Riprendere in mano Fallout 76 al giorno d’oggi, a quasi 3 anni di distanza dall’uscita, è la scelta migliore che possiate fare. Ecco perché
Di Fallout 76 se n’è ampiamente discusso, sia durante l’attesa che dopo il rilascio. Le tante aspettative che riguardavano il gioco di Bethesda sono andate in fumo in poco meno di qualche giorno. Già durate la beta si era ravvisato quel puzzo di fumo che non faceva ben sperare e che metteva in seria difficoltà chiunque volesse giocarci. Perché allora tornarci a giocare dopo delle esperienze così negative?
Da allora fortunatamente sono cambiate molte cose e il livello raggiunto quest’oggi permette all’utente di vivere un’esperienza alquanto serena e senza le preoccupazioni che assalivano ogni giocatore appena si lanciava il gioco. In questo articolo scopriremo perché è doveroso tornare a giocare a Fallout 76 dopo quasi 3 anni e quali migliorie sono state apportate con i vari aggiornamenti. Andiamo tuttavia per ordine e partiamo dal principio.
Fallout 76: un esordio infelice
Sul titolo gravavano le aspettative di milioni di appassionati che, dopo Fallout 4 si attendevano un gioco ancora più incalzante. Tuttavia, già dalla famosa B.E.T.A. il gioco aveva lasciato perplessi in molti. Non tanto per le meccaniche in sé che, per quanto “innovative” nella saga, comunque lasciavano ben sperare. Il problema di fondo derivava soprattutto dal comparto multiplayer che, essendo l’innovazione principale, avrebbe dovuto subire un lavoro meticoloso e certosino da parte degli sviluppatori.
Tuttavia così non è stato e se per molti i problemi riguardavano soprattutto cali di frame alquanto sostanziosi e un lag a dir poco stratosferico, altri non riuscivano neanche ad accedere ai server di gioco. Insomma, la situazione non era delle più rosee per un gioco multiplayer online. Questi però non erano gli unici problemi presenti. A causa di server non propriamente adatti infatti, sebbene si riuscisse a entrare, non sempre era possibile giocare con i propri amici.
Riuscire a formare una squadra era come cercare di uccidere Idra. Non sempre era possibile, ma quelle poche volte che ci si riusciva puntualmente arrivava qualche altro bug a ostacolare la partita. Si andava dal mancato ingresso nel server di qualche giocatore alla completa invisibilità di altri dopo un tentativo di teletrasporto. Insomma appena si superava un bug, eccone due altri pronti a farsi vivi.
Possiamo quindi dire che l’esordio di Fallout 76 è stato un vero e proprio fallimento sotto quasi tutti i punti di vista, tant’è che molti utenti hanno chiesto il rimborso dopo poche ore di gioco. Ciò ha portato a un crollo vertiginoso del prezzo d’acquisto. Poi venne Wastelanders…
Fallout 76: Wastelanders, il gioco comincia ad ingranare
…e fu così che il gioco nacque per la prima volta. Dopo poco più di un anno, più precisamente nell’aprile 2020, finalmente arrivò la svolta per un gioco che sarebbe stato destinato alla morte da lì a poco. Quello che era l’Appalachia post apocalittica inizia finalmente a ripopolarsi e non solamente tramite gli NPC. Molti giocatori infatti, invogliati dalla marcia indietro fatta dagli sviluppatori, impugnano nuovamente il controller o il mouse e ritornano a camminare nella Virginia Occidentale.
Le migliorie sono palesi e il fatto di poter rivedere qualche NPC umano sicuramente è uno stimolo non da poco. L’idea di popolare il mondo solo attraverso i giocatori viene definitivamente accostata. Tuttavia gli NPC umani non sono la sola novità . Una nuova storia principale è infatti pronta ad accogliere i giocatori, regalando nuove missioni e imprese da compiere. Con le persone tornano anche le varie fazioni e le prime sono per l’appunto i predoni di Crater e i coloni di Foundation, ma non solo!
