Con l’arrivo degli smartphone, il mercato della fotografia ha registrato un calo costante. I più grandi brand del settore come Sony, Canon, Nikon e Fujifilm hanno dovuto adattarsi al cambiamento. Che cosa ci riserverà il futuro?
Gli smartphone non hanno cambiato solamente le nostre vite: interi settori dell’industria dei prodotti di consumo sono stati rivoluzionati perché un unico dispositivo compatto è stato in grado di riunire decine di funzionalità diverse. Uno dei settori più colpiti è sicuramente quello delle fotocamere digitali, soprattutto compatte e reflex di fascia bassa che erano rivolte ad una clientela di massa. Parliamo di circa 100 milioni di pezzi venduti nei primi anni 2000, fino ad arrivare ai 19 milioni di pezzi spedito nel 2018. Una perdita di oltre il 75% nel settore della fotografia che non sembra accennare a voler frenare la sua discesa. Come hanno fatto i produttori come Sony, Canon, Nikon e Fujifilm a reagire alla crisi e continuare a presentare sempre nuovi prodotti? Un serie di interviste da parte di CNBC ha provato a far chiarezza sul tema.
Il mercato della fotografia negli ultimi anni
Fujifilm: nostalgia, pellicola e raggi X contro gli smartphone
Fujifilm è sempre stato in prima linea nel mercato della fotografia fin dagli albori: uno dei più grandi produttori di pellicola ed anche il primo a presentare una fotocamera completamente digitale nel 1988. Dopo aver metabolizzato la crisi della pellicola, oggi il pericolo degli smartphone insidia anche il mondo digitale.
Il vintage sortisce sempre un certo fascino, non solo tra i più anziani, ma soprattutto tra i più giovani che sono spesso affascinati dai miti del passato che sono stati tramandati fino a loro. Fujifilm ha sposato perfettamente questa filosofia, sia nel design delle sue mirrorless della serie X, sia per la realizzazione della serie Instax. Queste fotocamere istantanee tascabili hanno fatto segnare record di vendite: circa 10 milioni di pezzi lo scorso anno, circa la metà delle spedizioni totali di fotocamere digitali. In un mondo totalmente dominato dal digitale, poter stampare immediatamente e a basso costo le proprie fotografie è sicuramente un’esperienza appagante rispetto al semplice punta e scatta da smartphone. Sulla scia di questa strategia Fujifilm sta anche riportando in vita alcune serie di pellicole fotografie per accontentare una piccola cerchia di appassionati.
FUJIX DS-1P, la prima fotocamera digitale della storia con la sua enorme memory card
Ma tutto ciò non sarebbe comunque sufficiente. Fujifilm circa 20 anni produceva pellicole sensibili ai raggi X per radiografie mediche. Con il tempo questo business si è sempre più consolidato ed espanso, portando l’azienda oggi ad essere uno dei più importanti produttori di macchinari per le radiografie digitali. Sempre grazie al know how di Fujifilm nel campo della pellicola, oggi la ditta giapponese ha trovato spazio anche nel campo della produzione dei filtri per i pannelli LCD. Kana Matsumoto afferma:
La pellicola fotografica a colori, che era il nostro prodotto principale, richiede tecnologie molto avanzate per applicare uniformemente circa 20 strati fotosensibili di diverse funzioni in pellicole che misurano solo 20 micron. Fujifilm ha accumulato numerose tecnologie tra le più avanzate al mondo nella formazione di particelle, distribuzione di nanoparticelle, realizzazione di pellicole e rivestimento di precisione e applicazione a campi non fotografici per la fornitura di pellicole radiografiche mediche, materiali di stampa e pellicole ottiche per pannelli di visualizzazione.
Sony: se non puoi sconfiggerlo, diventa suo alleato
Sony con le sue mirrorless sta sicuramente vivendo il periodo più felice della sua esistenza nel mercato della fotografia. Certo vende più degli altri, ma il mercato globale è pur sempre in contrazione. La vera fortuna di Sony nel settore della fotografia sta nel business dei sensori, soprattutto quelli per smartphone. L’azienda giapponese è il maggior fornitore di tantissimi produttori di smartphone e fotocamere. Potremmo definirlo quasi un monopolio: solo nel 2014 la produzione di Sony copriva il 40% del fabbisogno di sensori fotografici. Sony ha quindi saputo adattare il suo know how nel campo dei semiconduttori per la fotografia al nascente ed fortunatissimo mercato dello smartphone. Queste le parole di Ryosuke Katsura, un analista di Nikko:
La tecnologia vincente in passato erano le lenti, ma ora è diventata il sensore di imaging e Sony è stata il grande vincitore su questo fronte. Riteniamo che l’imaging di qualità sempre più elevata, comprese copie, scansioni , le foto e altre immagini saranno probabilmente disponibili su dispositivi multifunzione come gli smartphone. Le fotocamere autonome esisteranno per artisti e amatori evoluti.
