In questa recensione definitiva mettiamo insieme ogni tassello di Blood Rage: dai contenuti Kickstarter alle ultime espansioni, per riuscire a delineare il profilo di questa pietra miliare dei giochi da tavolo
La Genesi di un gioco | Recensione Blood Rage
Per parlare della genesi di Blood Rage, uscito su Kickstarter nel 2015 e da allora affermatosi come un termine di paragone nel suo genere, occorre guardare al percorso del suo autore; stiamo parlando del celebre Eric M. Lang, prolifico cervello attualmente in matrimonio creativo con la CMON.
Le umili origini di Midgard
Forse non tutti sanno che l’incubazione di Blood Rage non è avvenuta solo poco prima del lancio su Kickstarter, ma copre un periodo incredibilmente più lungo. Ha inizio circa dieci anni prima, quando Eric Lang si dedicava alla realizzazione di un gioco, chiamato Midgard, che reca tutti i tratti caratterizzanti di Blood Rage; dal dudes on a map al controllo area, dal draft di carte al meccanismo di Ragnarök. Il gioco non conobbe un successo minimamente paragonabile a quello del suo discendente, ma Lang era convinto: i presupposti per un grande successo c’erano.Â
Da Yggdrasil all’Impero
Ecco perché ci riprova e, pur mantenendo una struttura sostanzialmente analoga, due anni dopo ripropone il gioco con un abito di assoluto spessore; stiamo parlando di Caos nel Vecchio Mondo, ambientato su licenza della GW nel mondo di Warhammer. Sicuramente chi è appassionato avrà notato le similitudini innegabili tra i due titoli, figlie di questo percorso dell’autore. Il gioco ha successo e ancora oggi rimane, anche dopo molti anni, amatissimo e ricercato.
Il 2015 e la consacrazione
Evidentemente non pago, Lang decide di riportare il gioco su binari norreni, ma questa volta fa le cose in grande. Con l’appoggio di una compagnia importante come la CMON, lancia il gioco su Kickstarter, con materiali mozzafiato, una grafica completamente trasformata e con un regolamento che, dopo un affinamento di oltre dieci anni, realizza un equilibrio tra semplicità e profondità davvero raro. Soprattutto trova finalmente il nome che lo consacrerà : Blood Rage.
La magia di questo gioco non si ferma al successo iniziale (circa un milione di dollari), ma va oltre, trovando flusso inesauribile sia nella grande distribuzione, sia sui mercati secondari.
A riprova di questo, nel 2018 la CMON decide di lanciare una seconda volta Blood Rage su Kickstarter, offrendone una versione digitale e alcune ricompense secondarie: briciole, potremmo dire. Nonostante questo, il successo è straripante, facendo segnare addirittura un +15% rispetto alla campagna precedente in termini di backers (estremamente insolito per un sequel che non è neppure un’espansione vera e propria).
Un flusso di gioco facile e complesso | Recensione Blood Rage
Ora che abbiamo compreso pienamente le origini del gioco, sarebbe giusto parlare del gioco in se stesso; il che, francamente, è un compito facile e piacevole. Questo perché Blood Rage è abbastanza facile da spiegare, con una grande eleganza e un equilibrio tra le sue componenti che entusiasma.Â
Innanzitutto il turno è estremamente semplice, ma ci mette di fronte a scelte anche estremamente complesse; presenta tratti tipicamente euro (controllo area, combattimento senza dadi), tratti più di frequente associati agli american (grandi scontri, miniature scenografiche e mozzafiato) e, infine, tratti ibridi (draft e costruzione delle abilità ).
Insomma, l’equilibrio intrinseco è un leitmotiv di questo titolo, che, per quanto si presenti sanguinario e colmo di violenti scontri, mantiene come un equilibrista dal consumato mestiere la giusta proporzione tra gli aspetti che lo caratterizzano: debordante ambientazione ed elegante regolamento, turno facile e scelte difficili, materiali incredibili ma pratici e razionali.
Le espansioni e il loro impatto | Recensione Blood Rage
Blood Rage, come molti Kickstarter, nasce ben più ampio di come si presenti sullo scaffale del nostro negozio di fiducia. Infatti inizialmente il gioco prevedeva altri tre moduli: il quinto giocatore, i mistici e le divinità . Dal momento che mi sto già dilungando parecchio, mi limiterò a dire che il quinto giocatore non inficia il corso del gioco e si spiega da sè, mentre approfondirò soltanto gli altri due.
Espansione Dei di Asgard
Iniziamo con lo spiegare che, nel Blood Rage base, esistono sei strategie che è possibile seguire, più o meno efficacemente in base a quante carte collegate ad esse riusciremo ad accaparrarci.
Inoltre, ognuna di esse è legata (sul piano dell’ambientazione) ad una divinità ;
Heimdall e le carte ad esso collegate tendono a vincere battaglie con astuzie, colpi di scena ed effetti laterali (es. annulla le altre carte, gioca questa carta dopo le altre, ecc.).
Frigg punta molto sull’efficientamento e, se non viene arginata, ha un potenziale devastante (es. le nostre carte costano meno, otteniamo più rinforzi, ecc.).
