La nostra intervista ad Annalisa Favetti, affermata attrice che dedica tutta se stessa alla recitazione, che sia in TV o a teatro. Vediamo insieme che tipo è Annalisa e quali sono le sue aspirazioni future e presenti
Se siete amanti del teatro e del buon cinema, il nome Annalisa Favetti non passerà inosservato alla vostra mente. Durante il mese di maggio è stato inoltre presentato all’Asylum Fantastic Fest il film pop Black Posta, pellicola del regista Marco Pollini in cui spicca proprio il nome di Annalisa Favetti nel cast. Curiosi di conoscere meglio questa attrice? Allora continuate a leggere, perché l’abbiamo interivstata per voi!
Intervista ad Annalisa Favetti
Salve Annalisa e grazie per la sua disponibilità. Vorrei iniziare questa intervista chiedendole di presentarsi nel modo che preferisce: chi è, quindi, Annalisa Favetti?
Annalisa è una persona alla continua ricerca e al continuo rinnovamento, che cerca di portare tutti i lati della sua personalità nei personaggi che interpreta e nel lavoro in generale, per creare spessore nelle cose; è una persona solare e malinconica allo stesso tempo, bionda dentro e fuori come dice il mio regista Alessandro Benvenuti, che si trasforma facilmente, e si diverte a fare questo, giocosa e ironica, che ama pazzamente tutti i lati di questo lavoro!
Nella sua carriera da attrice ha potuto lavorare con maestri del cinema come Alberto Sordi e Gigi Proietti; posto che queste esperienze devono essere state senza dubbio motivanti, vorrei chiederle cosa hanno e continuano a scaturire in lei collaborazioni simili.
Incontrare questi personaggi mi stimola a studiare ancora di più; non solo ad essere orgogliosa di avere fatto la scuola di Gigi Proietti, e ricordarmi tante cose che ci ha detto, ma a migliorarmi e razionalizzare dall’esperienza tutto il suo insegnamento. Alberto Sordi è stata una chicca della mia carriera, ho lavorato con lui in” Nestore l’ultima corsa”; era dolcissimo con me, purtroppo conosciuto alla fine della sua carriera, era uno degli ultimi film. Io ero piccola, ma e’ stata una perla meravigliosa con cui ho cominciato dopo la scuola di Gigi Proietti.
La sua carriera si sviluppa principalmente nel teatro, ma non mancano ovviamente ruoli nel cinema, nella televisione e anche nelle pubblicità. Qual è il “luogo” in cui si sente più se stessa?
Il teatro mi dà la possibilità di poter essere in grado di fare cinema e televisione; è dal teatro che nasce tutto, sono convinta che è la base per fare qualsiasi cosa, anche se sono linguaggi diversi. A teatro mi sento a casa, ho scoperto anche l’insegnamento, ma in questo momento amo la telecamera e il cinema, e certe corde malinconiche che posso tirare fuori oltre quelle brillanti.
Sappiamo che all’Asylum Fantastic Fest verrà presentato per la prima volta il film Pop Black Posta di Marco Pollini, pellicola in cui lei reciterà. Ci parli del film e della sua esperienza durante le riprese.
È stata una full immersion di due settimane dentro una posta ricostruita perfettamente dal nostro regista Marco Pollini, che ci ha fatto girare anche dentro L’Arena di Verona , luogo affascinante dove eravamo solo noi e il nostro film thriller, un gruppo meraviglioso, che ha dato il massimo , una tensione fortissima, ho potuto tirare fuori tutto il mio animo emotivo, ero felicissima , un personaggio che da apparentemente forte diventa il più fragile quello che va protetto, e si innamora di un uomo che la proteggerà; ho pianto tanto in quel film, c’e chi dice per scherzo che ho fatto una terapia d’urto!
La recitazione è vista come una sfera non sempre accessibile a tutti, un percorso non esente da ostacoli e dalla preparazione senza dubbio lunga. Che consigli si sente di dare alle “giovani Annalisa” che sognano questa carriera?
Direi di comprendere se si tratta di una vera passione dentro di loro, perché solo con “il sacro fuoco” -come si suol chiamare- si possono superare dei momenti difficili, e di rinnovarsi sempre, di studiare e ristudiare anche cose che si sanno; io, insegnando, ogni volta mi preparo sempre, anche se so quello che devo fare, cerco di trovare un tema e ampliarlo (fa bene a me e a loro è tutta esperienza che mi serve poi come bagaglio). Consiglio loro anche di uscire andare a vedere tutto; vedere vedere… tutto il cinema e il teatro, poi nel tempo si assimileranno tante cose… si ruba, non si copia!!!
Se non avesse fatto l’attrice, che professione la sarebbe piaciuto ricoprire?
Se non avessi fatto l’attrice… avrei fatto l’attrice! L’ho deciso molto presto, già da piccola in casa mia si faceva teatro in salone! Mi sarebbe piaciuto anche lavorare come disegnatrice, perché lo facevo, e mi sarebbe piaciuto anche fare la stilista di moda, ma tutto in secondo piano.
Dove si vede fra dieci anni e quali progetti spera di portare a termine?
Tra dieci anni forse mi vedo come regista. Delle evoluzioni mi fanno riscoprire anche un punto di vista diverso dove sono molto creativa, mi piace fare crescere gli altri e inventare cose nuove, rischiare su testi che mettono in gioco gli atri e me; devo sempre divertirmi nel bene e nel male, ho anche un progetto molto particolare che ho fatto scrivere e che devo mettere in scena. Abbiamo bisogno tutti di sognare e questo bisogno è meraviglioso, c’è bisogno anche del surreale, questo progetto come attrice sarei felice di metterlo su volando e non dico altro! Sicuramente mi vedo però sia nel cinema che nel teatro.
Come ultima domanda, vorrei chiederle una cosa particolare: si sente parlare di alcuni riti scaramantici tipici degli attori teatrali, come il non indossare il viola a teatro. Lei è un’attrice scaramantica o superstiziosa?
No, non sono assolutamente scaramantica! Ma batto sempre il copione tre volte a terra quando cade, e non vado mai in nessun posto di lavoro in viola!
Intervista ad Annalisa Favetti
Ringraziamo di nuovo Annalisa Favetti per averci concesso questa intervista e le auguriamo una carriera ancor più brillante, così da essere lei soddisfatta e noi estasiati dai suoi lavori!
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