuni poemi mesopotamici, sulle quali si basano le edizioni moderne.
Nel corso dei secoli sono nate numerose e splendide biblioteche, sia private che pubbliche. Tra le più celebri quella di Alessandria in Egitto, quella di Asinio Pollione sull’Aventino, e la Biblioteca Ulpia di Traiano durante l’impero romano, e quella di Costantinopoli. Nel medio-oriente brillarono la Bayt al-Ḥikma (“Casa della sapienza”) a Bagdad e la Dār al-Ḥikma (“Casa della conoscenza”) al Cairo, sebbene ogni città del Maghreb e del Mashreq avesse una sua biblioteca, più o meno ricca.
Durante il Medioevo l’espansione dei monasteri benedettini permise la creazione e la conservazione di splendide raccolte librarie. L’Abbazia di Montecassino, il cenobio di Bobbio o l’Abbazia di Cîteaux (Francia) sono alcuni tra i centri amanuensi più famosi in Occidente. Nel corso dell’XII secolo nacquero le prime università in Europa, e con esse avvenne anche la costituzione delle prime biblioteche adibite allo studio. Bologna e Parigi possono vantare le università più antiche del mondo occidentale.
Il Rinascimento vide un incremento notevole nella nascita delle biblioteche. Grazie al fiorire dell’Umanesimo e dello studio di arti e scienze, numerosi signori rinascimentali si appassionarono alla stesura e al collezionismo di volumi, e questo fece nascere le prime biblioteche laiche. Tra queste ricordiamo la Viscontea-Sforzesca – originariamente conservata nel castello di Pavia e portata in Francia da Luigi XII nel 1499 – la Malatestiana di Cesena, la Estense a Ferrara – poi trasferita a Modena -, la Gonzaghesca a Mantova, la Laurenziana di Firenze e la Marciana di Venezia. Tutte queste biblioteche non erano solo un luogo di studio e sapienza, ma un vero e proprio simbolo dell’influenza e della ricchezza – culturale come economica – delle famiglie nobili che le possedevano.
L’invenzione della stampa fu una novità che permise un enorme incremento nella produzione di volumi. Verso la fine del XV secolo il numero di opere in circolazione era salito enormemente, e produrre gli esemplari librai divenne più veloce, più semplice e, soprattutto, meno costoso. Divenne così molto più facile raccogliere volumi, e il numero di biblioteche crebbe.
Nel XVI secolo vennero fondate le prime case editrici: diffuse soprattutto nei grandi porti europei come Venezia, Amsterdam, Lione e Lipsia, favorirono la circolazione dei libri in tutta Europa e quindi la loro raccolta nelle biblioteche. Due importanti biblioteche rinascimentali furono la Biblioteca Palatina di Heidelberg e la Biblioteca Corviniana di Budapest, purtroppo poi smembrate.
Nella prima metà del Seicento furono istituite le prime grandi biblioteche pubbliche, come la Biblioteca Angelica di Roma, la Biblioteca Ambrosiana di Milano, la Biblioteca Bodleiana di Oxford e quella della Università di Cambridge. A partire dal 1660 nacquero grandi biblioteche nazionali delle monarchie europee, come la Staatsbibliothek zu Berlin (1661), la Bibliothèque Nationale de France di Parigi (1692), la Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna (1722), la British Museum Library di Londra (1753) e la Biblioteca Nazionale Russa di San Pietroburgo (1795).
Lo sviluppo e la crescita delle biblioteche vide il suo apice verso la fine del XVIII secolo e nel XIX secolo, grazie anche al trasferimento di alcune collezioni private in strutture pubbliche. Nel 1800 venne fondata la ricchissima Library of Congress di Washington, ancora oggi uno dei centri più forniti al mondo dopo la Biblioteca apostolica vaticana, che a partire dal Quattrocento ha in cura una delle raccolte di testi antichi e di libri rari fra le più importanti al mondo.
Libri: 10 biblioteche molto speciali da visitare assolutamente
Il 23 aprile è la Giornata mondiale del libro! Come vivrete la vostra passione per la lettura? Magari andando proprio in biblioteca? Fateci sapere cosa ne pensate di queste 10 biblioteche molto speciali, e diteci quali tra queste vi ha colpito di più. Restate con noi per le prossime curiosità in materia di opere letterarie, e tanti auguri di buona lettura!
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