Il numero degli esopianeti scoperti oltre il nostro sistema stellare cresce di anno in anno. Grazie a diverse tecniche è poi stato possibile determinarne varie caratteristiche, oltre alla massa ed alla densità. Tenendo conto di altri parametri come temperatura e composizione è stato anche possibile dedurne la meteorologia e sì, su alcuni di essi piove ferro liquido. Esopianeti dal clima folle!
L’ultimo decennio ci ha mostrato che esiste un numero enorme di pianeti là fuori e molti di essi sono estremamente diversi da ciò che possiamo osservare nel nostro sistema solare. WASP-76b è uno di questi e nuove osservazioni suggeriscono che in questo particolare mondo letteralmente piove ferro. WASP-76b è situato a 640 anni luce di distanza, si trova nella costellazione dei Pesci, pesa 284 volte la Terra e orbita attorno alla sua stella in poco più di 43 ore. È un gigante gassoso leggermente più piccolo di Giove, ma si trova così vicino alla sua stella da orbitare in rotazione sincrona. Ciò significa che un lato del pianeta è sempre rivolto verso la stella, mentre l’altro si trova nell’oscurità perpetua. Un nuovo studio pubblicato su Nature rivela che le due facce del pianeta possiedono anche proprietà significativamente diverse.
Esopianeti e clima: meteorologia dell’altro mondo!
Il lato diurno ha una temperatura di 2.400°C, abbastanza elevata da vaporizzare i metalli e portarli nella sua atmosfera. Gli astronomi hanno studiato proprio la firma di questi metalli. In particolare, hanno esaminato varie zone poste nel confine che separa il lato luminoso e il lato oscuro del pianeta.
Nel zona “pre-serale” del pianeta (corrisponderebbe ad un tramonto eterno), hanno rilevato la presenza di ferro nell’atmosfera, che si muoveva ad elevata velocità, probabilmente a causa dei venti e della rotazione planetaria. Ma quando hanno osservato la zona “mattutina” (simile al momento prima dell’alba, eterna anch’essa) la squadra ha scoperto che questo segnale del ferro era sparito. Sospettando che le temperature più fredde sul lato notturno abbiano fatto condensare il ferro, probabilmente in nuvole, che è poi precipitato sotto forma di pioggia durante la notte.
La coautrice María Rosa Zapatero Osorio, astrofisica del Center for Astrobiology di Madrid, in una nota ha dichiarato:
Le osservazioni mostrano che il vapore di ferro è abbondante nell’atmosfera del lato caldo di WASP-76b. Una frazione di questo ferro viene sospinta nel lato notturno a causa della rotazione del pianeta e dei venti atmosferici. Lì, il ferro incontra ambienti molto più freddi, condensa e torna al suolo sotto forma di pioggia incandescente.
Strumenti al lavoro senza sosta
Il team ha utilizzato lo strumento chiamato ESPRESSO (Echelle SPectrograph for Rocky Exoplanets and Stable Spectroscopic Observations), presente sull’European Southern Observatory’s Very Large Telescope in Cile, per rilevare e studiare le variazioni chimiche sulla superficie di questo pianeta. Originariamente ESPRESSO è stato progettato per cercare pianeti simili alla Terra, ma i ricercatori lo hanno impiegato anche per analizzare le atmosfere di vari esopianeti. Gli astronomi inoltre hanno affermato che questo è solo l’inizio di tante altre scoperte.
Una parte dello strumento ESPRESSO (Echelle SPectrograph for Rocky Exoplanets and Stable Spectroscopic Observations).
Grazie a questi nuovi strumenti e tecniche sarà possibile determinare il clima di molti altri esopianeti. Ci attendono nuove e strabilianti scoperte riguardo ai climi “impossibili” che si possono trovare su quei mondi lontani, talvolta difficili da immaginare. Tenete sempre sott’occhio la nostra rubrica di scienze per altre notizie di mondi lontani e vicini.
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