Marte al momento è il pianeta, esclusa la Terra, più osservato e studiato. Grazie alle foto recuperate dalle ultime sonde è stato possibile individuare i letti di antichi fiumi. Questo confermerebbe la presenza di acqua molto tempo fa, ma vediamo i dettagli delle ultime osservazioni
Le rocce sopravissute nel tempo portano con se i segni del passato di Marte, che si sono conservati fino ad oggi. Impiegando l’High-Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) è stato possibile osservare nel dettaglio i segni lasciati dall’acqua su diverse rocce. Inoltre queste tracce possono essere facilmente viste dall’orbita marziana. Fino a poco tempo fa, la questione se Marte avesse mai avuto acque superficiali, è stata motivo di accesi dibattiti. Nonostante ci siano stati dei chiarimenti, resta ancora il dubbio sul fatto che fiumi e laghi siano stati di lunga durata o il prodotto di brevi alluvioni. Una nuova scoperta sembra risolverlo.
Il dottor. Joel Davis del Natural History Museum di Londra ha dichiarato:
Non abbiamo mai visto un affioramento con questa quantità di dettagli e possiamo sicuramente dire che è particolarmente antico.
Marte: una rupe molto speciale
L’affioramento protagonista si trova vicino al bordo nord-occidentale del cratere a impatto Hellas vecchio 4 miliardi di anni. Il cratere è largo 2.000 km, molto più grande di qualsiasi altro cratere di impatto sulla Terra. Qui la tettonica delle placche e la maggiore erosione dell’acqua hanno eliminato ogni traccia dei giorni più pericolosi del Sistema solare. Il fondo del cratere si trova oltre 9.000 m sotto il bordo, una distanza maggiore rispetto al livello del mare, fino alla cima del Monte Everest. Un’altitudine così bassa rende l’atmosfera molto più densa e quindi più adatta alla presenza di acqua liquida.
Una delle foto incredibilmente dettagliate scattate dalla videocamera HiRISE su Mars Reconnaissance Orbiter. NASA / JPL-Caltech UoA Matt Balme e William McMahon
Di conseguenza, Hellas è un obiettivo primario per la capacità di HiRISE di rappresentare la superficie marziana con una risoluzione di 25 cm per pixel. Su Nature Communications, Davis e colleghi descrivono una serie di rocce stratificate alte 200 m, tracciate dallo scorrimento dell’acqua.
Il principale autore della ricerca, il dott. Francesco Salese dell’Università di Utrecht, ha affermato:
Le sorprendenti somiglianze con le rocce sedimentarie della Terra lasciano ben poco all’immaginazione.
I mutevoli banchi di sabbia all’interno delle rocce, dimostrano che la deposizione è stata lenta. Le rocce sedimentarie studiate dai rover marziani sono minuscole in confronto e avrebbero potuto essere il prodotto di brevi alluvioni, piuttosto che di fiumi duraturi.
Il dott. Davis ha aggiunto:
I fiumi che hanno modellato queste rocce non sono stati un evento unico, probabilmente erano attivi da decine a centinaia di migliaia di anni.
Queste rocce potrebbero essere perfette per verificare se la vita si sia stabilita su Marte o meno. Se la vita esisteva a quel tempo sicuramente sarebbe fiorita in un corso d’acqua come questo e avrebbe lasciato dei segni nei sedimenti.
Testimonianze dal passato
Probabilmente Marte possedeva molti affioramenti sedimentari come questo, ma la maggior parte di quelli sopravvissuti all’erosione delle acque sono stati forse sepolti sotto le dune di sabbia. Inoltre molti altri potrebbero non essere individuati da HiRISE, a causa della loro inclinazione. La formazione di queste rupi, 3,7 miliardi di anni fa, coincide con le recenti prove di un campo magnetico marziano. Potrebbe non essere una coincidenza, i campi magnetici proteggono le atmosfere dal vento solare, che a sua volta sostiene l’acqua liquida. La scorsa settimana abbiamo anche appreso che Marte possedeva materiale organico all’epoca, un altro requisito per l’esistenza della vita. Se Marte non ha mai sostenuto la vita, dovremo chiederci perché no. Restate sintonizzati sulla nostra rubrica.
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