“E non puoi mai andare a fondo, finché fischietti Koji Kondo”: l’appuntamento di oggi con Musica & Videogiochi è con un gigante del settore
Non potevamo che omaggiare un’opera musicale nata da uno dei più grandi giornalisti videoludici italiani, Andrea “Bisboch” Babich, per aprire il nostro appuntamento di Musica & Videogiochi con Koji Kondo. Se mai, come ricordano le sognanti note della canzone dedicata a Shigeru Miyamoto, vi è capitato di fischiettare un brano udito in un titolo di Nintendo, due volte su tre è quest’uomo che dovete ringraziare. L’ultima volta abbiamo parlato di David Wise e dei suoi brani spesso sobri e pregni di atmosfera, ma stavolta facciamo dietrofront in direzione di una magia uditiva fatta di salti e di gioia.
Osaka’s Got Talent
Koji Kondo è nato a Nagoya, in Giappone, nel 1961, sei anni prima di Wise e di Yoko Shimomura, che ha conseguito un percorso formativo in fatto di musica esattamente dove lo ha concluso Kondo. L’artista ha iniziato a seguire lezioni per l’organo elettronico a cinque anni. In seguito, cimentandosi in una cover band dedicata al jazz e al rock, Kondo ha studiato al “dipartimento di pianificazione artistica” all’università delle arti di Osaka. Tuttavia, a differenza della talentuosa pianista che abbiamo menzionato prima, le somiglianze si fermano ad Osaka: l’autore è perlopiù stato un autodidatta, da sempre.
Kondo si è innamorato delle sale giochi con Space Invaders e il primo Donkey Kong, ma per un merito prettamente artistico: il musicista ha infatti definito l’ambiente videoludico come l’unico in cui trovare il sound che cercava da sempre. Per questo motivo, ha iniziato a combinare composizione e programmazione studiando il linguaggio BASIC. Laddove però la sua illustre collega Yoko è stata contattata da Capcom, Kondo si è ritrovato abbastanza in anticipo da ricevere una chiamata da una compagnia ancora priva di un musicista di punta. Potete già intuire di quale azienda si trattasse…
A buon intenditor, un contratto – Musica & videogiochi: Koji Kondo
Correva l’anno 1984, e il talento di Koji Kondo nella musica stava per intrecciarsi indissolubilmente con il mondo dei videogiochi. In realtà, Nintendo non ha contattato lui nello specifico, bensì la sua università. Contrariamente ad altri musicisti di cui abbiamo parlato, Kondo non ha avuto bisogno di spedire un nastro demo. Lui stesso si racconta ricordando di aver contattato Nintendo tramite gli annunci lavorativi della scuola. Con non poca sicurezza di sé, anziché mandare più domande Kondo si è soffermato direttamente sulla Grande N. “Quello è il mio posto”, racconta lui.
Dopo un colloquio di successo, il nome di Kondo è sempre stato un sinonimo di Nintendo. La sua assunzione è stata la terza, dopo Hirokazu “Hip” Tanaka e Yukio Kaneoka, per la direzione del sonoro. Contrariamente agli altri due, però, è stato lui il primo vero compositore della compagnia, e il suo esordio lo ha dimostrato: sue sono infatti le inconfondibili note musicali che accompagnano i match del primo Punch-Out!! del 1984, nella sua incarnazione arcade. Tuttavia, il suo debutto su console fisse sarebbe arrivato solo in seguito: stiamo arrivando… quasi esattamente dove pensate.
Il diavolo fa le batterie di pentole, il musicista le suona – Musica & videogiochi: Koji Kondo
Creando più jingle ed effetti sonori che musica, Koji Kondo ha saputo superare le sfide dei primi hardware per i videogiochi arcade. Con la popolarità del Famicom (da noi NES) in Giappone dal lancio nel 1983, Kondo è stato assegnato alla composizione musicale per i giochi successivi presso il nuovo team di sviluppo interno alla Grande N: il leggendario Nintendo Entertainment Analysis and Development, colloquialmente detto EAD. Il secondo prodotto creato dal musicista, manco a farlo apposta, è stato il manuale di istruzioni per l’utilizzo della periferica Family BASIC per programmare musica.
Per concludere il primo anno sotto l’ala di Nintendo, Kondo ha composto parte della musica di Devil World in compagnia di Akito Nakatsuka. Nel 1985, Nintendo ha iniziato ad esportare il Famicom per sfruttare al meglio la crisi dell’industria videoludica nel 1983. A giocare il ruolo cruciale sono stati Super Mario Bros. nel 1985 e il primo The Legend of Zelda nel 1986, che hanno venduto un totale di 60 milioni di copie. Parliamo di due saghe che vantano le melodie più note dell’intera industria videoludica, e non sarebbe un esagerazione attribuire buona parte dei loro meriti a Kondo stesso.
