In questo articolo vedremo la recensione del monitor Acer Nitro XV273K. Come anticipato dal titolo siamo davanti a un monitor gaming con una risoluzione di 4K e una frequenza di aggiornamento pari a 144Hz. Ma c’è ben altro in questo pannello! Curiosi? Continuate con la lettura
Noi videogiocatori siamo sempre più attenti al dettaglio. Il grande dilemma è stato per un lungo periodo se scegliere una risoluzione più alta oppure una frequenza di aggiornamento maggiore. In seguito sono arrivati i primi pannelli in grado di fornirci entrambe le soluzioni in un unico schermo. Il problema è stato ovviamente il prezzo esorbitante, ecco perché Acer ha lanciato la sua linea Nitro.
La risoluzione e la frequenza di aggiornamento sono dunque fondamentali. Ovviamente però ci sono da prendere in considerazione anche altri aspetti come estetica, funzionalità, materiali e qualità del suono (per citarne alcuni). Ecco perché abbiamo messo a dura prova questo pannello durante l’utilizzo in game, durante la riproduzione di qualche pellicola e per l’utilizzo quotidiano (navigazione e lavoro).
Non poteva naturalmente mancare il nostro test del colorimetro, ma ogni cosa a suo tempo!
Ricapitolando, dovremmo avere tutto quello che vuole un giocatore esigente a un prezzo più accessibile. Se volete sapere come si è comportato in fase di test l’Acer Nitro XV273K, non vi rimane che scoprirlo in questa recensione.
Acer Nitro XV273k: specifiche tecniche
Siamo davanti a un pannello IPS con una risoluzione massima di 3840 X 2160 pixel, e la possibilità di usufruire del sistema HDR 400. Il tempo di risposta da grigio a grigio è di un millisecondo. In dotazione troviamo anche due casse integrate da 4 Watt l’una. L’angolo di visione è pari a 178 gradi.
- Dimensione dello schermo: 27 pollici
- Tipo di pannello: IPS
- Risoluzione nativa: 3840 X 2160
- HDR: DisplayHDR 400
- Tempo di risposta (G2G): 1 ms
- Frequenza di aggiornamento: 144 Hz
- Rapporto di contrasto: 1.000: 1
- Angolo di visione: 178º orizzontale, 178º verticale
- Retroilluminazione: LED
- Peso: 6.59 Kg
- Dimensioni: 62,9 x 54,1 x 30,7 cm
- Interfaccia: USB 3.0 (X1) HDMI/DP (X2)
- Altoparlanti: 4W X 2
Recensione Acer Nitro XV273k: estetica e costruzione
L’Acer Nitro di cui state leggendo rispecchia a pieno il design scelto da Acer negli ultimi anni: votato al gaming, risulta sempre elegante “ma cattivo”. Nel suo (quasi) total black, ha nei suoi inserti rossi qualcosa in grado di catturare l’attenzione senza mai sembrare fuori luogo.
Il piedistallo, di colore grigio, dona un tocco di aggressività al tutto. Come potete notare dalle foto, si appoggia su una base a tre punti che risulta un po’ ingombrante per un monitor “di soli” 27 pollici.
Per un’immersione totale possiamo montare le tre paratie (due laterali e una superiore). Le stesse sono di plastica opaca su entrambi i lati per quelle laterali e di velluto nella parte interna per quella superiore. Il montaggio degli spoiler è molto semplice, si affida infatti a due viti per quelli laterali e a un sistema d’incastro per la parte superiore.
Non vi parlerò del montaggio del piedistallo (che risulta essere comunque semplice) in quanto il monitor arriva già montato nella confezione. Un particolare che abbiamo molto gradito.
Regolabile in ogni direzione (anche da -5° a 25°) il Nitro XV273K risulta come al solito ottimo.
I materiali scelti, seppur di ottima fattura, risultano a tratti un po’ “plasticosi” al tatto e all’occhio. Bello invece il LED che spicca nella parte posteriore del pannello.
OSD e accessori
La dotazione di questo Nitro XV273K include un set completo di cavi, nel dettaglio:
- Cavo di alimentazione ed alimentatore
- Cavo Display Port (X2)
- Cavo USB3.0
Un altro tasto dolente è la posizione dei tasti per l’accesso all’OSD. Posti nella parte posteriore del pannello sono difficilmente riconoscibili. Il tutto per fortuna migliora grazie alla scelta di Acer di fornire uno stick analogico in grado di farci muovere nelle innumerevoli possibilità di personalizzazione.
