Eccoci di nuovo nei reami videoludici, questa volta più oscuri e pixellosi, con la recensione di Loop Hero. Un titolo che ci ha non poco incuriosito e preso la mano sin dai primi minuti
Dopo un’apertura che ha subito ricordato la celeberrima serie TV di Stranger Things, Loop Hero ci accoglie con una pixel art davvero ben curata e piacevole allo sguardo con una colonna sonora, tutto sommato, anche abbastanza coinvolgente che, in alcune note, ci può far ricordare Fade to Black dei Metallica ai tempi d’oro.
A parte questo, i pixel sono davvero la chicca che ci catapulta in un medioevo fantasy piuttosto oscuro e misterioso che, però, riesce ad andare a braccetto con i grandi classici del retrogaming. Ci è bastata solo una rapida occhiata per farci venire alla mente titoli iconici come i primi capitoli di Zelda, Ghosts ‘n Goblins, Final Fantasy, Castlevania e così via. Ma basta parlare ed addentriamoci nella recensione di Loop Hero.
Dentro un’oscurità infinita
Il gioco in questione è stato reso disponibile per i principali store online, oltre che solo per PC al momento, grazie alle fatiche dello studio russo Four Quarters ed alla distribuzione di Devolver Digital (un nome americano molto famoso dietro alla saga di pallottole ed ignoranza di Serious Sam). Una volta detto questo, ed avviato il gioco, la cosa che ci ha colpito maggiormente, rigiocando più volte, è la randomicità degli scenari, degli oggetti e delle situazioni, ma partiamo con un po’ di storia.
Il titolo narra infatti di un mondo avvolto nelle tenebre e senza alcun ricordo di quello che c’era prima, solo buio, freddo ed incertezza sembrano far compagnia ai superstiti. Non ricorda anche a voi qualche passaggio de “La Storia Infinita”? Tornando a noi, pare che il responsabile di tutto questo sia lo scheletrico Re Lich che ha gettato un incantesimo di oscurità ed oblio su tutta la terra. Sarà dunque compito di un intrepido eroe mettersi sulle sue tracce e, affrontando un percorso irto di ostacoli e pericoli di ogni sorta, andare a far luce su questo mistero.
Dopo essersi svegliato in un piccolo accampamento, il nostro eroe dal nome ignoto, cerca di recuperare i frammenti di una memoria che sembra essere collassata su sé stessa mentre, nell’ombra che tutto pervade, misteriose figure si animano. Lungo la sua via per la verità troverà anche degli altri sopravvissuti con i quali costruirà un campo base e guadagnerà sempre più esperienza per arrivare fino in fondo alla tenebrosa faccenda.
Ricostruendo un modo a pezzi – Recensione Loop Hero
A parte la musica e gli effetti sonori, durante tutta la nostra partita, non abbiamo sentito pronunciare una sola parola, ma non temete, Loop Hero ha optato per delle linee testuali che raccontassero le gesta dell’eroe e di questo suo incredibile mondo, elemento molto apprezzato in fase di recensione. Proseguendo con le partite, e andando ad incontrare i già citati sopravvissuti, quello che ci sorprende maggiormente è la qualità dei dialoghi che si avranno con essi. Profondi e filosofici, a volte quasi inquietanti come dimostra il custode del cimitero, ma non per questo noiosi o banali. Anzi, una sorpresa più che gradita!
Da una classe all’altra – Recensione Loop Hero
Prima di tutto occorre partire con il dire che, inizialmente, il nostro eroe sarà il classico guerriero, un guerriero che ci ha ricordato non poco il buon Steiner di Final Fantasy IX, ma andando avanti si potrà anche cambiare la classe, come per esempio quella del bandito. Le meccaniche di gioco sono facilmente intuibili già a partire dal titolo stesso poiché, ad ogni partite, verrà generato un mondo random per il giocatore. Qui il nostro eroe continuerà a percorrerlo in tondo andando ad incontrare mostri, bonus vari ed il suo accampamento in totale autonomia. Del resto siamo in un loop, chiaro no?
