Eccoci qua finalmente, dopo tanto tempo di attesa: oggi, con questa recensione, andremo ad analizzare tutti gli aspetti di Final Fantasy XIV: Endwalker, così da poterne trarre un giudizio. L’avventura del Warrior of Light sta per giungere al termine: riuscirà la conclusione a rispettare le aspettative?
Per i fan degli MMORPG, e in particolare per i fan di Final Fantasy XIV, quello di oggi è un appuntamento importante. È uscito da un po’ infatti Final Fantasy XIV: Endwalker, ultima espansione del noto massive multiplayer online di Square Enix, e con essa l’importante conclusione di una storia iniziata ormai più di 8 anni fa (o anche di più, se vogliamo contare anche le vicende della nefanda versione 1.0).
Perciò, dopo aver passato un numero adeguato di ore nelle nuove zone e nei nuovi dungeon, con questa recensione procederemo ad analizzare ogni aspetto di Final Fantasy XIV: Endwalker, così da avere un’idea migliore su che cosa abbiamo tra le mani. Il tutto, chiaramente, senza fare spoiler (dando per scontato però che le vicende fino alla fine di Shadowbringers siano note).
Direttamente da dove ci eravamo lasciati
Come visibile dal titolo del primo paragrafo di questa recensione, la trama di Final Fantasy XIV: Endwalker riprende le vicende in maniera diretta da dove ci eravamo lasciati con l’ultima quest del post-Shadowbringers. Abbiamo quindi la minaccia dei Telophoroi che incombe su Eorzea e su tutto il mondo conosciuto, il tutto secondo le macchinazioni dell’Ascian Fandaniel e del temibile Zenos, più convinto che mai a accrescere la sua forza per sfidare il Warrior of Light. Determinati a ricevere tutto l’aiuto possibile risolvere il mistero delle torri e per prevenire il verificarsi di un evento apocalittico come quello dei Final Days, i Scions partiranno quindi diretti per Old Sharlayan, riponendo le loro speranze nella saggezza racchiusa dentro tale città.
Andando oltre a questo insieme di nomi poco comprensibili per chi non conosce il resto della storia, c’è da dire che, nonostante questa premessa, le vicende non sono incentrate su un unico tema. Mentre infatti nelle precedenti espansioni vi era un tema centrale e una regione specifica dentro la quale avvenivano tutte le vicende della trama, in questo caso accederemo a tante aree diverse dislocate in tutto il mondo di gioco. La trama inoltre non ha un perno centrale a cui fare riferimento, oltre all’antagonista: se l’obbiettivo iniziale infatti è distruggere i Telophoroi, presto ci renderemo conto di come la trama possa con facilità cambiare focus, con l’unico obbiettivo di guidare il giocatore verso un’epica conclusione.
Tante emozioni ma non troppe – Recensione Final Fantasy XIV: Endwalker
Anche in Endwalker troveremo i classici stilemi tipici della narrazione di Final Fantasy XIV: ad una narrazione lenta e basata su lunghi dialoghi si affiancano momenti pieni di pathos, capaci di suscitare ogni tipo di emozione nel giocatore. In questo senso, i fan di Final Fantasy XIV troveranno pane per i loro denti: ci sono momenti della narrazione molto toccanti, ma anche momenti molto duri in cui si può percepire il senso di terrore e disperazione trasmesso dalla scena.
Per quanto la trama proceda coerentemente attraverso questo rollercoaster di emozioni, c’è da dire che si percepisce, in alcuni frangenti, l’intenzione di correre verso il finale. Siccome ci sono molte trame e sottotrame da portare a termine, molte scelte sono chiaramente rivolte a concluderle: ciò però può portare a far storcere il naso di fronte ad alcune decisioni, con varie scene che dovrebbero suscitare il pathos sopracitato ma che alla fine finiscono per risultare alquanto anonime rispetto agli standard a cui ci ha abituato Final Fantasy XIV.
Sfide mozzafiato – Recensione Final Fantasy XIV: Endwalker
Per quanto riguarda le istanze come dungeon, trial e raid, possiamo dirvi in questa recensione di Final Fantasy XIV: Endwalker che ci troviamo di fronte a uno dei livelli più alti che si siano mai visti nel gioco. Niente di troppo diverso dalla classica struttura ludica a cui siamo abituati: tutti questi tipi di istanze sono completamente lineari, e il livello di difficoltà è ormai più elevato rispetto ai dungeon che vedevamo in A Realm Reborn e nelle espansioni immediatamente successive. In aggiunta però, la spettacolarità dei combattimenti (soprattutto per quanto riguarda i boss) e le meccaniche non inutilmente punitive rendono Endwalker assolutamente godibile da questo punto di vista.
Nei raid di endgame inoltre possiamo trovare una storyline molto interessante. Anche qua, niente di diverso rispetto al passato; ma siccome a questo giro la storia principale ha raggiunto una sorta di conclusione, queste sottotrame aprono a tanti interessanti spunti per il futuro del titolo. Chiaramente l’unica cosa rimane da fare è aspettare: nell’immediato futuro verranno rilasciate, come al solito, patch che amplieranno l’endgame (qualcuno ha parlato di Island Sanctuary?), e ci si può immaginare che gli sviluppatori abbiano ancora qualche importante rivelazione da annunciare.