In soccorso ci viene inoltre un alleato prezioso, infatti il pannello supporta l’utilizzo del software Display Widget.
Per quanto riguarda le connessioni, Nitro XV273K non si risparmia. Infatti troviamo: due ingressi HDMI, due ingressi DisplayPort, un ingresso USB 3.0 Upstream e ben quattro ingressi USB 3.0 Downstream. In poche parole, una serie di connessioni che difficilmente vi potranno lasciare scontenti e scoperti!
Come anticipato in precedenza il monitor in questione è dotato di due casse integrate da 4W l’una. Purtroppo il suono riprodotto da queste casse risulta ovattato e tende a sgranare alzando l’audio al massimo del suo potenziale. Per godere al meglio di questo panello il mio consiglio è quello di affidarsi a delle casse esterne oppure a un buon paio di cuffie.
Recensione Acer Nitro XV273k: test e calibrazione
Vediamo come se l’è cavata l’Acer Nitro XV273k nei nostri test e in fase di calibrazione.
Layout subpixel e superficie di Acer Nitro XV273k
Il layout subpixel del monitor è la striscia standard RGB (rossa, verde e blu). Questo è il layout più comune e quello che i moderni sistemi operativi, inclusi Microsoft Windows e MacOS di Apple, utilizzano per funzionare correttamente per impostazione predefinita. Come utente di Windows non è necessario eseguire la procedura guidata ClearType, sebbene sia ancora possibile farlo in base alle preferenze. E come utente Mac, non ti devi preoccupare dei problemi di frange del testo causati dai meno comuni layout subpixel.
Su questo monitor viene utilizzata una superficie schermo anti-riflesso opaca e leggera, con una superficie liscia per mantenere l’immagine priva di grana. L’elemento a bassa foschia di questa soluzione scelta favorisce il potenziale di vibrazione di colore del monitor, mentre mantiene comunque buone caratteristiche di abbagliamento per evitare il tipo di riflessi che si vedrebbero su uno schermo lucido. Indipendentemente dalla superficie dello schermo, è importante organizzare il proprio ambiente di illuminazione ed evitare che la luce colpisca lo schermo direttamente.
Test dei preset di Acer Nitro XV273k
Il monitor offre un OSD abbastanza ricco, numerose le funzioni dedicate al gaming e da sottolineare la presenza dell’impostazione per attivare il filtro per la luce blu. Ovviamente non potevano mancare le regolazioni che possono essere fatte in termini di temperatura del colore (e canali di colore) e le consuete 3 impostazioni di gamma.
Le letture sono state effettuate utilizzando un colorimetro Xrite i1 Display Pro. Il nostro sistema di test utilizzava una GPU Nvidia GeForce GTX 2080, collegata tramite DisplayPort. Windows 10 viene utilizzato su questo sistema con il monitor collegato al PC senza driver aggiuntivi o profili ICC caricati. Il monitor è stato lasciato funzionare per oltre 2 ore prima che venissero effettuate le letture. La frequenza di aggiornamento è stata impostata su 144 Hz poiché è stato utilizzata questa frequenza per la maggior parte dei nostri test. A differenza di alcuni monitor, l’aumento delle frequenze di aggiornamento non ha compromesso la qualità dell’immagine.
Di seguito le impostazioni preset di default con cui sono stati eseguiti i test out of the box:
- Luminosità = 80
- Contrasto = 50
- Gamma = 2.2
- Temp. colore = Caldo
- Rosso = /
- Verde = /
- Blu = /
- Overdrive = Normale
- Frequenza di aggiornamento = 144Hz
Con le impostazioni out of the box, il pannello appare molto luminoso ma ricco di colore con una forte varietà di sfumature e consistenza. L’immagine ha una polarizzazione tendente al rosso (vedi punto bianco) e alcune tonalità hanno una profondità extra dovuta alla non corretta gestione della gamma, ma nulla di eccessivo per l’uso generale (niente di grave e abbastanza facile da correggere con le regolazioni dei canali di colore come vedremo in seguito). Non soddisfacente il rapporto di contrasto, abbastanza inferiore a quello dichiarato di 1000:1.