Doo, doo, doo, doo, doo, doo, boop – Musica & videogiochi: Koji Kondo
Troviamo difficile trovare una collaborazione tra il talento di Koji Kondo con la musica e i videogiochi di Nintendo più famosa del primo Super Mario Bros.. Per molti anni il platformer datato 1985 è stato il gioco più venduto di tutti i tempi per una singola piattaforma, e nel caso di Kondo è stata la prima vera colonna sonora. Le sue melodie, ormai iconiche ed inconfondibili nella cultura popolare (nonché tendenti al “prestito”, come ci insegna Resta a casa e vinci), sono nate allo scopo di venire ripetute in eterno durante il gameplay senza mai venire a noia. Se avete letto il sottotitolo qui sopra canticchiando, non potrete che annuire.
Il tema principale del gioco è stato riprodotto in oltre 50 concerti, è diventato una delle suonerie più scaricate al mondo, è stato utilizzato nel campionamento da vari musicisti ed è stato suonato persino da Shigeru Miyamoto in persona durante la comparsata al Tonight Show with Jimmy Fallon (ironicamente, la Grande N ha in seguito richiesto la rimozione del video da YouTube in automatico). Nonostante i molti anni passati, il coinvolgimento di Kondo fa sempre scalpore: le musiche inedite per i precedentemente inesistenti temi di Super Mario Bros., Bros. 3 e World in Super Mario Maker 2 hanno meritato una menzione d’onore nel Direct apposito.
Ai baffi non si sfugge a lungo – Musica & videogiochi: Koji Kondo
The Legend of Zelda rappresenta a sua volta una fonte di musica tra le più note nel mondo dei videogiochi, ma i quattro brani composti da Koji Kondo per il primo capitolo sono ben lontani dall’essere le uniche opere dell’artista in tempi brevi. Oltre alle due perle perdute esclusive al Giappone, The Mysterious Murasame Castle e Shin Onigashima, nel 1987 Kondo ha musicato anche Doki Doki Panic. Ironia della sorte, però, vuole che al baffo di Mario scappare sarebbe stato molto più difficile del previsto: come i più navigati tra voi sapranno, l’ultimo gioco è noto da noi come Super Mario Bros. 2.
Kondo è tornato l’anno successivo per produrre le colonne sonore di Super Mario Bros. 3 e, nel 1990, per dedicarsi a Super Mario World. Koichi Sugiyama ha diretto un gruppo jazz per riarrangiare la musica dell’ultimo titolo, e nel 1991 la musica di World è stata protagonista del primo Orchestral Game Music Concert. In seguito, Kondo ha supervisionato il sonoro di Pilotwings componendone il tema per gli elicotteri, per poi creare gli effetti sonori del primo Star Fox nel 1993. Anche la musica di Yoshi’s Island, risalente a due anni più tardi, è stata opera sua.
Suona ancora l’ocarina, Sam – Musica & videogiochi: Koji Kondo
Fino al nuovo millennio, Koji Kondo avrebbe composto tutta la musica per i nuovi videogiochi di Nintendo da solo. L’ultimo progetto in cui Kondo ha lavorato all’intera colonna sonora è stato The Legend of Zelda: Ocarina of Time per Nintendo 64, e da allora il musicista ha goduto dell’ausilio di molteplici collaboratori. Kondo è stato supervisore per le colonne sonore di moltissimi giochi da allora, compresi Super Mario Galaxy, The Legend of Zelda: Skyward Sword, Super Mario 3D World e The Legend of Zelda: Spirit Tracks, componendo occasionalmente alcuni dei brani.
Come abbiamo menzionato prima, inoltre, il suo ultimo ruolo da protagonista per la composizione di nuovi brani è stato con Super Mario Maker per Wii U e Nintendo 3DS e del suo seguito per Nintendo Switch. Tuttavia, ormai la sua impronta nel sound tipico della Grande N (sebbene indelebile) vive solo nell’eredità che ha lasciato: la capacità di comporre un tema e di riarrangiarne una specifica sequenza di note all’infinito (stiamo guardando te, Super Mario Sunshine) senza che sia mai fuori luogo. Creare arte dalla semplicità è da sempre il segreto del colosso di Kyoto, d’altronde.
Extra “live” – Musica & videogiochi: Koji Kondo
La musica che trascende i videogiochi è da sempre un punto fisso dei nostri speciali, e quella di Koji Kondo non fa certo eccezione. Nel maggio del 2006, l’artista era presente alla prima del concerto Play! A Video Game Symphony, tenutosi al teatro Rosemont nell’omonima cittadina dell’Illinois. Come indica il nome dell’evento, le note che Kondo ha riversato in Super Mario Bros. e The Legend of Zelda sono state suonate da un’intera orchestra sinfonica. Cinque anni più tardi, però, Kondo è stato maggiormente coinvolto anche nell’aspetto della performance in sé.