Tyr punta tutto sulla forza bruta e le sue sono principalmente carte battaglia senza effetti aggiuntivi, ma dal valore anche quadruplo rispetto alle altre.
Odino ci spinge a cercare la Gloria (i punti vittoria) e, con le sue carte, ne otterremo moltissima.
Thor si concentra sul premiare i combattenti valorosi (es. vincendo una battaglia si ottengono più ricompense, avere più soldati degli altri genera punti vittoria, ecc.).
L’inganno di Loki
Infine, c’è Loki, lasciato ultimo intenzionalmente. Questa divinità ha diviso i giocatori di Blood Rage sin dal primo giorno, con chi vede nella sua strategia l’anti boardgaming addirittura. Lo scopo di Loki è perdere: perdere gli scontri, perdere i soldati… Se riusciremo nel nostro intento, il dio dell’inganno ci ricompenserà , spesso prendendo il bottino proprio dai nostri avversari. Soprattutto a inizio partita e soprattutto per chi è alle prime partite, la strategia di Loki può sembrare inarrestabile. Tuttavia, e chi scrive ha svariate decine di partite sulle spalle, è sufficiente prendere confidenza col gioco per comprendere che la strategia di Loki rischia di portarci in un vicolo cieco da cui non possiamo uscire. Inoltre è stato calcolato che, a differenza degli altri, questo stile di gioco ha un massimo di punti vittoria, che si attesta sui 110 (come cap è decisamente misero).
L’espansione vera e propria
Dopo questa prolissa, ma utile, premessa, veniamo all’espansione vera e propria. Gli dei di Asgard non si limitano ad assistere a mere scaramucce tra mortali, e per il Crepuscolo degli Dei prendono parte al conflitto in prima persona. Ognuno di essi, rappresentato da una miniatura imponente, porterà il proprio potere in una regione diversa. Questo effetto ricalca da vicino lo stile delle relative strategie: Heimdall permette a chi attacca di giocare le proprie carte dopo gli altri (anziché in contemporanea), Frigg rende immortali tutti i soldati che occupano la regione (le battaglie sono ugualmente vinte o perse), Loki sottrae i punti vittoria al vincitore della battaglia, donandoli al perdente, e così via.
Risultato? Abbastanza interessante, tuttavia suggerisco di considerare l’acquisto di questa espansione solo nel momento in cui avete già confidenza con il gioco base e stiate cercando di aumentarne la rigiocabilità e, in ogni caso, in subordine all’acquisto dell’altra espansione, che adesso andremo a scoprire.
Espansione Mistici di Midgard
Questa espansione offre un’integrazione decisamente stuzzicante al gioco di base e limita la mala sorte in fase di draft. Non stiamo riuscendo a comporre la strategia che volevamo? Scegliamo un Mistico, non possiamo sbagliare!
Il contenuto della scatola è estremamente semplice, e si compone unicamente delle carte mistico e delle relative miniature; tuttavia, con questi pochi elementi, è possibile iniziare a inanellare una giocata spettacolare dietro l’altra, con i mistici che si rendono immortali, si dileguano, assassinano i malcapitati avversari, fino a sacrificarsi per la gloria di Odino.Â
Insomma, con un’aggiunta minima al vostro setup base (e ad un prezzo relativamente accessibile, per quanto alto rispetto al contenuto offerto) potete rendere la partita a Blood Rage molto più dinamica e interessante. Espansione consigliatissima.
I Kickstarter exclusive: ne vale la pena? | Recensione Blood Rage
A differenza di molti altri omologhi, anche della stessa CMON, il Kickstarter di Blood Rage non si presenta con tonnellate di plastica esclusiva; al contrario, contiene poche, ma significative, miniature. Purtroppo questo ha innescato una caccia al pezzo che rischia di gravare sul nostro portafoglio ben più di quanto non farebbero altri KS-exclusive. Ecco perché proviamo a integrare in questa recensione una riflessione sul peso specifico di queste miniature aggiuntive di Blood Rage.
Miniature esclusive della prima edizione
Iniziamo con l’inquadrarle; dal momento che Blood Rage ha avuto due differenti edizioni Kickstarter, ha accumulato complessivamente undici miniature esclusive. Tuttavia, tre di queste sono state riprese nella seconda edizione senza alterarne l’effetto, ma semplicemente proponendone una differente versione estetica. Sono le seguenti:
- Fenrir (1^ ed.) / Garm (2^ed.): attira su di sé la fine di ogni cosa, il Ragnarök colpirà la provincia in cui è presente questo mostro anziché quella sorteggiata. Utile da giocare a fine era per sorprendere gli avversari, ma sarebbe da abbinare a carte che premino la morte gloriosa per giustificarne la scelta.
- Gigante di montagna (1^ ed.) /Gigantessa di montagna (2^ ed.): questo mostro conta come un capo clan aggiuntivo. Tuttavia, bisognerà comunque pagarne il costo di attivazione; il suo potenziale è molto situazionale e funziona bene solo in strategie che puntano a potenziare il capo clan.