Non perfetta, come accennato, neanche la gestione della gamma, che non ha tracciato perfettamente come “2.2” . La modalità gamma predefinita ha infatti fornito prestazioni gamma decenti con un leggero cedimento a “2.3” per alcune tonalità intermedie. L’immagine sotto mostra il tracciamento gamma sotto le impostazioni di default.
Calibrazione di Acer Nitro XV273k
Le nostre impostazioni di calibrazione hanno comportato riduzioni significative della luminosità e alcune regolazioni del canale del colore, al fine di bilanciare al meglio i valori e raggiungere l’obiettivo dei 6500 K in termini di temperatura del colore (senza distorsioni evidenti). Come notato in precedenza, il tracciamento gamma del monitor non è ideale (anche se abbastanza preciso per gli scopi previsti) ma la situazione migliora notevolmente dopo la calibrazione.
Sottolineiamo che la variazione tra le unità e altri inconvenienti di tipo ambientale potrebbero condizionare i risultati del nostro profilo ICC su un dispositivo diverso. Per raggiungere valori ideali dal punto di vista cromatico, come la precisione assoluta della gamma, l’ideale è calibrare la propria unità individuale con un colorimetro o un dispositivo simile.
Tutto ciò che non è menzionato nella nostra configurazione post calibrazione è stato lasciato sui valori default, incluso il contrasto che è impostato su “50” per impostazione predefinita. Abbiamo incluso l’impostazione “Overdrive” solo come riferimento, anche se è stata usata l’impostazione predefinita.
- Luminosità = 22
- Contrasto = 50
- Gamma = 2.2
- Temp. colore = Utente
- Rosso = 47
- Verde = 50
- Blu = 49
- Overdrive = Normale
- Frequenza di aggiornamento = 240Hz
Dopo la calibrazione il punto di bianco risulta più preciso (annullando la tendenza al rosso) e la gamma regala una risposta quasi perfetta.
Il rapporto di contrasto medio iniziale era di circa 841:1, inferiore a quello dichiarato ma nella media per questo tipo di pannelli. Dopo la calibrazione il rapporto di contrasto statico diventa deludente fermandosi a circa 416:1, un sacrificio probabilmente troppo alto per compensare i difetti di temperatura del colore. Visto l’uso a cui è rivolto il monitor, probabilmente è bene accontentarsi del profilo ICC fornito da Windows e rinunciare ad una calibrazione “perfetta” del colore.
Uniformità dell’illuminazione
Abbiamo osservato sul pannello uno sfondo nero in una stanza buia e abbiamo potuto notare un leggere fenomeno di backlight bleed, in particolare come una sorta di “spotlighting” verso l’angolo in basso a destra. La foto qui sotto è stata scattata da pochi metri e perfettamente centrale, offrendo un riflesso accurato di come l’uniformità della retroilluminazione apparisse per il contenuto scuro.
L’uniformità della luminanza dello schermo è variabile, ma complessivamente ragionevole. Il punto più luminoso registrato è il “quadrante 5” al centro dello schermo (118,0 cd / m²). La più grande deviazione da questo si è verificata al “quadrante 7” nell’angolo in basso a destra (105 cd / m², che è più oscurato del 11% rispetto al centro). Altrove la deviazione tra un dato quadrante e il punto più luminoso era 4-9%. È importante ricordare che l’uniformità varia a seconda delle singole unità e puoi aspettarti una deviazione diversa oltre i punti misurati. La mappa del profilo qui sotto rappresenta graficamente questa informazione, con grigi più scuri che rappresentano una minore luminanza e quindi una maggiore deviazione dal punto centrale rispetto ai grigi più chiari.
Deviazione di colore
Sono state anche analizzate le deviazioni nella temperatura del colore (punto bianco), con le misurazioni effettuate utilizzando gli stessi 9 quadranti. Le deviazioni vengono assegnate ai valori DeltaE, con valori più alti e sfumature più scure sulla mappa che rappresentano una deviazione più elevata dall’obiettivo diurno 6500K (D65) rispetto ai valori più bassi e alle tonalità più chiare. Qui, un DeltaE > 3 è considerato una deviazione significativa che la maggior parte degli utenti potrebbe notare abbastanza facilmente a occhio.