Alludiamo ai tre concerti dedicati al venticinquesimo anniversario della serie The Legend of Zelda, che abbiamo menzionato anche parlando dell’amiibo di Zelda e del solcanubi in arrivo in estate. Nel dicembre del 2014, poi, Kondo ha suonato il pianoforte in un’esibizione con gli Imagine Dragons ai Game Awards (sotto). Al di fuori della sfera live, solitamente le colonne sonore ufficiali sono parecchio elusive, e si palesano perlopiù come bonus a tiratura limitata per gli iscritti a Club Nintendo. Lo dice a chiare lettere anche il menù degli extra di Super Mario 3D All-Stars su Nintendo Switch, che comprende le colonne sonore di 64, Sunshine e Galaxy.
Dalla musica del mondo reale alle note del micologico reame – Musica & videogiochi: Koji Kondo
La musica composta da Koji Kondo è stata concepita dalla sensazione di movimento che rispecchia l’esperienza fisica del giocatore. Questo ragionamento segue la filosofia del creatore e designer di Super Mario Bros., Shigeru Miyamoto, che ha richiesto che il comparto audio del gioco avesse “sostanza” e fosse sincronizzato con gli elementi del titolo. Pertanto, Koji Kondo ha basato buona parte della colonna sonora sui generi perlopiù applicabili al ballo, come il valzer e la musica latino-americana. Non a caso, il tema di Super Mario Bros. nella sua versione di Super Smash Bros. Brawl (riarrangiata da Kondo) implementa sonorità pseudo-caraibiche.
Nel primo The Legend of Zelda, Kondo ha accostato il tema principale (quello dell’overworld) alla musica di sottofondo dei dungeon. Successivamente, il musicista ha rimarcato l’importanza dei brani che calzano come guanti a personaggi e situazioni, in modo tale da permettere ai giocatori di non sentirsi mai persi in un titolo da lui musicato. Questo contrasto in stile “giorno e notte” lo si può trovare in molti altri giochi a cui ha lavorato l’artista, compresa la differenza tra 1-1 ed 1-2 nel primissimo Super Mario Bros..
I trenta (e oltre) giochi del Kondo – Musica & videogiochi: Koji Kondo
Non serve parlare di quanto sia influente Koji Kondo se guardiamo quanto sia stato prolifico nel corso degli anni. La lista dei titoli a cui ha lavorato come direttore del sound parte dal 1983 e si interrompe, almeno per ora, nel 2019 con Super Mario Maker 2. Nel mezzo abbiamo una miriade di titoli, dai più famosi e “scontati” come The Legend of Zelda: A Link To The Past ai meno noti, come la simulazione calcistica Soccer. Se poi consideriamo anche i titoli che vantano il suo contributo come supervisore, la lista si allunga ulteriormente.
Parliamo, per fare un esempio, del ruolo da consulente per l’intera saga di Mario Party, dalle origini con Hudson alle redini dello sviluppo all’episodio per Nintendo Switch ad opera di Bandai Namco. Anche Starlink: Battle for Atlas di Ubisoft, complice il crossover con Star Fox, vanta il tocco di Kondo in alcuni punti. L’artista ha ricevuto tre nomination per due colonne sonore: una per Super Mario Galaxy 2 ai British Academy Game Awards del 2011, e due per Super Mario 3D World di cui una all’edizione 2014 della medesima cerimonia e un’altra alla categoria “Retro/Remixed” delle premiazioni Video Game Music Online.
See you next time
Per “effetto Sanremo”, il fatto di poter parlare solo di nomination non vuol dire che lui non abbia vinto alcunché: stiamo ancora cercando, così come probabilmente anche voi per avercene sentito parlare, di toglierci dalla testa le miriadi di melodie da lui composte. Potete rendervene conto anche voi con la chicca di Did You Know Gaming? qui sotto: incontrando Kondo, Paul McCartney (ovvero “quello carino” dei Beatles) ha istintivamente canticchiato le prime note del tema di Super Mario Bros.. Il faro rappresentato da Kondo indica che ci attende ancora un mare di melodie da scoprire, come vedrete nella prossima puntata di Musica & Videogiochi.
Ora sta a voi dirci la vostra: cosa pensate di questo leggendario artista? Fatecelo sapere qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttoteK per tutte le notizie più importanti per i gamer e non solo. Per i vostri bisogni puramente videoludici, potete invece trovare i migliori sconti in formato digitale su Instant Gaming.
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