Vai in giro, offendi le persone, esplora, goditi gli easter eggs e fai le missioni. È il nuovo GTA? No, è un altro appuntamento con il retrogaming e con Postal 2
Dopo le avventure grafiche di Guybrush Threepwood, i coloratissimi mondi di Super Mario 64 e le atmosfere più cupe e noir di Max Payne, torniamo dunque ad occuparci di retrogaming, ma non con titoli in 8 o 16 bit né tanto meno politicamente corretti, si alzi dunque il sipario per Postal 2. Gioco di cui avevo visto gli sviluppi tra le scuole medie e le superiori, stiamo parlando di un titolo che risale ai primi anni Duemila, e che non aveva mancato di far parlare di sé visti i contenuti estremamente violenti e goliardici.
Quello era poi anche il periodo di Grand Theft Auto III, la prima versione con visuale non dall’alto, di Quake III Arena, di Wolfenstein, delle prime ignorantissime avventure di Serious Sam e di una crescente attenzione mediatica verso i videogiochi e la violenza. Il mondo era infatti ancora “fresco” della tragedia della Columbine High School, dal tragico episodio sono stati tratti il film Elephant di Gus Van Sant ed il documentario Bowling a Columbine di Michael Moore, ed i videogiochi vennero presi di mira e additati come causa principale della violenza nelle scuole e tra i più giovani.
Ma non siamo qui a discutere di un trattato di Sociologia, materia in cui non mancano gli studi sulla violenza e l’aggressività come quello di Albert Bandura, ma bensì di uno dei prodotti di punta dell’azienda statunitense Running with Scissors. Ma bando alle ciance e vediamo di cosa tratta il gioco!
Correndo con le forbici in mano
La Running with Scissors, azienda che viene apertamente citata nel gioco, è dunque famosa per aver pubblicato l’intera saga in questione. Infatti, il nostro titolo odierno per la rubrica sul retrogaming, Postal 2, è stato pubblicato nel 2003 su PC. Differenziandosi dal suo capitolo precedente per la visuale in prima persona anziché in terza (per questo e per i contenuti lo si potrebbe paragonare al recente Hatred) Postal 2 rimane uno dei capitoli più amati dai fan. Da poco è uscito Postal 4: No Regerts. No, non c’è un errore di battitura, è proprio scritto così ed è attualmente in fase di aggiornamento (tra gli ultimi si possono notare i cittadini con la mascherina a causa della pandemia da Covid – 19).
Postal 2 ha poi avuto una serie di espansioni che non hanno mancato di immergersi ancora di più in quel mondo folle e violento mentre si attendeva il terzo capitolo (2011). Tra queste vi sono Share the Pain, Apocalypse Weekend, Corkscrew Rules! e Paradise Lost (non la band inglese), insomma, un nome che è tutto un programma! Per non allungare eccessivamente il brodo, cercherò di parlare solo del gioco principale limitando al minimo le citazioni alle espansioni che rimangono, ancora oggi, tutte da giocare per gli amanti del nonsense, della goliardia e di quella libertà, in ogni senso, che si sprigionava dalle creazioni a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila “alimentate” dall’Unreal Engine.
Cominciare bene la settimana – Retrogaming: Postal 2
In quella chicca di politicamente scorretto e retrogaming che è Postal 2, udite udite, c’è addirittura una parvenza di trama per far capire meglio ai giocatori il contesto e le azioni da compiere. Prima di tutto, partiamo con il dire che ci troviamo nella ridente cittadina di Paradise. Un posto che è un perfetto mix tra slum, cittadina americana di periferia, attività commerciali di dubbio gusto e cittadini nichilisti tra i quali troviamo anche il nostro protagonista. Egli non ha un nome, semplicemente è Postal Dude, e lo si può riconoscere per l’impermeabile di pelle, i capelli rossi, il pizzetto, la maglietta con l’alieno ed un cinismo senza eguali unito ad una parlantina pungente e ad una certa predilezione per il massacro.
