I segreti di Brokeback Mountain rimane uno dei film a tematica LGBTQ più famosi e commoventi della storia del cinema. Ha portato alla consacrazione cinematografica definitiva entrambi i protagonisti: Heat Ledger e Jake Gyllenhaal, raccontando la drammatica storia di due cowboy che si innamorano fra loro in un America ancora troppo bigotta per poter accettare la realtà. Ecco la nostra retro-recensione de I segreti di Brokeback Mountain
TITOLO ORIGINALE: Brokeback Mountain. GENERE: Drammatico. NAZIONE: USA. REGIA: Ang Lee. CAST: Heat Ledger, Jake Gyllenhaal, Michelle Williams, Anne Hathaway. DURATA: 134 minuti. DISTRIBUTORE IN ITALIANO: BIM distribuzione. USCITA: 2006.
Basato sull’omonimo racconto di fantasia di Annie Proulx, venne presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia nel 2005, dove vinse il Leone d’oro per il miglior film in gara. Nel febbraio seguente fu candidato a ben 8 premi Oscar riuscendo ad aggiudicarsene soltanto 3: Miglior regia, miglior sceneggiatura non originale e miglior colonna sonora.
I segreti di Brokeback Mountain: trama e trailer | Retro-recensione
I segreti di Brokeback Mountain racconta la storia d’amore travagliata e drammatica di Ennis del Mar e Jack Twist. Si svolge nel Wyoming e compre un lasso temporale di circa vent’anni.
I due protagonisti, si conoscono e si amano durante un’estate passata a lavorare a Brokeback Mountain. Ma poi tutto svanisce. La loro storia non potrebbe andare avanti. Nessuno potrebbe capire quello che c’è veramente tra loro, troppo strano, troppo compromettente. I due si fanno una propria vita, Ennis si sposa e ha dei figli con la bella Alma, e pure Jack, dopo aver vagato di rodeo in rodeo, si accasa con la ricca Lureen. Passano diversi anni, i due si rivedono, la passione si riaccende, ma una relazione sarebbe impensabile, Ennis non vuole che la gente sappia del loro amore. La loro storia va avanti così per quasi un ventennio, solo pochi incontri ogni anno, mentre sullo sfondo il paese, e le vite familiari dei due, cambiano profondamente.
La profondità di una sceneggiatura fatta soprattutto di silenzi | Retro-recensione
La sceneggiatura de I segreti di Brokeback Mountain seppur basata sul racconto di Annie Proulx se ne discosta molto, soprattutto per lo stile. Se la Proulx gioca molto sull’ironia, Ang Lee si sofferma molto più sulla profondità e la drammaticità di un amore apparentemente impossibile. La sceneggiatura si regge sui silenzi, sugli sguardi, sulla vastità degli spazi in cui si trovano “reclusi” i protagonisti durante il periodo del loro lavoro, periodo che li porterà a scoprire una tenera passione. La percezione dello spettatore è ampia, profonda, come un pungo allo stomaco. Si riesce ad assaporare ogni attimo in cui i due protagonisti perdono l’occasione per poter essere realmente felici. Si riesce anche ad attraversare la loro lotta interiore dovuta al grande affetto che li lega alle rispettive mogli ma anche all’inevitabilità di un amore talmente unico da strapparli alle loro vite apparentemente perfette e farli ripiombare ogni volta nella clandestina passione.
Il montaggio sonoro e le musiche, oltre che la colonna sonora, riescono a trascinare l’immaginazione dello spettatore nella disperazione e nella gioia a seconda del momento narrativo in questione. La fotografia risulta curata e suggestiva, molti sono i contrasti creati per mettere in risalto la dicotomia dei protagonisti: da rudi cowboy di montagna a teneri amanti alle prese con qualcosa di troppo profondo per poter essere spiegato al mondo.
La conclusione rimane una delle più commoventi del cinema: un malinconico cowboy, che strige una camicia insanguinata e una vecchia cartolina di Brokeback Mountain e sussurra “Jack, lo giuro…”, dopodichè il buio prende il sopravvento e la canzone premio oscar di Gustavo Santaolla riempie la scena travolgendo lo spettatore.
I segreti di Brokeback Mountain e un cast eccezionale | Retro-recensione
Le performance del cast de I segreti di Brokeback Mountain sono in assoluto la cosa migliore di un film già eccezionalmente scritto e diretto. Heat Ledger regala probabilmente la prova migliore della sua carriera drammatica, interpretando con forza e sensibilità un ruolo molto difficile. Riesce a dare profondità e sfumature ben delineate ad rude e forte cowboy riuscendo poi a trasformarlo in un amante attento mentre è in scena con Jake Gyllenhaal. Quest’ultimo, leggermente più acerbo, fa notare leggermente di più la rigidità e l’imbarazzo nell’interpretare un ruolo apparentemente molto distante dai suoi standard, ma Ang Lee ha sicuramente saputo gestire con maestria la cosa rendendola parte integrante della narrazione, al fine di rendere più realistiche le scene più intense.
Da non sottovalutare le prove di Michelle Williams e Anne Hathaway. In particolare la prima riesce con delicatezza e comprensione ad accompagnare i due protagonisti in un cammino fatto di amore puro. La Hathaway come la controparte maschile è un po’ più rigida nel suo ruolo, ma riesce comunque a non interferire in modo esagerato con qualche errore alla buona riuscita della pellicola.
Un amore che travalica il tempo e i pregiudizi | Retro-recensione I segreti di Brokeback Mountain
Il prodotto finale, anche a distanza di anni, rimane uno dei migliori film a tematica LGBTQ mai proposto da Hollywood. Viene rappresentato in tutta la sua profondità e anche nei momenti più duri e tragici come i pregiudizi o la morte e niente può però ostacolarlo realmente. Un’opera poetica e delicata, seppur cruda e reale che lascia allo spettatore una voragine nel petto e la convinzione che al vero amore non si possa in alcun modo rinunciare. Non vi resta che recuperarlo in caso ve lo foste perso.
Continuate a seguire la nostra rubrica con le retro-recensioni dei film più belli di sempre, come Jurassic Park!
Punti a favore
- Sceneggiatura scorrevole ed incisiva
- Ottima interpretazione del cast
- Tema centrale sviluppato correttamente
Punti a sfavore
- In alcuni tratti è troppo è un po' lento
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