La guerra tra rock e EDM trova un nuovo campo di battaglia. Scopriamo chi avrà la meglio in questa recensione di No Straight Roads
L’opera di esordio di Metronomik è giunta finalmente sul mercato. Le personalità dietro la software house non sono certamente nomi di poco conto. Stiamo parlando di Daim Dziauddin, character designer di Street Fighter V e Wan Hazmer, lead designer di Final Fantasy XV. Saranno riusciti i due e il loro team a convincere con questo peculiare action in salsa musicale? Scopriamolo nella recensione di No Straight Roads.
La musica come forma d’arte, ma anche come forma di energia
Le vicende ruotano intorno alla rock band Bunk Bed Junction, formata dalla esuberande Mayday e dal più riflessivo Zuke. I due dopo essere stati brutalmente rifiutati nel corso di un talent dalla No Straight Roads (o NSR), casa discografica che detiene il controllo sulla rete energetica di Vinyl City, decidono di dichiararle guerra. In questo mondo infatti la musica viene sfruttata come fonte di energia ed ha permesso alla NSR di salire al potere. Questa ultima sta imponendo la musica EDM ai cittadini, rifiutando qualsiasi altra forma di espressione personale.
In una corsa verso i poteri forti della NSR la Bunk Bed Junction scalerà le vette delle classifiche per attuare una vera e propria rivoluzione non solo musicale, ma anche sociale. I rappresentanti di questo potere incarnano i lati più ambigui dell’industria discografica e ci porteranno verso un finale che purtroppo non ci ha soddisfatti del tutto. Senza scendere nei dettagli, troviamo che l’escalation che porta verso i titoli di coda sia frettolosa e povera di dettagli i quali avrebbero potuto arricchire il racconto.
Due anime, ma una è di troppo – Recensione No Straight Roads
No Straight Roads è un titolo che vive di dualismi in forte contrapposizione tra loro. Rock e EDM, grafica 2D con grafica 3D, combattimenti action con i boss e fasi platform esplorative. Il più delle volte però uno di questi elementi è di qualità nettamente superiore all’altro, andando a creare saliscendi in termini di gradevolezza davvero particolare. Diventa difficile giudicare No Straight Roads a causa di questa qualità altalenante, ma andiamo con ordine.
Partiamo dalla componente più action del gioco. Possiamo controllare sia Zuke che Mayday (anche in multiplayer locale), con il primo che è in grado di eseguire attacchi rapidi e concatenati mentre la seconda è più lenta, ma forte. Al combat system molto semplice si aggiunge una componente da gioco musicale. I nemici, che siano comuni o boss, attaccheranno a ritmo di musica trasformando il titolo in un vero e proprio rhythm game.
Peccato che l’idea non sia sfruttata a pieno nei combattimenti con i normali nemici, i quali risultano essere davvero troppo pochi e ci si trova spesso in situazioni piuttosto simili tra loro. Il tutto reso complicato solamente da una responsività non sempre eccellente che potrebbe mettere in difficoltà il giocatore di tanto in tanto.
Vicende interessanti, ma dal ritmo altalenante – Recensione No Straight Roads
I combattimenti con i boss sono la parte migliore dell’opera. È qui che non solo la trama si porta avanti, ma veniamo a contatto con un esplosione di stile, dai colori alla colonna sonora, davvero coinvolgente. Il gameplay, nonostante la sua semplicità di fondo, diventa frenetico e permeato da un livello di difficoltà che richiede impegno e concentrazione. Nelle boss fight troviamo anche alcune piccole meccaniche uniche che potrebbero stupirvi. La possibilità di rigiocare questi scontri rappresenta sicuramente un buon appiglio per godere di ciò che riesce meglio a No Straight Roads e potrebbe donare qualche ora in più per un gioco che richiede circa 5 ore per essere completato.
Passiamo invece al punto debole del gioco, ovvero le sessioni platform. Queste ultime vanno ad alternarsi agli scontri con i boss ed è impossibile non vederle come un mero riempitivo. Girare per Vinyl City non offre nessun guizzo particolare in termini di level design o di gameplay. Queste fasi non fanno altro che rallentare il ritmo altrimenti frenetico del gioco. Fortunatamente si tratta di brevi sessioni che probabilmente deciderete semplicemente di ignorare.
Bello da vedere, ma con quale inciampo – Recensione No Straight Roads
Il colpo d’occhio di No Straight Roads è decisamente piacevole e saprà soddisfarvi a dovere. Il gioco alterna uno stile grafico 3D, predominante per tutto il gioco, al quale si aggiungono degli elementi bidimensionali per rappresentare i dialoghi di alcuni personaggi. Capita spesso di assistere ad una conversazione tra un modello 2D ed uno 3D senza che questi due elementi vadano a cozzare tra di loro.
Lo stile grafico scelto, dai colori accesi e con pochi dettagli, riesce ad amalgamare piuttosto bene i diversi elementi presenti a schermo. Purtroppo però questa povertà di dettagli fa storcere un po’ il naso in alcune rare situazioni, ma nel complesso possiamo essere assolutamente soddisfatti del risultato finale. Non mancheranno occasioni in cui sarete piacevolmente stupiti dal dinamismo estremo dell’azione, amplificato ai massimi livelli dalle scelte registiche effettuate.
Meraviglioso da ascoltare – Recensione No Straight Roads
Può un gioco che basa sulla musica sia il gameplay che i temi portanti della narrazione deludere sul fronte del comparto sonoro? Ovviamente no e No Straight Roads non fa eccezione. La colonna sonora è semplicemente eccezionale e pervade l’intera opera senza sosta. Nei combattimenti, nei menù e nelle scene di intermezzo la musica sarà il pilastro dell’intera avventura e riesce in pieno nel rendere l’azione frenetica.
Allo stesso tempo però la musica trasforma le fasi action in fasi più ragionate. Se avete intenzione di raggiungere punteggi elevati dovrete per forza di cose fermarvi un secondo e imparare il ritmo degli attacchi. Sono presenti inoltre delle versioni Rock o EDM delle canzoni dei boss che vanno ad arricchire ulteriormente una già ottima colonna sonora. Vi segnaliamo infine la presenza di un doppiaggio inglese per tutti i dialoghi, completato da testi completamente in italiano.
Un buon titolo, ma non riesce a convincere a pieno
No Straight Roads è un titolo che offre alcuni picchi di qualità che faranno piacere a molti giocatori. Eppure allo stesso tempo lascia una strana sensazione, perché ai picchi nella colonna sonora o nelle sfide ad alcuni boss alterna delle fasi molto meno riuscite. Forse avremmo preferito che gli sviluppatori si soffermassero di più sul sistema di combattimento in modo da renderlo più profondo e calcare la mano sulle sfide con i boss. Tralasciando invece le fasi platform che risultano essere davvero superflue in tutto e per tutto.
Insomma No Straight Roads è un titolo che potrebbe valere la pena di recuperare, rimanendo consci di alcuni punti deboli nella produzione e di una longevità piuttosto bassa. Quasi ogni aspetto purtroppo presenta un “ma”, che non lascia convinti del tutto. Va però lodata la colonna sonora davvero ottima che riesce a donare una godibilità davvero non indifferente e alza la qualità del prodotto. No Straight Roads è disponibile ora su PC, PS4, Xbox One e Nintendo Switch al prezzo di 39,99€.
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Punti a favore
- Colonna sonora ottima
- Sfide con i boss ben costruite
- Estetica d'impatto
Punti a sfavore
- Fasi platform superflue
- Poca varietà dei nemici
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