Tra gioco da tavolo e videogame – Recensione Loop Hero
Durante questo giro infinito, stile “Gioco dell’Oca”, potremmo poi raccogliere diverse armature, anelli, armi e capi di vestiario che ci conferiranno dei bonus aggiuntivi. Per esempio, oltre al semplice danno, alcune armi daranno maggiori possibilità di evitare gli attacchi, recuperare gradualmente salute, infliggere un colpo critico e così via.
L’utilizzo di tale armi e la meccanica da “girotondo infinito” vanno poi ben calibrate con i mostri già presenti sul terreno e con quelli che potremmo mettere noi. Infatti, che male c’è ad incrementare un po’ la difficoltà per aggiudicarsi un bottino più ricco?
Da parte nostra, potremmo fare tutto questo e molto di più grazie ad un sapiente uso delle carte. Queste contribuiscono sia a generare mostri che il mondo stesso, molti giochi da tavolo funzionano così, e ci aiuteranno a recuperare anche un po’ di vita e bonus per andare a ricomporre i ricordi (10 frammenti formano un ricordo completo) e far aumentare di livello il nostro accampamento. Dato che le carte a disposizione, se in mano sono troppe, si disintegrano, bisogna imparare in fretta come realizzare le combo ed il posizionamento migliore, soprattutto nel caso delle Oblivion e delle Lanterne.
In maniera simile anche l’eroe potrà ottenere le sue armi in maniera automatica e quindi bisognerà prestare una certa attenzione anche a questo “sovraccarico”. Infatti, l’inventario si compone di soli 12 slot e, una volta che equipaggerete un oggetto diverso, il precedente andrà perduto e non ci sarà modo di recuperarlo se non dai tesori lasciati cadere delle creature lungo il nostro cammino di tenebra.
Inoltre ricordate che in combattimento non potrete piazzare terre, un po’ come Magic, e quindi calibrate bene il momento di Planning (pausa per disporre carte ed oggetti) e Adventure (in giro a flagellare mostri come slime, arpie, scheletri, ragni, vampiri eccetera). Arrivati ad un certo punto, arriverà il Re dei Lich pronto a fermarci, ma vi consigliamo di fare sempre più “giri di prova” per prendere mano con le meccaniche ed ottenere la migliore combinazione possibile.
Un accampamento in divenire – Recensione Loop Hero
Come già detto prima nella recensione, Loop Hero ci darà la possibilità di costruire il nostro accampamento con altri PNG (come il custode del cimitero, il cuoco, il fabbro, la contadina e così via), far aumentare di livello gli edifici e partire per ogni loop con qualche bonus in più. Siccome il pericolo di morte è sempre dietro l’angolo, se non vogliamo perdere quasi tutto, possiamo considerare anche l’idea di una ritirata strategica per tornare all’accampamento, fare qualche upgrade e poi ricominciare. Armiamoci di pazienza però!
Tiriamo le somme
In conclusione possiamo dire che il titolo ci ha veramente colpiti per la sua singolarità, grado di automatismo, ma soprattutto di coinvolgimento. Infatti una partita tirerà l’altra come le ciliegie ed anche le nostre strategie di gioco continueranno a mutare ad ogni “giro”. Certo, naturalmente potremmo avvertire un certo senso di ripetitività e difficoltà nell’affrontare il primo boss, ma presa la giusta confidenza con le meccaniche, sarete pronti a risolvere l’oscuro mistero!
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Punti a favore
- Ottima atmosfera
- Colonna sonora coinvolgente
- Molto interessante l'uso di carte per costruire la propria avventura
- Ogni partita è sempre nuova
- Un tuffo nel passato in chiave moderna
Punti a sfavore
- La ripetitività potrebbe farsi sentire
- A tratti scoraggiante
- Meccaniche non sempre intuitive
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