Scopriamo insieme, in questa recensione dedicata, quali sono i punti di forza di The Good Mothers, serie TV disponibile su Disney Plus che ha deciso di rappresentare sotto un nuovo punto di vista la lotta alla ‘ndrangheta: quello delle donne
TITOLO ORIGINALE: The Good Mothers. GENERE: drammatico, poliziesco. NAZIONE: Italia, Regno Unito. REGIA: Julian Jarrold, Elisa Amoruso. CAST: Gaia Girace, Valentina Bellè, Barbara Chichiarelli, Francesco Colella, Simona Distefano, Andrea Dodero, Micaela Ramazzotti, Monica Guerritore. DURATA: 6 episodi da 60 minuti circa. DISTRIBUTORE: Star, Disney Plus. USCITA STREAMING: 05/04/2023.
La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
Recentemente sbarcata su Disney Plus in tutti gli episodi di cui è composta, The Good Mothers è una produzione (quasi) interamente italiana ha sbancato al festival di Berlino, vincendo il premio come miglior serie TV, arrivata lo scorso 5 aprile a rimpolpare il già vasto catalogo della piattaforma di streaming targata Disney. Ci siamo presi il nostro tempo per assaporarla, digerirla e assimilarla e, lo ammettiamo, anche dopo diversi anni di esperienza nel campo non è stato facile. Non è ancora affatto semplice scrivere una recensione di The Good Mothers, ma vogliamo provarci.
Una recensione difficile quanto la serie: ecco The Good Mothers
La serie, scritta da Stephen Butchard e diretta da Julian Jarrold insieme ad Elisa Amoruso, narra la vita e la lotta alla ‘ndrangheta da un punto di vista completamente inedito: quello femminile. Le donne della mafia calabrese, quelle che la vivono o che hanno tentato di allontanarsi o che, infine, sono troppo giovani per conoscerla, ma che comunque vi si trovano immischiate. Quelle donne che la storia ci ha tristemente consegnato alla memoria: Lea Garofalo e Maria Concetta Cacciola sono due delle vittime più famose della ‘ndrangheta, che hanno tentato di fare la cosa più giusta. E con queste parole non intendiamo tanto il consegnare criminali alla giustizia, no. La cosa più giusta, nell’ottica di The Good Mothers, è essere libere.
Donne | Recensione The Good Mothers
Lea Garofalo (Micaela Ramazzotti) è una giovane donna sposata con Carlo Cosco (Francesco Colella), boss mafioso calabrese di una certa influenza. I due hanno generato, tempo addietro, la piccola Denise (Gaia Girace) che, da che ne ha memoria, ha sempre vissuto in fuga con sua madre, colpevole di essere diventata testimone di giustizia. Una decisione sofferta, ovviamente, per una donna che ha reciso qualsiasi rapporto con la sua famiglia originaria e quella del marito e che si è ritrovata completamente sola in fuga da una casa protetta all’altra. Una decisione sofferta, sì, ma necessaria per poter dare a Denise uno spiraglio di futuro diverso e concreto.
Giuseppina Pesce (Valentina Bellè) è invece un’altra donna che viva la ‘ndrangheta sotto un altro profilo: quello della vita criminale. Moglie e figlia di boss mafiosi, “Giusy” è legata a doppio filo al suo clan, essendo una dei responsabili delle estorsioni e del riciclaggio di denaro sporco. Infine, Maria Concetta Cacciola (Simona Distefano), la vera e propria prigioniera della storia. Prigioniera di una famiglia che cronometra ogni suo spostamento, che controlla ogni suo passo al di fuori di quella casa che sia per lei, sia per i suoi figli, non è altro che un carcere.
Libertà | Recensione The Good Mothers
La narrazione tende a fermarsi principalmente su queste quattro diverse donne, tutte accomunate da un unico, grande sogno: quello della libertà. Il sogno di Lea Garofalo si interrompe bruscamente già nei primi minuti di The Good Mothers, quando sparisce misteriosamente dalla scena per lasciare Denise con suo padre Carlo, un criminale invadente e tendenzialmente violento (che cerca comunque di intessere un rapporto con sua figlia). La libertà, per Denise Cosco, è il futuro. Il viaggio di Denise è intricato e decisamente difficile per una giovane donna che improvvisamente si è ritrovata senza l’unica figura di riferimento che l’ha accompagnata per tutta la sua vita. Questo non vuol dire che Denise sia succube, anzi: senza voler entrare troppo in merito delle vicende, per evitare spoiler, la giovane si dimostra sin da subito piena di coraggio. Un coraggio che, indubitabilmente, ha preso da sua madre.
