Dei piccolissimi fiocchi realizzati con il grafene, possono controllare l’attività del cervello. Da questa scoperta si apre la strada per la ricerca sulle malattie neurologiche
Questi fiocchi di grafene sono in grado di controllare l’attività del cervello. Questi ultimi vanno ad interferire con la trasmissione del segnale dei neuroni eccitatori che attivano altri neuroni. Questi nanomateriali dall’effetto reversibile, vanno ad aprire nuovi scenari nella ricerca di terapie contro malattie neurologiche come l’epilessia. Vediamo i dettagli.
Cervello: fiocchi di grafene che controllano le attività del cervello vediamo i dettagli | Medicina
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nano Letters dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste, condotto in collaborazione con le università di Trieste, Manchester e Strasburgo nell’ambito dell’iniziativa europea Graphene Flagship. Il grafene è un ottimo conduttore, ultrasottile, resistente e flessibile. Quest’ultimo si dimostra sempre più prezioso ed importante in campo neurologico.
I ricercatori della Sissa guidati da Laura Ballerini hanno confermato quanto detto. Essi lo hanno dimostrato andando ad iniettare i fiocchi di grafene, grandi 100-200 milionesimi di millimetro, in una zona ben specifica del cervello, stiamo parlando dell’ippocampo. L’ippocampo è una zona del cervello situata nella regione interna del lobo temporale. Durante l’intervista Laura Ballerini insieme alla ricercatrice Rossana Rauti spiegano quanto segue:
Grazie a traccianti fluorescenti abbiamo visto che le particelle vanno a insinuarsi in modo selettivo nelle sinapsi dei neuroni eccitatori e lo fanno con un effetto reversibile dopo 72 ore.
Un’altro punto molto importate riguardo a questa procedura sta anche nel fatto che i fiocchi di grafene son ben tollerati dall’organismo. Questa scoperta potrebbe dare impulso a nuove ricerche che mirano ad indagare sull’impiego di questi fiocchi. Potrebbero essere utilizzati come navicelle per il trasporto mirato di farmaci oppure come strumento per trattare malattie come l’epilessia. Malattia in cui si registra un attività eccessiva dei neuroni eccitatori.
E voi cosa ne pensate? Sarà veramente un grande passo per combattere le malattie neurologiche? Per no perdervi nessuna novità sull’universo scientifico, continuate a seguire le pagine di tuttoteK.
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