Disponibile su Disney+ dal 6 gennaio, ecco a voi la recensione di Onward – Oltre la magia. Un Pixar fantasy e sub-urbano che intrattiene ed emoziona
TITOLO ORIGINALE: Onward. GENERE: animazione, avventura, commedia. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Dan Scanlon. CAST: Tom Holland, Chris Pratt, Julia Louis-Dreyfus, Octavia Spencer. DURATA: 102 min. DISTRIBUTORE: Walt Disney Studios. USCITA: 19 agosto 2020.
Sarà un grande Gennaio per gli abbonati Disney Plus. Dopo l’emozionante e riuscito Soul (2020) sarà infatti la volta dell’attesa serie tv Marvel, WandaVision, in uscita per il 15 gennaio. Nel frattempo, da ieri 6 gennaio, è disponibile sulla piattaforma, Onward – Oltre la magia. Il fantasy sub – urbano della Pixar è stato uno dei progetti più colpiti dalla pandemia, a livello di distribuzione. Dopo infatti un limitatissimo lancio nella data originaria di Marzo, il film è stato via via distribuito in alcuni paesi, tra cui l’Italia, in date successive. Nel frattempo l’opera era disponibile a pagamento come download digitale. Infine, nel nostro stivale, Onward è finalmente arrivato anche su Disney+, una possibilità che permetterà a un film che certamente merita, di essere ancora più conosciuto. Andiamo quindi a scoprirlo con la nostra recensione!
Trama | Recensione Onward
Un tempo vi era la magia, ma l’incapacità di alcuni e la pigrizia di altri hanno portato a un suo progressivo abbandona. Un mondo di per sè magico, con centauri e fate, non ha più nulla di magico, invaso da lampadine e fornelli a gas. Ma ecco che due fratelli elfi adolescenti, Ian (Tom Holland) e Barley (Chris Pratt), sono obbligati ad utilizzare la magia se vogliono rivedere il loro padre, morto pochi anni prima.Â
Un Pixar minore… | Recensione Onward
Essere totalmente oggettivi dopo che la Pixar ha tirato fuori un gioiellino come Soul non è ovviamente qualcosa di così scontato. Soprattutto l’uscita ravvicinata su Disney+ porta ad un inevitabile ed implicito confronto. Perciò diciamolo subito, Onward non arriva mai alle vette di Soul ma fortunatamente neanche ci prova a farlo. Fin dai trailer e dai vari spot pubblicitari, avevamo capito che Onward era in qualche modo il “Pixar minore” di quest’anno. Ed infatti, sia sul lato narrativo che grafico, la sensazione è propria quella di assistere a un film che fin dall’inizio non pone aspettative eccessivamente alte. Ma ciò che conta è il risultato e possiamo certamente dire che quello è più che buono.Â
…ma comunque sublime | Recensione Onward
Il contesto in cui Onward è inserito è fin da subito accattivante. Se l’elemento fantasy è stato già ampiamente utilizzato nel cinema, sicuramente il fantasy sub-urbano è qualcosa di fresco per la mente dello spettatore. Ecco allora che vedere centauri affaticati a causa di una vita sedentaria o Manticore che non sanno più volare per inutilizzo delle ali, è qualcosa di divertente già di suo (insomma una rivisitazione divertita di fiabe e leggende, un po’ come avveniva in Shrek). La confezione tecnica è poi come al solito ottima, ma ormai questi sono gli standard a cui Pixar ci ha abituati. Non raggiungiamo le vette di originalità e poesia che ritroviamo in Soul, ma certamente fotografia, scenografie, charater design e in generale tutti gli aspetti tecnici sono di alto livello.Â
Una storia convenzionale con un gran finale | Recensione Onward
A una presentazione visiva fantasy non totalmente scontata e in generale accattivante, si aggiunge un gran cuore. Anche qui, siamo sempre nel territorio di Pixar: unire un reparto tecnico sublime a buone se non geniali idee, con annesso un alto tasso di emotività . La storia, in via generale, procede in maniera abbastanza convenzionale ma è comunque in grado di emozionare nel suo toccante finale; e se in generale Soul è superiore ad Onward, proprio l’epilogo di quest’ultimo può in un certo senso sembrare più coraggioso. Assistiamo infatti a una sequenza emotivamente forte che in qualche modo ripaga la generale convenzionalità della trama. Trama che comunque, nel suo dipanarsi, trova idee interessanti ed originali, come la sequenza di attraversamento del ponte magico.Â
Citazioni fantasy | Recensione Onward
Non mancano poi le citazioni esplicite ed implicite al genere fantasy, in un contesto, quello di Onward, che è comunque in grado di trasmettere le sue origini anche al meno appassionato al genere. Insomma le citazioni sono sì presenti ma mai invasive, permettendo quindi ad Onward di trovare sempre una sua anima seppur in un contesto di derivazione. Completano il quadro, una colonna sonora totalmente azzeccata e un doppiaggio che in italiano fa perdere la voci delle star americane (Chris Pratt, Tom Holland…) ma che comunque rimane di buonissimo livello.Â
Conclusione
Dan Scanlon (come molti registi Pixar, un collaboratore di lunga data), realizza un ottimo film, solido e ricco di grandi idee, seppur per certi versi convenzionale. Sicuramente Scanlon alza l’asticelle rispetto a Monsters University (2013), anch’esso un’opera apprezzata ma che ora ci sembra meno interessante ed originale rispetto al suo nuovo Onward. Il titolo originale del film significa in italiano “andare avanti“, ed infatti Onward è un viaggio avventuroso ed emotivo in cui tematiche come morte e amicizia fanno da mezzo di propulsione. Insomma, pur non raggiungendo le vette di Soul, Onward è la classica pellicola Pixar in grado intrattenere grandi e piccoli; quasi un’alternativa a chi ritenesse il primo fin troppo “adulto”.
Punti a favore
- Confezione tecnica
- Storia lineare ma con idee interessanti
- Finale riuscitissimo sia a livello visivo che tematico
- Il contesto fantasy sub-urbano
Punti a sfavore
- Ad alcuni potrebbe apparire fin troppo convenzionale
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