Ma il business dei sensori non si ferma alla fotografia: Sony sta lavorando per fornire dispositivi con intelligenza artificiale integrata per accelerare task di computer vision come la guida autonoma, la robotica e i sensori per l’Internet of Things. La sfida nel mondo dell’imaging è appena cominciata e gli smartphone sono solo l’inizio.
Un sensore Sony per smartphone
Nikon: fotografia ad alta precisione
Tutto il grande pubblico conosce Nikon per le sue fotocamere reflex e da qualche mese per le sue mirrorless. Tuttavia circa il 60% delle risorse dell’azienda è concentrato in settori diversi dalla fotografia. Innanzitutto Nikon è una delle poche aziende al mondo a produrre macchine per la litografia per produrre chip elettronici. Il business è enorme perché una di queste macchine può arrivare a costare milioni di euro e la concorrenza è poca dato che poche aziende hanno le conoscenze tecniche e l’esperienza necessarie. Oltre a questo Nikon è molto attiva nell’ottica di precisione con la produzione di lenti, microscopi e altri strumenti ottici ad elevata precisione.
Una macchina per la fotolitografia prodotta da Nikon
Per il futuro Nikon sta anche muovendosi in campi più moderni e avanzati, ad esempio i sensori LIDAR (Light Detection and Ranging o Laser Imaging Detection and Ranging) utilizzati per la scansione di ambienti e lo studio della loro composizione chimica. Addirittura l’azienda nipponica ha investito negli ultimi anni sembra intenzionata investire nella stampa 3D. Anche se i numeri sono in netto calo, Nikon sembra voler rimanere ancora fedele alle sue origini di produttore di fotocamere, secondo il portavoce Yosuke Toyoda:
Le fotocamere di consumo e professionali sono importanti per Nikon ora come lo erano in passato. Nikon ritiene che le fotocamere e la fotografia si evolveranno ulteriormente con lo sviluppo delle tecnologie di imaging. Ad esempio, con l’aumentare della risoluzione dei display, della frequenza dei fotogrammi e dell’alta definizione, le immagini diventeranno più realistiche e le fotocamere e la fotografia dovranno adattarsi a tali cambiamenti.
Canon: dalla fotografia ai video
Canon è stata la regina indiscussa della fotografia con record e record di vendite ed ancora oggi in Giappone detiene il 60% di share del mercato. L’azienda di Tokyo era nata come azienda produttrice di strumenti ottici nel 1933 con il nome di Kwanon e solamente dopo un anno cominciò l’avvenuta nel mondo della fotografia. Nel corso degli anni il business di Canon venne integrato con prodotti da ufficio, stampanti multifunzione per lo più. Anche i settori della fotolitografia, quello biomedicale e della videosorveglianza hanno attirato l’attenzione di Canon nel corso degli anni.
Una videocamera professionale della serie Canon EOS Cinema
Il settore che però ha sempre contraddistinto Canon rispetto agli altri grandi competitor nel settore della fotografia sono i video: da sempre la casa di Tokyo ha dedicato particolare attenzione a questo aspetto e oggi se ne vedono i frutti con la serie EOS Cinema, molto apprezzata per le produzioni televisive o a budget limitato con una qualità che nessuno smartphone può offrire. Un portavoce dichiara:
Canon continuerà a rilasciare prodotti interessanti che contengano nuove tecnologie e guidare il mercato delle fotocamere, rispondendo in modo flessibile ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei consumatori. Guardando al futuro, stiamo continuando la ricerca e sviluppo in settori quali la fusione di immagini fisse e video, telecamere in grado di catturare video 8K ad altissima risoluzione e telecamere altamente compatibili con le reti 5G.
Fotografia: cosa succederà?
Sicuramente il mercato di massa delle fotocamere è destinato a soccombere sotto il peso degli smartphone. Questo non significa che non vedremo più reflex e mirrorless sugli scaffali, ma che pian piano l’offerta cambierà, privilegiando modelli avanzati. La fotografia digitale diventerà un mercato di nicchia come lo è stato per quella analogica: dopo qualche anno di caduta, la situazione si stabilizzerà con un nuovo assetto. Sempre più importanza l’avranno le nuove tecnologie e i video ad elevata risoluzione.
Sembra un paradosso, ma proprio nel momento della storia in cui vengono scattate più foto in assoluto, il mercato della fotografia è in crisi. Si sta evolvendo e con esso anche i produttori di fotocamere che esplorano nuovi settori innovativi, ma speriamo tengano fede alla loro promessa di continuare a lavorare per le tante migliaia di appassionati e professionisti che hanno voglia di dire qualcosa tramite i loro scatti. Dalla sezione fotografia è tutto, continuate a seguirci per tante news ed approfondimenti!
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