Per gli amanti della fantascienza e del golf, ecco a voi un gioco di golf a scorrimento che nasconde tantissime idee. Andiamo a scoprirle tutte in questa recensione di Golf Club Wasteland
Quali sono le caratteristiche che rendono un titolo di qualità ? Il comparto tecnico? La durata? Una enorme mappa da esplorare o miliardi di punti esperienza da raccogliere? Sbagliato, ciò che rende un videogioco interessante e innovativo sono le idee. Le caratteristiche sopra citate, se prese da sole non significano nulla, ma valgono solo se subordinate all’originalità delle idee di game design. Se cercate dunque un gioco nuovo e stilisticamente originale, proseguite a leggere la nostra recensione di Golf Club Wasteland.
Non solo un semplice gioco di golf
Prima di cominciare la recensione vera e propria di Golf Club Wasteland, è necessario fornire qualche informazione di contesto. Il titolo, sviluppato da Demagog Studio e distribuito da Untold Tales, nasce come gioco mobile. Uscito nel 2018 per iOS e Android, viene oggi proposto per tutte le console di nuova e vecchia generazione. Non è un caso che in origine sia stato pensato per mobile, il gameplay è infatti molto basilare, ma su questo torneremo più avanti. Come già anticipato, Golf Club Wasteland è un vero e proprio concentrato di idee.
Il gioco mescola infatti le meccaniche di un classico gioco di golf in 2D, in cui si deve imbucare una pallina attraversando una certa area, con un interessantissimo background narrativo e uno stile visivo unico. La poetica che rende Golf Club Wasteland un unicum nel suo genere, sta proprio in come è raccontata la storia del mondo di gioco. Ovvero attraverso una comunicazione su più livelli, diegetici ed extradiegetici, i quali mettono in luce una fantascienza distopica dalla particolare profondità intellettuale.
Idiocracy – Recensione Golf Club Wasteland
Che cosa ci fa un tizio vestito con una tuta da astronauta giocare a golf dentro a centri commerciali decadenti, a parchi e edifici fatiscenti? Per rispondere a questa domanda, come detto, dobbiamo guardare al particolare comparto narrativo del gioco. La terra è stata devastata da una catastrofe ecologica che portato alla morte di quasi tutti gli individui. I super ricchi della terra hanno puntato tutte le loro energie per emigrare su Marte. Tuttavia, nella città più popolata del pianeta rosso, Tesla City, la vita però non è più quella di una volta. Un giorno Charlie, ex pilota della missione Marte, non ne può più di questa nuova vita e decide di compiere una pazzia.Â
Rubando un astronave caddy da uno dei principali centri golfistici interplanetari, Charlie decide di compiere un lungo e pericoloso viaggio per ritornare sulla terra e dare l’ultimo saluto al compianto pianeta giocando un ultima partita a golf. Ma non finisce qui, infatti, buca dopo buca il nostro eroe si accorge di non essere completamente solo. Ma di questa presenza non parleremo per non rovinarvi il resto del gioco. Il pianeta è rimasto inospitale alla vita umana dopo la catastrofe ecologica, motivo per cui per tutta l’avventura indosseremo tuta e casco.Â
Par dopo par – Recensione Golf Club Wasteland
Appena atterrati sul pianeta terra, dovremo affrontare un semplice tutorial rappresentato dal primo livello. Nonostante, come già anticipato, le meccaniche di gioco siano abbastanza basilari, ciò che rende il titolo divertente da giocare è dato dal level design ben curato. Sebbene il numero di livelli non sia così elevato, parliamo infatti di un totale di 34 buche effettive, ognuno di essi presenta sfide e ostacoli diversi. Con una buona progressione di difficoltà (alcuni sono veramente ostici), ogni livello spinge il giocatore a riflettere su quale sia il percorso migliore e su quali scorciatoie prendere, nel caso ovviamente ce ne siano.Â
Uno dei punti deboli purtroppo sta proprio nel core gameplay, ovvero nel lancio della pallina. Il giocatore, tramite l’inclinazione dell’analogico del pad, decide quanta potenza dare e che traiettoria far eseguire alla pallina. Qui purtroppo, accade molto spesso che il gioco non renda chiaro quanta potenza dare. Ciò risulta in tiri troppo corti, o troppo lunghi a seconda dei casi e i livelli più avanzati diventano molto presto frustranti. Le modalità di gioco sono tre, a seconda di come si vuole affrontare il gioco. Dalla modalità storia si passa alla sfida, dove per andare avanti è necessario non superare il par, per finire all’iron mode dove non sono concessi errori.
