Ferragosto ci regala Crawl – Intrappolati, horror-thriller del quale, in questa recensione, scopriremo i punti di forza che lo rendono un discreto film per chi cerca un’alternativa al mare
TITOLO ORIGINALE: Crawl. GENERE: horror, thriller. NAZIONE: USA. REGIA: Alexandre Aja. CAST: Kaya Scodelario, Barry Pepper, Ross Anderson, Anson Boon, George Somner, Ami Metcalf, Joe Palma, Morfydd Clark, Tina Pribicevic, Annamaria Serda, Savannah Steyn, Jovana Dragas, Colin McFarlane. DURATA: 87 minuti. DISTRIBUTORE: 20th Century Fox. USCITA: 15/08/2019.
Haley Keller (Kaya Scodelario) è una nuotatrice che si trova al crocevia della propria carriera. Non ha mai raggiunto il livello sperato e sta per perdere la propria borsa di studio sportiva. Ad influire sulle sue prestazioni c’è anche l’allontanamento dal padre Dave (Barry Pepper), suo ex allenatore. Ma quando un potentissimo uragano colpisce la costa sud-est degli Stati Uniti la ragazza decide di mettere da parte le ostilità e si reca alla casa del padre, per accertarsi della sua incolumità . Lo trova intrappolato e ferito: un coccodrillo si è infilato nel seminterrato in cerca di prede. Inizierà così per il padre e la figlia una lotta per sfuggire alla calamità e ai predatori.
Ci sono film che creano molte aspettative non rispettandole e ci sono film che affermano di dare una cosa e la danno. Crawl – Intrappolati fa parte di questa seconda categoria. In effetti il nuovo film di Alexandre Aja, pubblicizzato all’inverosimile nelle scorse settimane ma arrivato in sordina in un momento in cui buona parte degli spettatori si riversa a mare, sembra una ventata di piacevole brezza estiva a confronto con altre pellicole, riuscendo a intrattenere con una trama che più lineare non si può.
Una storia tutta americana | Recensione Crawl – Intrappolati
Una trama che trabocca di patriottismo. Una atleta talentuosa, un padre tuttofare e un cane. L’azione di svolge in una tipica villetta americana, di quelle che hanno un’edilizia differente da quelle nostrane. La casa ha infatti un piano inferiore alla cantina, che costituisce le fondamenta parzialmente rialzate dal livello dal terreno. Si tratta di un luogo in cui si avventurano manovali, elettricisti o idraulici che sono spesso costretti a strisciare là sotto tra topi e sporcizia. Qui, vogliono le leggende metropolitale, si possono trovare anche nidi di americanissimi alligatori.
Il padre della protagonista di Crawl è appunto un tipico americano che non ha paura di sporcarsi le mani. Per questo, decide di aggiustare qualcosa nel mezzo di un uragano da allerta nera. La figlia, altrettanto sprezzante del maltempo, si avventura in un viaggio di due ore per andarlo a trovare.
Una volta chiuso un occhio e mezzo e sospesa l’incredulità su tutta la serie di decisioni sbagliate che fanno andare avanti la trama, ci si può godere il film. Nasce così una pellicola claustrofobica, nella quale l’unico obiettivo dei protagonisti è sopravvivere. Per farlo dovranno rotolarsi e nuotare in anguste quanto sporche vie sotterranee allagate.
Da qui si può capire il sottile doppio senso del titolo. Il crawl è lo stile libero, la nuotata prediletta dalla protagonista. Ma come verbo, in inglese significa strisciare, cosa che ovviamente lei e il padre saranno costretti a fare molto spesso per sfuggire agli alligatori.
Alligatori alla riscossa | Recensione Crawl – Intrappolati
Insomma, la trama di Crawl è semplice ma efficace. Dopo il positivo riscontro conquistato in patria, tra recensioni positive e i quasi quaranta milioni al boxoffice americano, si prepara a proporsi come una delle sorprese di questa torrida estate. Che, in realtà , non ci ha regalato molte emozioni, a parte alcune grandi produzioni (leggasi, MIB e Fast&Furious). Crawl – Intrappolati ha però le carte in regola per coinvolgere gli appassionati del genere monster movie, pur senza eccessivi mezzi.
Va detto, in effetti, che il budget non proprio stellare lascia le proprie tracce nel corso della proiezione. Gli alligatori sono palesemente contraffatti e pompati. Tuttavia ciò non inficia sulla sensazione di terrore che incutono. Complice anche il sibilio che accompagna i loro attacchi, fanno realmente paura e sono finanche più significativi della maggior parte del cast.
Di converso ciò che non manca nella fotografia è il gore spinto. Fin dal suo inizio Crawl non lascia spazio a dubbi né vuole fuorviare lo spettatore: è un film splatter. Chiunque osi guardare vedrà molto sangue, diverse mutilazioni e gente morta. Alexandre Aja non nasconde nulla di orribile agli occhi dello spettatore, che viene coivolto da un brivido sotto la pelle ogni volta che qualcosa accade. Ciò contribuisce a formare quel senso di terrore e incertezza che non dovrebbe mai mancare in un film horror. Solo per questo, il film merita una sufficienza.
One woman show | Recensione Crawl – Intrappolati
Un altro importante punto di forza di questa pellicola è la protagonista femminile. Sostanzialmente unica, dato che le apparizioni di altri individui sono fugaci e il padre è più una spalla. Kaya Scodelario è giovane e non ha una sfavillante carriera alle spalle, eppure riesce a tenere in piedi il film con un’eccellente interpretazione. Eroina vera e propria che ribalta un cliché del genere. In Crawl, infatti, è la figlia, forte e determinata, a darsi da fare per salvare il padre.
La protagonista ci fa quindi nuotare attraverso una proiezione caratterizzata da una messa in scena efficace e una buona scelta dei tempi narrativi. Sangue e violenza non mancano, ma in definitiva non sono esasperatamente ricercati. Così come non sono troppo melense le dinamiche padre-figlia, sviluppate in sordina nel dramma. E, addirittura, c’è spazio per qualche momento comico.
Uno strano film che funziona
Ciò che va ribadito al termine della recensione di Crawl – Intrappolati è la linearità del film di Alexandre Aja. Il regista francese gira il film senza troppi giri di parole. Certo, allo spettatore si chiede una buona dose di sospensione dell’incredulità , per accettare qualche situazione troppo oltre la soglia della verosimiglianza. Ma Crawl, preso per quel che è, ossia un semplice e diretto monster movie, assicura una buona dose di divertimento.
Punti a favore
- La storia tesa e spaventosa
- Il gore spinto e senza remore
- La performance dell'attrice protagonista
Punti a sfavore
- Dei buchi nella sceneggiatura
- La CGI non eccellente
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