- Troll mistico (1^ ed.) / Troll veggente (2^ed.): le altre tue miniature invadono la regione di questo mostro gratuitamente. A primo acchito sembrerebbe potentissimo, tuttavia va necessariamente abbinato ad altri mostri molto pesanti, alle navi o ai soldati potenziati per trarne massimo profitto. Rischia peraltro di lasciarci con una riserva di pezzi pesantissimi che fatichiamo a giocare; insomma, alto potenziale, ma utilizzo non semplicissimo.
Di un mostro è stata proposta una versione cambiata sia nell’aspetto che nell’effetto, e il risultato è il seguente:Â
- Uomo Lupo (1^ ed.): gli altri mostri non contano la loro forza durante le battaglie in cui è coinvolto. Interessante, ma molto situazionale: è più che altro un buon counterpick.
- Donna Lupo (2^ ed.): solo i mostri contano la loro forza durante le battaglie in cui è coinvolta. L’effetto rivisitato della controparte femminile è invece devastante, poiché ci permette di ignorare una delle tattiche più efficaci, lo spam di soldati; permette di ignorare anche uno dei modi più affidabili per spostare gli equilibri di una battaglia, le navi. Naturalmente può trovarsi braccata dai mostri avversari senza poter contare sul supporto delle truppe alleate, ma starà a noi difenderla e utilizzarla con oculatezza.
Miniature esclusive della seconda edizione
Come accennato, la seconda edizione, o edizione digitale, ha portato, oltre all’applicazione per poter videogiocare a Blood Rage, anche alcune miniature completamente nuove, sia nel design che nell’effetto.
- Ymir: non ha alcun costo per essere schierato e la sua forza è pari al numero di nostre miniature presenti nel Valhalla moltiplicato per due. La prima volta che ho letto questo effetto ero certo di trovarmi davanti ad un errore, una carta simile sembrava fin troppo potente. E tuttavia è bastato riflettere un attimo per rendermi conto di essere invece davanti ad un mostro talmente pesante e lento che raramente viene utilizzato; innanzitutto è presente solo nell’ultima era ed in secondo luogo è evidentemente utile solo alla fine della stessa, quando abbiamo accumulato un po’ di perdite . Insomma, può essere potentissimo, ma vincere una o due battaglie a fine partita può essere decisivo solo in casi di situazioni estremamente tirate.
- Jörmungandrsson: questa creatura dal nome impronunciabile ci permette, dopo aver vinto una battaglia, di ottenere gloria pari al numero di miniature che lo sconfitto ha nel Valhalla. Meno situazionale di quel che si potrebbe pensare, è anche un chiodo impietoso nella bara della strategia di Loki.
- Hildisvini: questo adorabile portatore di sugna e setole ha quel tipo di effetto che il sottoscritto ama di più; ovvero costo basso, disponibile da subito, con un’abilità versatile e sempre utile, anche in fine partita. Ciò che fa è presto detto: entrando in gioco, può spostare una miniatura dalla regione in cui entra ad una adiacente. I frangenti in cui questa abilità si rivela determinante sono infiniti e personalmente trovo immensamente più forte questo piccolo e agile cinghialetto con forza 1 anziché Ymir che può toccare forza 16 o 18, ma farà poco o niente per farci vincere (salvo naturalmente situazioni ben precise).
Un’aggiunta divina
Nella seconda edizione, è stata rilasciata anche una nuova divinità , Hel, di cui parleremo per amore di completezza. Obiettivamente, dal momento che già le divinità sono un’espansione e offrono una rigiocabilità pressoché illimitata, viste le tante combinazioni che si possono realizzare, non si sentiva la necessità di un’aggiunta in questo senso.Â
Il suo effetto permette a tutti i giocatori di invadere la sua regione pagando sempre esattamente una furia (il che può essere perfino dannoso se qualcuno tenta di schierare il capo clan o miniature gratuite); oltre ad un interesse situazionale, non vale molto di più.
In conclusione…
Insomma, vale la pena mettersi a caccia di queste miniature? Il prezzo di ognuna può schizzare anche a 100 Euro sui mercati secondari e ciò è innanzitutto una testimonianza di quanto amato sia questo gioco. Se li valgano concretamente, sta a voi deciderlo: tuttavia, Blood Rage è un gioco talmente ben congegnato ed elegante che il suo spirito e il suo flusso di gioco danno il 100% senza necessità di aggiungere alcuna di queste creature.Â
D’altro canto, dato il numero di appassionati, sarà molto facile che possiate sfoggiare queste miniature in ludoteca o tra amici, lasciando tutti con l’acquolina in bocca.Â
Sperando che questa recensione di Blood Rage sia stata utile ad orientarvi tra asce e corvi, non mi resta che augurarvi buon massacro!
Punti a favore
- Grande eleganza ed equilibrio
- Easy to play, hard to master
- Durata ragionevole
- Materiali eccelsi
- Tematica perfettamente integrata
- Termine di paragone nel suo genere
Punti a sfavore
- Il quinto giocatore poteva essere integrato nel gioco base
- I Kickstarter exclusive costano moltissimo
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