Input lag
Abbiamo utilizzato un piccolo strumento chiamato SMTT 2.0 e una fotocamera sensibile per confrontare l’input lag di AG251FG con un intervallo di schermate di cui è nota la latenza. Sono state effettuate oltre 30 letture ripetute per aiutare a massimizzare la precisione. Usando il metodo, abbiamo misurato 3,40 ms (poco più di 1/2 di un frame a 144 Hz) di input lag. Questo valore è influenzato sia dall’elemento di input lag che “vedi” (reattività dei pixel) sia da quello che “senti” (ritardo del segnale). Indica che il monitor ha un ritardo del segnale estremamente basso che non dovrebbe disturbare nemmeno gli utenti sensibili.
Sfocatura percepita
Le seguenti immagini sono fotografie di inseguimento scattate durante la visualizzazione dell’UFO Motion Test per ghosting. Il test è stato impostato per funzionare alla velocità predefinita di 960 pixel al secondo: questa è una buona velocità pratica per scattare tali fotografie. L’overdrive è abilitato ed impostato su normale.
Recensione Acer Nitro XV273k: il verdetto
Con un minimo aggiustamento dei valori nell’OSD, tra cui l’enorme riduzione obbligatoria della luminosità e alcune modifiche al canale dei colori, l’immagine disegnata da AG251FG risulta vivida e varia.
La superficie antiriflesso del pannello presenta una facciata abbastanza liscia, evitando il tipo di granulosità invadente che si può vedere su alcune superfici opache di altri prodotti.
Out of the box la gamma non era azzeccata su “2.2” ma tracciata bene a “2.3” senza grandi deviazioni e la resa dei colori non era perfetta (polarizzazione verso il rosso): tuttavia, per gli scopi previsti del monitor, i risultati raggiunti sono più che adeguati. Inoltre entrambi i problemi svaniscono con un’accurata calibrazione, a forte discapito, però, del rapporto di contrasto.
Il contrasto statico è risultato invece non proprio all’altezza, meno di quello che ci si aspettava da un pannello di tipo IPS discreto (841:1 su circa 1000:1), sopratutto dopo le regolazioni apportate dalle nostre calibrazioni (circa 416:1). Un rapporto di contrasto comunque accettabile (almeno rinunciando alla calibrazione), gli elementi chiari si sono distinti discretamente contro i dintorni più scuri, sebbene l’effetto “backlighting bleed” ha consumato alcuni dettagli vicino agli angoli dello schermo. Come specificato nella recensione, il backlighting bleed varia tra le singole unità ma, i modelli che usano questi pannelli IPS ad alta frequenza di aggiornamento, soffrono di questo tipo di problemi abbastanza frequentemente.
La reattività complessiva è ottima il monitor presenta una qualitativa velocità di aggiornamento fino a 144Hz, con livelli molto bassi di input lag. La tecnologia FreeSync ha fatto il suo dovere, liberando l’immagine da tremolii e balbuzie causati dalla tradizionale frequenza dei fotogrammi e dai disallineamenti della frequenza di aggiornamento. Il G-Sync funziona anche a meraviglia, ma non supporta la modalità HDR.
Il supporto all’HDR essendo solo VESA400, quindi privo di zone di illuminazione separate, è più un contrasto dinamico potenziato che un vero e proprio supporto HDR.
Nel complesso Acer Nitro XV273k offre tutto quello che si può desiderare per le prestazioni in gioco a patto di scendere a qualche compromesso con il contrasto statico dell’immagine.
PS: non mancare di leggere la nostra guida sui migliori monitor da acquistare!
Punti a favore
- 144Hz e 4K
- Prestazioni competitive a 144Hz, con una reattività dei pixel ottima e un ritardo di input molto basso
- G-Sync e FreeSync
- Un design abbastanza sobrio
- Flessibilità ergonomica completa
- Spoiler inclusi
- Ricca connettività
- Buona uniformità di colore e di illuminazione
Punti a sfavore
- Contrasto statico deludente, sopratutto dopo la calibrazione
- Punto bianco leggermente non corretto, migliora con calibrazione
- Tracking della gamma (2.2) non perfetto, migliora con calibrazione
- Possibile presenza di "backlighting bleed"
- Audio
- HDR solo 400
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