Le nostre anime di notte racconta le vicende di due anziani che insieme vogliono in qualche modo dare un senso al tempo che resta loro. Riscopriranno sentimenti e sensazioni che credevano ormai sopite da tempo, ecco la nostra recensione
TITOLO: Le nostre anime di notte. AUTORE: Kent Haruf. GENERE: Narrativa. CASA EDITRICE: NN Editore. ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2017.
Le nostre anime di notte: essere soli insieme | Recensione
Un racconto breve, appena 180 pagine, scritto negli ultimi mesi di vita dell’autore. Si presenta più come un bisogno impellente dell’autore di raccontare una fase della vita che egli stesso stava attraversando: l’anzianità. Le nostre anime di notte è un manifesto poetico che dichiara al mondo che non serve essere giovani per innamorarsi e aver bisogno di tenerezza e complicità.
Le nostre anime di notte: la trama | Recensione
La storia dolce e coraggiosa di un uomo e una donna che, in età avanzata, si innamorano e riescono a condividere vita, sogni e speranze. Nella cornice familiare di Holt, Colorado, dove sono ambientati tutti i romanzi di Haruf, Addie Moore rende una visita inaspettata a un vicino di casa, Louis Waters. Suo marito è morto anni prima, come la moglie di Louis, e i due si conoscono a vicenda da decenni.
La sua proposta è scandalosa ma diretta: vuoi passare le notti da me? I due vivono ormai soli, spesso senza parlare con nessuno. I figli sono lontani e gli amici molto distanti. Inizia così questa storia di amore, coraggio e orgoglio. Il loro incontro darà vita ad una complicità dolce e silenziosa che si intreccerà anche con la vita del nipote di Addie, si creerà un calore familiare profondo e delicato che durerà per tutto il racconto. Una malinconica e tenera storia di due vedovi che si prendono per mano letteralmente e metaforicamente in un momento di profonda solitudine. Addie decide di fare questa proposta “indecente” perchè la notte è il momento in cui tutte le sue paure e i suoi timori si acuiscono.
Le emozioni della anime di notte
Dormire insieme, parlare, sfiorarsi le mani, condivisione di ricordi, speranze e dolori. Una storia d’amore, un amore maturo e vero, profondo e raffinato, mai volgare, ma ad Holt, cittadina conservatrice del Colorado, certi cambiamenti vengono notati e giudicati. Il tempo passa e Addie e Louis riescono a legare, a diventare davvero una coppia ricreando quel senso di intimità che non provavano da tempo. A cambiare gli equilibri della coppia, sarà l’arrivo del figlio di Addie con il piccolo nipote Jamie, temporaneamente trasferitosi dalla nonna.
Riusciranno i due protagonisti a preservare questo equilibrio nonostante le malelingue e i il parere contrario dei rispettivi figli?
Le nostre anime di notte: un racconto dolcemente spregiudicato | Recensione
Il racconto è molto breve, la scrittura sembra veloce, come se l’autore l’avesse steso esattamente come gli veniva in mente. La punteggiatura rende la lettura inizialmente faticosa, soprattutto nella distinzione fra parte narrata e dialogo. Una volta capito il meccanismo narrativo però il racconto risulta piacevole e scorrevole. La lettura è molto veloce, bastano 3/4 ore per terminarlo se si riesce ad entrare nella narrazione totalmente e a creare empatia con i protagonisti. Risulta difficile ad un lettore molto giovane entrare completamente nella trama, perchè le sensazioni sono spiegate in modo da poter esser comprese solo da chi le ha già vissute.
Nonostante la brevità del libro i personaggi sono caratterizzati molto bene, sembra di conoscerli da sempre. La descrizione di questa sorta di ribellione adolescenziale della terza età permette di capire che tipo di persona e che sfumatura caratteriale abbia Addie e nell’accettare Louis si delinea di conseguenza. La brevità dei capitoli permette una scorrevolezza piacevole. Resta il fatto che Le nostre anime di notte potrebbe risultare leggermente noioso, ma se uno ha la pazienza di terminarlo lascia degli spunti di riflessione molto profondi.
Kent Haruf e la Trilogia della Pianura
Kent Haruf (1943-2014), scrittore americano. Prima di diventare un autore di romanzi di successo ha svolto diversi lavori, come operaio, bracciante, bibliotecario e insegnante universitario. Tutti i suoi romanzi sono ambientati nelle cittadina di Holt. Molti sono i riconoscimenti che gli sono stati conferiti: il Whiting Foundation Award e una menzione speciale dalla PEN/Hemingway Foundation. Con il romanzo Il canto della pianura è stato finalista al National Book Award, al Los Angeles Times Book Prize, e al New Yorker Book Award. Con Crepuscolo, secondo romanzo della Trilogia della Pianura, ha vinto il Colorado Book Award, mentre Benedizione è stato finalista al Folio Prize. Con Le nostre anime di notte ha raggiunto, purtroppo postumo, la celebrità internazionale, anche grazie al film tratto da quest’ultimo romanzo.
Le nostre anime di notte: la trasposizione cinematografica | Recensione
Le nostre anime di notte nel 2017 è diventato un film, prodotto da Netflix e interpretato da Jane Fonda e Robert Redford, presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2017 durante la consegna dei Leoni d’Oro alla carriera. Una pellicola dai toni ovattati e delicati come quelli del libro.
Non si discosta quasi per niente dal romanzo, anzi ricalca fedelmente e la performance di due mostri sacri del cinema come loro rendono il film una piccola perla anche per coloro che non hanno letto il libro. Uno dei pochi casi in cui leggere il libro fa venire voglia di vedere il film ma anche e soprattutto viceversa. Una storia che risulta come una carezza sul viso di chi la legge o la guarda. Nessun colpo di scena, nessun momento potente, una dolce poesia lunga 180 pagine che lascia il segno in coloro che decidono di immergervisi totalmente.
Ho deciso di non badare a quello che pensa la gente, L’ho fatto per troppo tempo, per tutta la vita. Non voglio più vivere così.
Voi lo avete letto o avete solo visto il film su Netflix? Non perdetevi tutte le novità della piattaforma di luglio!
Punti a favore
- Delicato e coinvolgente
- Tratta una tematica non banale
- Personaggi caratterizzati a tutto tondo
Punti a sfavore
- Punteggiatura confusa
- Talvolta noioso
- Epilogo banale
Lascia un commento