Dopo una selezione del livello in pieno stile “Wolfenstein”, con nomi che vanno da Liebermode fino a Impossible passando per Hestonworld e They Hate Me, si apre dunque il nostro scenario di gioco. Piuttosto squallido direi visto che si parte da un camper dove la moglie di Postal Dude, non la vedremo mai e verrà chiamata semplicemente The Bitch, urla delle commissioni da fare ed il loro cane Champ urina tranquillo per il cortile prima di essere colpito da un calcio.
La storia è ambientata durante una classica settimana lavorativa da lunedì a venerdì (nelle espansioni si affronta anche il weekend) con le solite commissioni come, ad esempio, comprare il latte, ritirare lo stipendio, fare le analisi in ospedale, andare a trovare il padre defunto al cimitero, confessare i propri peccati, ritirare un pacco alle poste e così via. Potrebbe sembrare quasi noioso, il solito tran tran, ma Postal Dude non è proprio un tizio qualunque e Paradise non è certo un tranquillo paesino di montagna. Infatti, quasi qualunque commissione, può portare al risultato più violento possibile senza dimenticare l’eventualità di una vena di follia che decide di scoppiare in faccia al nostro protagonista come un gavettone di sangue.
Si può infatti optare tra raccogliere il denaro per pagare le commissioni, come il latte, o mandare tutto al diavolo e lasciarsi andare ad una tranquilla giornata di pallottole ed imprecazioni varie. Cosa che, naturalmente, allerterà la polizia come nei vari GTA, ma farà sì che alcune categorie di cittadini ci spareranno a vista. Tra queste vi sono gli attivisti contro la violenza nei videogiochi, i terroristi islamici, gli immancabili redneck e così via.
Per fortuna le armi non mancano ed il mondo attorno al nostro scazzatissimo protagonista è completamente esplorabile. Strumenti di morte di ogni forma e misura, cure, giubbotti antiproiettile, munizioni, esplosivi e bonus vari sono distribuiti negli edifici e negli angoli nascosti di Paradise. Una vera e propria caccia al tesoro!
Facendosi un giro, armati, in libertà e follia – Retrogaming: Postal 2
Come in ogni buon film yankee che si rispetti, anche qui non potevano certo mancare i riferimenti al Secondo Emendamento che considera “sacro” il diritto dei cittadini a portare armi. Non per niente viene spesso citato nel frasario del nostro protagonista e si fa riferimento a personalità come Charlton Heston, attore statunitense ed ex presidente della National Rifle Association.
Altri riferimenti non mancano di prendere in giro, in maniera più o meno velata, l’industria del fast food, la religione, l’attore Gary Coleman che compare anche nel gioco, la difesa degli animali, l’industria dell’intrattenimento, il morbo della mucca pazza, la violenza nei videogiochi e, in maniera più ampia, il buon senso generale. Il tutto condito poi con la rottura della quarta parete rivolgendosi direttamente al giocatore oppure ai programmatori. Come si fa a non giocarci insomma?
I suppose it would have been more politically correct to kill the women and the minorities first
Here I was, just enjoying my Second Amendment rights, and you people have to freak out on me!
I know what you’re thinking, but the funny thing is, I don’t even LIKE videogames…
You probably thought you weren’t goin’ to die today? Surprise!
Ma torniamo alle armi, elemento immancabile nella serie ed unico modo per sopravvivere a Paradise. Si parte da quelle più semplici in assoluto, come badili e pugni, fino ad arrivare a quelle più distruttive e folli come napalm e razzi.
Troppo banale? Nessun problema, rimediamo subito. Tra le armi da mischia spiccano in particolar modo il machete, che potete lanciare e riafferrare come un boomerang, e la falce con la quale poter “giocare” al Cupo Mietitore sventrando i passanti innocenti. Oddio, innocenti fino ad un certo punto dato che molti sono armati e non esiteranno a rispondere al fuoco.