La libertà, per Giuseppina Pesce, è rappresentata dai suoi figli. Ogni passo che compie, ogni reato che commette, ogni volta che abbassa la testa in un mondo prettamente maschile e maschilista, pur sapendo di aver maggiori capacità di molti altri uomini nella sua famiglia, ogni volta Giusy lo fa per i suoi figli. Per dar loro il modo di continuare a vivere in un mondo ostico, certo, ma che è comunque l’unico mondo che abbiano mai conosciuto. E i figli, per Giuseppina, saranno l’ancora di salvezza in ogni momento tragico che la vedrà protagonista in The Good Mothers.
Infine, la libertà per Maria Concetta Garofalo è… libertà. Libertà di poter dire e fare ciò che si vuole, incontrare chi si desidera, amare e farsi amare. Una libertà che le è preclusa dai suoi genitori, da suo marito e da chiunque la circondi. Anche “Cetta” vive per i suoi figli, questo è certo, ma ha una prospettiva completamente diversa da quella di Giusy. Concetta cerca in ogni modo di riappropriarsi di se stessa, della sua dignità e del suo essere donna. E la storia ci insegna, purtroppo, che il suo viaggio, insieme a quello di Lea, non è andato a buon fine.
Giustizia | Recensione The Good Mothers
Di fronte a queste quattro donne se ne pone un’altra: Anna Colace (Barbara Chichiarelli). La donna è il giovane magistrato che, dopo aver fatto le sue ricerche e aver capito dove porsi, decide di spostare la secolare ottica della lotta alla ‘ndrangheta, andando a focalizzarsi su di loro: le Donne. E sono proprio queste figure che porteranno Anna Colace e tutta la macchina della giustizia italiana ad entrare in quel mondo, scardinarne le porte e distruggerne le fondamenta. Sono le Donne ad avere una prospettiva completamente diversa su quel mondo criminale e selvaggio perché, proprio in quanto Donne, sono sottomesse, picchiate, degradate ogni giorno. Ed è proprio qui che Anna Colace si inserisce: in quel profondo senso di insoddisfazione e di eterno malessere.
Perizia tecnica e recitativa | Recensione The Good Mothers
The Good Mothers si pone qualitativamente parlando su standard davvero molto alti. Tutte le attrici principali, ma anche gli attori bisogna ammetterlo, hanno saputo trasporre il proprio ruolo davanti alla cinepresa in maniera magistrale. Fra tutte, vogliamo elogiare particolarmente Valentina Bellè che ha creato una Giuseppina Pesce vera, autentica, attraverso dialoghi, sguardi e una postura realmente convincente. Allo stesso modo, la giovanissima Gaia Girace ha ricreato una Denise Cosco forte, dura e fermamente convinta di non voler appartenere a quel mondo che sua madre tanto disprezzava.
A condire il tutto, l’ottima regia di Julian Jarrold ed Elisa Amoruso è riuscita, nei sei episodi che compongono The Good Mothers, a sottolineare ancora di più il ruolo centrale delle protagoniste. La creazione di un’atmosfera grigia, pesante e che rispecchia appieno il senso di pesantezza che devono aver provato, nella realtà, queste giovani donne. Il tono rimane sempre serio e drammatico e non c’è spazio per la leggerezza. Peccato per l’eccessiva brevità della serie, che si concretizza in soli sei episodi. Insomma, The Good Mothers è riuscita ad unire la perizia tecnica di due ottime registe alla maestria di un cast veramente azzeccato e pregnante per raccontare una storia sicuramente non originale, ma da un punto di vista completamente diverso. La storia non smetterà di narrare le gesta di Donne come Lea, Giusy, Cetta e Denise, perché è solo grazie a loro e ad altre come loro che il grande muro dell’omertà, dell’ipocrisia e della violenza può essere abbattuto. Un piccolo colpo alla volta.
Un piccolo passo
Per concluderne la recensione, vogliamo tornare a sottolineare quanto The Good Mothers sia stato, ai nostri occhi, un messaggio: di speranza, di orgoglio, di libertà o qualsiasi altra forma di riscatto si possa ricercare. Lea Garofalo, Giuseppina Pesce, Denise Cosco, Maria Concetta Garofalo: di queste donne, solo due sono riuscite a trovare la propria libertà, nonostante tutto il coraggio avuto nell’affrontare un mondo ostile, incivile e brutale. Consigliamo la visione della serie a tutti, sia a coloro che sono avvezzi a storie simili sia a chi ancora non ha avuto modo di mettervi piede. Ne rimarrete toccati, sicuramente, e forse anche verticalmente cambiati.
The Good Mothers è attualmente disponibile su Disney Plus. Fateci sapere che cosa ne pensate della serie qua sotto nei commenti e restate sintonizzati con noi di tuttotek.it per tutte le news a tema cinema e serie TV!
Punti a favore
- Cast e recitazione eccezionali
- Un nuovo punto di vista
- Profondo, crudo e diretto
Punti a sfavore
- Troppi pochi episodi
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