EEcco la nostra recensione di Don’t Look Up, il nuovo film di Adam McKay dal cast stellare
TITOLO ORIGINALE: Don’t Look Up. GENERE: commedia. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Adam McKay. CAST: Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Rob Morgan, Meryl Streep, Jonah Hill, Cate Blanchett, Tyler Perry, Timothée Chalamet, Ariana Grande, Scott Mescudi, Ron Perlman, Mark Rylance. PROUZIONE: Hyperobject Industries, Bluegrass Films. DISTRIBUZIONE ITALIANA: Netflix. USCITA: 8 Dicembre 2021.
Un film che adempie benissimo al suo obiettivo. Questo si potrebbe dire di Don’t Look Up, il nuovo film dell’affermato regista Adam McKay, disponibile in esclusiva su Netflix. Il cineasta che nella sua carriera ci ha regalato pellicole come Anchorman, La grande scommessa e Vice – L’uomo nell’ombra, torna dietro la macchina da presa per raccontarci una storia basata su “fatti realmente possibili”, come dice la stessa locandina. Prima di addentrarci ulteriormente nella recensione, diamo uno sguardo al trailer ufficiale del film.
La trama | Recensione Don’t Look Up
La dottoranda in astronomia Kate Dibiaski (Jennifer Lawrence) e il suo professore Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) scoprono l’esistenza di una cometa diretta verso il nostro pianeta, il cui impatto è lontano poco più di sei mesi. Insieme al funzionario Clayton “Teddy” Oglethorpe (Rob Morgan) si recano alla Casa Bianca per comunicare la scoperta alla presidente Jeanie Orlean (Meryl Streep). Quest’ultima si rivela però poco interessata all’imminente cometa e più concentrata sulle ravvicinate elezioni di metà mandato e gli scandali che sta attraversando. Kate e Randall decidono dunque di rivolgersi alla stampa e alla televisione, riscontrando anche in questi casi scarso successo, diventando rispettivamente un meme (Kate) e un sex symbol (Randall). Tutta la popolazione sembra più interessata alle banalità rispetto alla certa possibilità di morte che attende l’intera umanità a mesi di distanza. Riusciranno i due protagonisti a farsi ascoltare e a salvare il mondo?
L’attualità | Recensione Don’t Look Up
Il riferimento al cambiamento climatico è chiaro e incontestabile. Adam McKay riesce di nuovo a trattare un argomento delicato, dopo la crisi economica del 2008 ne La grande scommessa, in maniera unica e a tratti ironica. La cometa che sta per schiantarsi sulla Terra rappresenta chiaramente l’incubo delle generazioni future e purtroppo, come dice la locandina, si tratta di fatti realmente possibili. Don’t Look Up stuzzica continuamente sul parallelo tra orrore dell’apocalisse e gli inevitabili momenti comici di cui questi personaggi evidentemente esagerati (?) sono protagonisti. È difficile dire dove arrivi la realtà e la fattualità degli eventi mostrati e dove inizi l’assurdità della situazione. Questo confine è il vero protagonista della pellicola e anche i due protagonisti, che dovrebbero rappresentare la ragione in un mondo che non ne vuole sentire, spesso oltrepassano questa linea immaginaria. Il tranquillo uomo di famiglia Randall perde il controllo acciecato dal suo nuovo status, mentre Kate passa dalla speranza alla rassegnazione e viceversa continuamente nel corso del film. L’obiettivo del film era trasmettere un messaggio e secondo me ci è riuscito benissimo.
Il cast | Recensione Don’t Look Up
La cosa che più spicca all’occhio dello spettatore ancora prima che prema play è l’incredibile cast che comprende il film. A partire dai già citati Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Rob Morgan e Meryl Streep, che già da soli comporrebbero il cast ideale per qualsiasi progetto cinematografico, abbiamo anche Jonah Hill, Cate Blanchett, Timothée Chalamet, Tyler Perry, Ron Perlman, Mark Rylance e anche la straordinaria partecipazione di Ariana Grande e Scott Mescudi. Senza contare i camei d’eccezione di Chris Evans e Micheal Chiklis, ci troviamo di fronte a uno dei migliori cast di sempre. I grandi nomi non sono sempre garanzia di qualità, ma questa volta le aspettative non vengono smentite e tutti gli interpreti regalano una prestazione da applausi. Sottolineo in particolare i due protagonisti, entrambi freschi di candidature ai Golden Globe, oltre a Streep, Hill e Blanchett, veri mattatori una volta sullo schermo. Vediamo se la stagione dei premi incoronerà il lavoro di uno o più membri di questo grande cast.
Conclusioni
Don’t Look Up è un film che, come dice il meme, fa ridere, ma anche riflettere. Il tema dell’apocalisse è quanto mai attuale, non solo per la situazione eccezionale di pandemia con cui ancora stiamo convivendo, ma anche e soprattutto per lo spettro del cambiamento climatico. L’obiettivo del film è quello di sensibilizzare lo spettatore e, con un mix di battute freschissime e un contesto che si muove abilmente sul confine tra surreale e macchiettistico, ci riesce. Il cast è uno dei migliori degli ultimi anni e basterebbe solo quello per convincere chiunque a guardare questo film. Ma senza una giusta sostanza quei nomi rimarrebbero solo nomi. Ecco dunque che entra in gioco Adam McKay, che si riconferma uno dei migliori registi e sceneggiatori degli ultimi vent’anni e abile orchestratore di una storia che, come La grande scommessa fece con la crisi del 2008, ha saputo ironizzare e sensibilizzare su un argomento di cui sentiamo sempre parlare, ma che eppure passa sempre in secondo piano. Ampiamente approvato.
E voi, avete visto Don’t Look Up? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!
Punti a favore
- Il messaggio arriva forte e chiaro
- La grande prova del cast
- L'equilibrio tra comicità ed orrore
Punti a sfavore
- La cruda realtà della storia (soprattutto del finale) potrebbe dare fastidio a molti
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