Anche il nostro C.A.M.P., da triste dimora solitaria, diventa un “centro di ritrovo” non solamente per i giocatori, ma anche per alcuni NPC che ci possono aiutare a difenderlo e addirittura farci vivere una relazione amorosa. A tutto ciò poi si aggiungono anche altre migliorie come il sistema di reputazione con le fazioni e tanti altri vantaggi che rendono il gioco meno monotono. Insomma, gli sviluppatori si sono mossi nel verso giusto e dopo più di un anno finalmente si ritorna a vivere, almeno in Appalachia dal momento che il COVID aveva iniziato a circolare e non si poteva uscire di casa.
Un crescendo continuo fino all’ultimo aggiornamento Pronti e Carichi
Continuando a cavalcare quest’onda e rinfrancati finalmente dalle buone recensioni che stavano arrivando, gli sviluppatori pubblicano a inizio dicembre 2020 il DLC Alba d’Acciaio. Sebbene la questline principale non fosse lunga come c’era da aspettarsi da un aggiornamento con contenuti annuali, il gioco risente della buona spinta di Wastelanders e convince anche noi di tuttoteK. Una nota dolente è l’allontanamento dal multiplayer sul quale tanto si era spinto per questo gioco.
Ci sta il ripensamento su alcune meccaniche e anche il fatto di reintrodurre gli NPC, ma “privare” in alcuni momenti, durante una questline principale, il gioco della sua meccanica cardine forse è un po’ troppo. Nonostante tutto però la nuova storia e alcune migliorie nelle meccaniche, che rendono il gioco leggermente più tranquillo dal lato survival, garantiscono un’ottima esperienza, forse la migliore fino a quel momento.
Inoltre si riscontra finalmente una stabilità nei server a dir poco incoraggiante. Tutte le ore trascorse in compagnia sono prive di intoppi e regalano finalmente quell’esperienza che sarebbe servita già dal lancio del gioco. Inoltre con questo nuovo DLC vi è finalmente un’implementazione non da poco del nostro C.A.M.P. Il tutto è stato reso ancora più divertente grazie all’apposita missione “Ampliamento casa” che garantisce l’accesso ai rifugi, ossia ambienti interni istanziati da aggiungere al C.A.M.P. e personalizzare .
Ad implementare ancora di più il C.A.M.P. con uno slot aggiuntivo è arrivato poi l’aggiornamento Pronti e Carichi, testato per voi nel PTS e ora disponibile sui server ufficiali. Oltre a questo importante aggiornamento arriva poi anche quello relativo alle carte S.P.E.C.I.A.L. Anche in questo caso vi è la presenza di un nuovo slot che permetterà di intercambiare i due deck nel corso del gioco. Per maggiori informazioni vi invito a leggere l’articolo linkato poco fa.
Ecco perché tornare a giocare a Fallout 76 dopo 3 anni
Insomma, il primo Fallout 76, che tutti abbiamo conosciuto nel bene e nel male, sembra ormai solo un vecchio ricordo. Tutti i problemi che lo affliggevano sono stati eliminati e ora l’Appalachia è un mondo più che mai vivo e pronto ad essere esplorato. È stato corretto anche quell’odioso bug che faceva spawnare i nemici con un livello esageratamente elevato nelle prime zone della mappa. Se siete all’inizio dunque non dovrete temere di incontrare personaggi troppo forti durante le prime fasi di gioco, permettendo a chiunque di vivere un’esperienza equilibrata in base al proprio livello.
Inoltre non serviranno dei PG a livelli stratosferici per accedere alle varie missioni introdotte con i DLC. Vi basterà semplicemente giocare per qualche ora e potrete accedere a tutti i contenuti. Vi ricordiamo che le espansioni sono tutte gratuite e vi permetteranno di usufruire di molteplici nuovi contenuti. Insomma, adesso è il momento migliore di giocare a Fallout 76. Voi cosa ne pensate di questo gioco dopo 3 anni? Ci state giocando o ci tornerete a giocare? Fateci sapere la vostra nei commenti.
Vi ricordiamo che potete trovare il gioco ulteriormente scontato su Instant Gaming. Per non perdervi ulteriori news riguardanti il mondo videoludico, continuate a seguire le pagine di tuttoteK!
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