Questing ancora indietro – Recensione Final Fantasy XIV: Endwalker
Tra tutti gli aspetti di cui possiamo parlare di riferendoci a Final Fantasy XIV, uno di quelli più importanti, secondo l’opinione di chi scrive, è il sistema di questing. Nonostante ci siano delle importanti novità, il giudizio rimane comunque negativo: davanti a una storia lenta ma appassionante, ci troviamo un sistema di questing che molto facilmente smorza l’entusiasmo e l’attenzione del giocatore, a causa di sistemi rigidi e della presenza di una miriade di quest in cui praticamente non si gioca. Questo è un problema che Final Fantasy XIV si porta dietro fin dalla release della 2.0, e alcuni potrebbero obbiettare che parlarne ora significhi sparare sulla croce rossa. Davanti però a un sistema ancora oggi inadeguato, è giusto puntualizzare cosa c’è che non va.
Parlando delle novità, abbiamo appunto nuovi tipi di quest: in alcune verremo accompagnati da alcuni NPC, in altre dovremo invece seguirli; ci sono anche alcune quest da fare in stealth, in cui dovremo seguire un personaggio senza farci scoprire. Nonostante questa nuova tipologia di quest, la loro struttura ludica, nella stragrande maggioranza dei casi, rimane invariata: vai dal punto A al punto B, ed eventualmente combatti con qualche avversario. La tediosità di questo questing perciò non cambia, e quindi, come in passato, saremo obbligati a superare questa ardua sfida per arrivare fino all’endgame e a tutti i suoi interessanti contenuti.
Job e razze nuove – Recensione Final Fantasy XIV: Endwalker
Un aspetto di cui è doveroso parlare sono anche le nuovissime aggiunte per quanto riguarda le razze e i job. I Male Viera erano un’assenza molto sentita, per cui aggiungerli è stata un’ottima idea per dare ancora più possibilità di personalizzazione ai giocatori. L’idea di farli fisicamente esili e aggraziati è graditissima, in quanto fa un po’ da contrappeso al resto delle razze, in cui i maschi sono più tendenzialmente più robusti (escludendo i Lalafell chiaramente).
Per quanto riguarda le due nuovi classi, abbiamo i tanto attesi Reaper e Sage, rispettivamente una nuova classe di DPS e una nuova classe di Healing, da iniziare entrambe in Old Sharlayan a partire dal livello 80. La prima è una classe molto coreografica nelle animazioni degli attacchi, divertente da giocare e capace di fare una grande quantità di danni. La seconda invece è una classe di healing semi-ibrida, in quanto capace di sferrare una grande quantità di danni anch’essa, molti di più di quanti se ne facciano con gli altri healer. Nelle abilità inoltre, il Sage riprende tante abilità dalle altre classi di healing, e perciò sarà più semplice da imparare. Detto ciò, nel avvicinandoci alla fine della recensione di Final Fantasy XIV Endwalker, ci accingiamo ad analizzare le nuove zone del gioco.
Nuove zone – Recensione Final Fantasy XIV: Endwalker
Le nuove zone di Endwalker, per natura stessa dell’espansione, sono totalmente diverse tra di loro. Al contrario di Heavensward e Stormblood (più similmente quindi a Shdowbringers), non essendoci un’area specifica al centro delle vicende narrate, le aree saranno sparpagliate in tutte le zone del mondo di Eorzea e anche altrove (vedasi come esempio la Mare Lamentorum, zona lunare presentata fin dai trailer dell’espansione). Ciò significa che quindi lo stile di ogni area, oltre ad essere bellissimo, è completamente unico, e ciò porta a una varietà apprezzabilissima durante lo svolgimento della trama.
Conclusioni e verdetto finale
Arrivati alla fine, possiamo dire che, nonostante tutto, Final Fantasy XIV riesce tranquillamente a conquistare i cuori degli appassionati. Per coloro che hanno attraversato tutte le avventure precedenti fino ad arrivare a questo punto, troveranno una conferma in Final Fantasy XIV: Endwalker. Perché questo gioco funziona così: tra un’espansione e l’altra è sempre cambiato poco, e quindi se Endwalker si porta dietro tutti i pregi che hanno caratterizzato Final Fantasy XIV finora, anche i difetti sono ben visibili. In ogni caso, come ben sappiamo tutti, la nostra avventura a Eorzea non è ancora finita del tutto: sono in arrivo, nei prossimi mesi, vari aggiornamenti che espanderanno l’endgame e che, oltre ad aggiungere contenuto, si spera migliorino alcuni aspetti del gioco.
Detto ciò, un ulteriore precisazione è doverosa. Il motivo per cui una recensione così importante arriva così tardi è legato al lancio problematico di Endwalker. Per quanto adesso la maggior parte dei problemi riscontrati dalla community siano risolti, tra la quasi impossibilità di giocare nelle prime settimane post lancio e le vacanze natalizie è stato molto difficile realizzare una recensione degna in tempi brevi. Chi vi scrive pensa che la causa sia anche imputabile a Square Enix: nonostante i server siano limitati e si sia raggiunto un livello tale di giocatori da imporre code lunghissime (nell’ordine delle ore), una situazione del tutto simile si era presentata al lancio di Shadowbringers: data l’ulteriore fama che il gioco ha guadagnato nel frattempo, era così complicato agire in anticipo per prevenire una situazione così prevedibile?
Dopo questa piccola parentesi, siamo arrivati alla fine di questa recensione di Final Fantasy XIV: Endwalker. La palla passa quindi a voi: che cosa ne pensate? Nell’attesa di una vostra risposta, vi invitiamo a restare sintonizzati sulle pagine di tuttoteK per aggiornamenti quotidiani su tutte le novità più importanti del mondo videoludico e oltre (insieme a tutte le nostre guide su FFXIV). Se invece preferite comprare chiavi di gioco a prezzi scontati, potete farlo tramite il nostro link a Instant Gaming.
Punti a favore
- Storia appassionante...
- Class design impeccabile
- Nuove zone visivamente bellissime
Punti a sfavore
- ...ma a tratti frettolosa
- Questing nuovo ma ancora pessimo
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