Andiamo a scoprire con la nostra recensione l’ultimissimo film Disney Pixar, Soul. L’opera diretta da Pete Docter e Kemp Powers affascina ed emoziona fino alle lacrime
TITOLO ORIGINALE: Soul. GENERE: animazione, avventura, commedia. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Pete Docter, Kemp Powers. CAST: Jamie Foxx, Tina Fey, Graham Norton. DURATA: 100 min. DISTRIBUTORE: Walt Disney Pictures. USCITA: 25 dicembre 2020.
Questo 2020 è stato indubbiamente un anno difficile, dove ansia e stress si sono insinuate più che mai nelle nostre menti. Ecco però che Disney Pixar tira fuori l’ennesimo capolavoro, facendoci trovare un bellissimo regalo sotto l’albero. Non che dubitassimo del livello qualitativo del famoso studio d’animazione ma continuare a tenere gli stessi livelli di film come Inside Out (2015) o Coco (2017) non è certo cosa così scontata. La casa di produzione di Emeryville, però, anche con questo nuovo Soul continua a stupirci ed emozionarci. Scopriamo perchè nella nostra recensione…
Trama | Recensione Soul
Joe (Jamie Foxx; nella versione italiana, Neri Marcorè), appassionato Jazz e direttore di una banda musicale delle scuole medie, sogna di suonare all’Half Note, un prestigioso locale di New York. Dopo 20 anni di tentativi, finalmente riesce a ottenere una serata. Tuttavia, un colpo di scena rovina i suoi piani. Uno sfortunato incidente infatti lo proietta all’altro mondo; ma Joe non vuole abbondare il suo corpo terreno e farà di tutto per riprendere la sua vita. Durante le sue avventure incontrerà anche 22 (Tina Fey; in italiano, Paola Cortellesi), un’anima testarda che non trova alcun motivo valido per iniziare il suo percorso sulla Terra.
L’aspettato…
Iniziamo dagli elementi più ovvi, ovvero ciò che lo spettatore si aspetta dalla ormai lunga esperienza in casa Pixar. Ecco allora che il livello tecnico delle animazioni è come al solito superbo. Le sequenze ambientate nel mondo reale sono semplicemente stupende. Tutto è curato nei minimi dettagli,dalla fotografia alla scenografia fino al più piccolo particolare. In generale la messa in scena di questo mondo è molto simile ai tanti altri film Pixar, ovvero un riuscito e ormai famigliare mix tra realisticità massima e giusta dose di “fumettosità ”. Ecco però che quando finiamo nelle realtà esterne a quelle terrena, notiamo un primo grande cambiamento. L’animazione infatti diventa molto più minimalista e astratta, andando quindi ad esplorare un terreno nuovo per Pixar, e il risultato è comunque fantastico. Si tratta infatti di un’ idea e di una concezione allettante, e comunque leggibile, per rendere un mondo di per sè illeggibile e inconcepibile.
e l’inaspettato…
Si parla infatti di altro-mondo, di anime perdute, o di anime che devono ancora scegliere la loro personalità … Tutti temi seri e filosofici che Soul tratta con maestria, semplicità e credibilità . Ovviamente non parliamo di questioni completamente originali, bensì tematiche che il cinema ha avuto modo più volte di trattare, anche con gli stessi film Pixar (pensiamo a Coco). Eppure, possiamo dire che l’ultima opera di Pete Docter è probabilmente quella, in casa Pixar, che più approfondisce il tema. Le questioni filosofiche-esistenziali-psicologiche sono talmente essenziali ai fini della trama che Soul risulta quindi il film più serio e drammatico della casa d’animazione. Ma, ecco intervenire la ormai conosciuta “magia Pixar“, ovvero quella geniale capacità di unire il divertimento e l’intrattenimento (anche per i più piccoli) alla riflessione. Insomma quella capacità di divertire e far discutere piccoli e grandi.
Passioni e vita | Recensione Soul
Anche lo spettatore più adulto e navigato sarà quindi “punzecchiato” dall’opera, per dare il via a discorsi sempre più profondi ed esistenziali. Il tutto, ovviamente, senza mai perdere di vista ritmo e semplicità . Le musiche di Trent Reznor e Atticus Ross (collaboratori anche di David Fincher) sono poi perfette nei vari contesti (dal jazz del mondo reale, all’astrattismo del pre-mondo), esempio di come quest’opera, pur affrontando diverse tematiche, non sembra mai perdersi. Si parla infatti dell’importanza delle passioni, di quest’ultime come scopo di vita, ma anche del rischio che le passioni diventino pericolosa ossessione, e ancora, si affronta l’annosa questione di quanto sia innato e quanto frutto del contesto in cui viviamo… Insomma tutte tematiche che indubbiamente si legano tra loro ma in cui è anche facile perdersi. Soul però dà sempre l’impressione di avere uno sviluppo coerente portando quindi chiarezza e semplicità a tutto ciò (d’altronde Soul deve parlare anche al pubblico più giovane).
Un concentrato di emozioni e riflessioni | Recensione Soul
Non manca oltretutto quella giusta dose d’azione e ironia (un paio di gag sono veramente molto divertenti ma anche qui Pixar ha ormai ampiamente dimostrato di saperci fare), che permette all’opera di mantenere un certo ritmo senza mai annoiare. L’epilogo sarà poi un concentrato di lacrime, dove tutte le questioni più importanti si uniranno in un finale che soddisferà pienamente chiunque (sempre che non abbiate un cuore di pietra…). Un finale che emana ancora più importanza di fronte a ciò che è stato il 2020. Vedere film di questo tipo sapendo che non hanno potuto trovare la via della sala è sicuramente un peccato ma Soul è anche un film di cui abbiamo fortemente bisogno in questo momento. Infine, una nota di merito va spesa nei confronti di Neri Marcorè e Paola Cortellesi, bravissimi per quanto riguarda il doppiaggio dei due protagonisti.Â
Conclusione
Sembra che il jazz ultimamente stia tirando fuori il meglio dell’arte cinematografica. Pensiamo al pluripremiato La La Land (2016) o al recente Ma Rainey’s Black Bottom (2020). Soul come molti avranno capito è però anche un titolo a doppio riferimento: al genere musicale ma anche alla parola “anima”. Potremmo dire che la chiave dell’opera di Pete Docter e Kemp Powers sta proprio qui, nel suo titolo. Soul è infatti un inno alla vita, un concentrato di emozioni e riflessioni, tutto ciò però senza mai perdere di vista l’obbiettivo fondamentale “Pixar”: intrattenere grandi e piccini. Ecco allora che usare la parola capolavoro per questo film d’animazione non ci sembra prematuro, soprattutto per la sua ricchezza di stili e contenuti.Â
Punti a favore
- Confezione tecnica
- Emoziona e diverte, senza mai perdere ritmo
- Una sceneggiatura al tempo stesso profonda e semplice
Punti a sfavore
- Non ci sono apparenti lati negativi
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