Inoltre, piccolo spoiler, sappiate che potreste trovare anche dei simpaticissimi zombie sul vostro cammino, ma se avete già giocato a Resident Evil, a The Walking Dead o simili, sapete già cosa fare! Se poi non avete voglia di menar le mani potrete anche abbassarvi la zip dei pantaloni ed urinare sulle persone fino a farle vomitare per poi, magari, finirle a badilate o con le armi da fuoco più convenzionali come pistole, mitra, fucili a pompa e da cecchino.
Inoltre non dimentichiamo le granate, le bombe molotov e, addirittura, le taniche di benzina con le quali appiccare un incendio. Basta che prenda fuoco un tizio qualunque, ma anche un cane o un gatto, e questi comincerà ad agitarsi e correre in giro “accendendo” anche gli sventurati nelle sue vicinanze. La follia è di casa alla Running with Scissors e quindi potrete sfogare la vostra vena sadica tirando delle forbici (non era un nome a caso quindi) o lanciando tra la folla una testa di mucca putrefatta che è praticamente una piccola arma batteriologica portatile.
Tra i bonus per riprendere un po’ di energie e facilitare le nostre “commissioni” vi sono poi buste di fast food di dubbia provenienza, cibo spazzatura, classici medikit, cibo per cani (può essere usato anche per farceli amici), pipe di crack ed anche delle piccole pastiglie che rallentano il tempo. Perfette per quando si è accerchiati dai nemici oppure si voglia scappare in fretta e furia dalla polizia.
Un altro punto da esaminare sono gli animali. Oltre a poter essere bersaglio delle nostre ire, elefanti inclusi, possono diventare loro stessi delle armi. Se i cani che ci seguono possono difenderci dai nemici in arrivo, i gatti possono essere montati sui fucili come silenziatori per poi essere sparati come una trottola affettatrice. Mica male, vero?
L’utilizzo di tutti questi elementi combinati assieme, più altri che vedrete nel corso del gioco, produrranno dunque una serie di squartamenti, sbudellamenti e menomazioni, degne di titoli come Soldier of Fortune, e goliardia che richiama alla mente giochi come Duke Nukem. Insomma, per dirla in francese, ignoranza a palate!
L’eredità del postino – Retrogaming: Postal 2
Oltre ai già citati seguiti ed espansioni la saga ha visto anche una trasposizione cinematografica nel “lontano” 2007. Purtroppo, è cosa nota e spesso ce ne si addolora per questo allora che i film tratti dai videogiochi non sono mai stati capolavori incommensurabili anche se alcune serie, come ad esempio Castlevania, rappresentano una fortunatissima e graditissima eccezione.
Il film in questione è stato dunque girato dall’ex pugile Uwe Boll che è diventato noto ai più per aver firmato trasposizioni cinematografiche di alcuni titoli videoludici con uno scarso successo, eccezion fatta per i Razzie Awards. Lo testimoniano, infatti, prodotti come House of the Dead, Alone in the Dark, BloodRayne, Far Cry e così via.
Avanza e distruggi
A parte la parentesi cinematografica, Postal 2 rimane comunque uno di quei titoli del retrogaming che, in questi tempi di politicamente corretto a volte estremo, rimane una bandiera di splatter, goliardia e nonsense, ricordando a tutti che comunque si tratta di un gioco e come tale va preso. Se chiedete del Postal 2 a chi ha avuto la fortuna di giocarlo aspettatevi dunque una bella risata ripensando ai folli momenti trascorsi a Paradise e dintorni.
Un gioco che, ancora oggi dopo circa vent’anni, ha ancora qualcosa da dire e lo fa nella maniera più personale che ci sia. Ovvero, con un linguaggio sboccato ed una palata dritta sulla faccia. Un consiglio spassionato, recuperatelo!
Se volete dunque rivivere le violentissime avventure di Postal Dude a poco prezzo, cliccate qui, mentre, per essere sempre aggiornati sui videogiochi di ieri e di oggi, rimanete su tuttoteK. A presto e occhio al negozio di alimentari sotto casa.
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