Radio Nostalgia from Mars – Recensione Golf Club Wasteland
Golf Club Wasteland non è solo la storia di un astronauta che torna sul suolo terrestre martoriato per giocare la sua ultima partita. È soprattutto la costruzione di un messaggio preciso, di una narrazione più ampia, ovvero di un universo narrativo. Giocando, è possibile entrare a contatto con un intero ecosistema di segni, racconti, personaggi che fanno sentire vivo ed emozionante il mondo. Il diario presente nel menu principale, oltre a raccontare testualmente le vicende da un altro punto di vista, quello della presenza misteriosa, ci riempie di parallelismi e citazioni di opere letterarie e pittoriche.
Dall’Odissea a Cormac McCarthy, il gioco (gli sviluppatori) mette in rapporto analogico Charlie con il Viandante sul mare di nebbia di Friedrich. Così come il Viandante, anche il nostro Charlie sta in piedi impotente nella sua tuta protettiva di fronte a paesaggi radioattivi con insegne al neon rotte. Come una sorta di neo romanticismo. Oltre al Diario, nel corso del gioco saremo accompagnati da una radio che, in modo diegetico, ci farà sentire più a nostro agio con splendide musiche nonché diversi racconti sul mondo pre catastrofe.
Questo è uno degli elementi che colpiscono di più del titolo. Le persone di differente nazionalità che intervengono a questa specie di podcast, ci fanno quasi entrare nelle loro vite e assaporare una terra perduta con aneddoti personali riflessivi e nostalgici. Interessante che ogni persona richiami alla memoria ricordi che si manifestano in suoni, odori, stati d’animo: “Ogni paese aveva un’odore, Marte no”. Per tornare al gioco, al termine delle 34 buche si sbloccherà un fumetto che andrà a illustrare la storia di Charlie dall’inizio alla fine. Verranno qui date le risposte a molte domande sul suo passato e sul suo futuro.
Consigliato l’uso delle cuffie – Recensione Golf Club Wasteland
Buca dopo buca, ci renderemo conto della cura posta negli scenari. Questi sono tutti realizzati con uno stile minimale, compreso il personaggio. Le sfumate tonalità celeste degli sfondi e i grigi dei palazzi vengono interrotti dai rosa iper saturi delle insegne al neon, spesso recanti nomi irriverenti. Nel corso del gioco attraverseremo parchi deserti, palazzine popolari in decadenza e autostrade interrotte. Lo stile brutalista delle architetture sullo sfondo contrasta con la povertà di ciò che accade in primo piano; spazzatura, animali radioattivi e un grande senso di desolazione invadono le strade di Alphaville. L’unico neo, tornando al gameplay, sta forse in alcune occasioni dove qualche elemento in primo piano oscura la visuale della pallina.
Plauso per il comparto audio, insieme ai racconti radiofonici, saremo accompagnati lungo la nostra avventura da diversi brani. Senza esagerare possiamo dire che la colonna sonora del gioco è meravigliosa e non teme confronti con titoli AAA (stupendo il brano “Two Astronauts”). Le musiche contribuiscono a creare un ambiente rilassante e allo stesso tempo vibrante. In qualche modo “riempiono” il vuoto e i silenzi di una terra post apocalittica. I brani curati da Shane Berry mescolano sonorità sinthwave, intermezzi pop quando non esplicitamente techno. Radio Nostalgia è in questo, una grande metafora della nostalgia nei confronti della terra da parte degli umani che vivono su Marte. Questi infatti, vivendo nel 2030, continuano ad ascoltare la musica terrestre del 2021.
Dall’epocale all’aneddotico Â
Golf Club Wasteland è un inganno, sotto la veste di un banale gioco di golf a piattaforme 2D, si cela una piccola opera d’arte contemporanea. Non è un caso che i produttori, i Demagog Studios, siano prima di tutto dei concept artist. Il loro approccio, stando ai membri del team Igor Simić, Shane Berry e Stepko, è riassumibile in Constellation Storytelling. I principi che guidano questo approccio sono una visione acuta della vita moderna, uno storytelling con personaggi interessanti, world building e storie narrate tramite transmedialità .
Tirando le somme, in questa recensione non possiamo dare il massimo dei voti a Golf Club Wasteland solo perché eredita tutte le limitazioni e le lacune di un progetto indie. Se in questo particolare contesto non si possono mettere in relazione quantità e qualità , il titolo comunque non eccede nei contenuti e spesso si ha la sensazione di volere di più. Contribuisce in negativo anche un gameplay spesso impreciso. Per concludere, il titolo si è rivelato un ottima sorpresa per chi scrive e si spera dia le stesse vibe a chiunque vi si avvicini.
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Punti a favore
- Stilisticamente affascinante
- Ottima colonna sonora
- Gameplay semplice ma divertente
Punti a sfavore
- Pochi livelli
- A tratti frustrante
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