Se pensate che dodici minuti siano pochi, evidentemente non avete ancora giocato all’ultimo titolo di Annapurna. Per questo motivo, oggi vogliamo raccontarvi Twelve Minutes nella nostra recensione
Un solo indie developer, poco più di dieci minuti per evadere da un misterioso loop temporale e un cast di nomi illustri. Come se non bastasse, Annapurna si è sempre dimostrata una garanzia parlando di titoli “atipici”. Twelve Minutes, a cura di Luis Antonio e nessun altro, è finalmente disponibile in esclusiva per l’ecosistema Microsoft e oggi vogliamo raccontarvelo nella nostra recensione.
Polizia, aprite
Nonostante segua le linee classiche dei Punta e Clicca, Twelve Minutes è un titolo decisamente particolare. L’intera vicenda si svolge nell’appartamento del nostro protagonista, che condivide con la moglie. Dopo una giornata di lavoro la coppia si prepara a trascorrere una serata romantica, ma i piani vengono stravolti dall’irruzione di un “poliziotto”. L’agente, dopo aver fatto irruzione nell’appartamento, accusa lei dell’omicidio di suo padre e dopo averla immobilizzata al suolo decide di pestare a morte il nostro alter-ego. Contro ogni aspettativa l’epilogo della vicenda non è la morte del protagonista, ma l’inizio di un loop temporale in cui ci troveremo intrappolati, rivivendo la vicenda all’infinito. Riusciremo a risolvere il mistero e tornare alla normalità ?
Dodici minuti – Recensione Twelve Minutes: chi sta mentendo?
Come si può evincere dal titolo l’intera vicenda si svolge in dodici minuti, che è esattamente il tempo che il giocatore ha a sua disposizione per risolvere il mistero. La formula del gioco è quella del tradizionale Punta e Clicca, avvalorata da una camera aerea che ci permette di vedere e controllare ogni stanza dell’appartamento dall’alto. Muovendo il nostro personaggio in giro per la casa, bisognerà raccogliere gli oggeti chiave necessari a progredire nella storia, combinarli tra di loro e utilizzarli per risolvere i puzzle che il gioco ci mette davanti.
Le regole principali di Twelve Minutes sono due: la prima è che in caso di morte o di perdita dei sensi, il loop ricomincia da capo. La seconda è che, nel caso non si risolva il mistero nel giro dei 12 minuti, il loop ricomincia ancora una volta. In questo modo, un gioco che tradizionalmente durerebbe poco più di un’ora, porta i giocatori impegnati a costruire pezzi di storia un po’ alla volta per scoprire la verità dietro al mistero della morte del padre della moglie.
Chi mente? – Recensione Twelve Minutes: chi sta mentendo?
Il punto di forza di Twelve Minutes si basa sicuramente sulla narrazione, e più precisamente sui dialoghi che portano avanti la vicenda. Ogni dettaglio per scovare e combinare gli oggetti chiave, infatti, è nascosto nelle linee di dialogo che i personaggi si scambiano durante il loop. In base alle scelte intraprese nel corso del ciclo, ci saranno ripercussioni sulla linea temporale che ci permetteranno di ottenere dettagli e informazioni chiave sulla moglie e sul poliziotto. Pezzo dopo pezzo sarà possibile indagare gradualmente sui fatti dietro la morte del padre di lei, per capire chi mente e chi no e arrivare infine alla soluzione.
Di conseguenza il gameplay risulta decisamente semplice e ripetitivo, sfociando spesso (con estrema facilità ) nel trial-and-error. La maggior parte dei loop si riveleranno inconcludenti ai fini della storia, obbligando il giocatore a rigiocare la sequenza decine di volte inutilmente per trovare il tassello mancante nella vicenda (complice anche l’assenza di un sistema di salvataggio interno della partita).
Questione di estetica – Recensione Twelve Minutes: chi sta mentendo?
Tra i primi elementi a colpirci positivamente, mettendo le mani su Twelve Minutes, ci sono la forte impronta cinematografica e l’estetica scelta da Luis Antonio per il suo gioco. Il gioco risulta, graficamente e tecnicamente, semplice ma funzionale e bello da vedere. Grazie alla camera aerea è possibile controllare ogni stanza con i suoi relativi oggetti senza problemi (o quasi). A ciò si aggiunge un comparto grafico semplice ma convincente, grazie anche al bel lavoro sulle luci e sui dettagli degli ambienti. I brevi interventi musicali che caratterizzano il main theme incorniciano il tutto alla perfezione, senza risultare mai abusivi o ridondanti.
Tornando sull’impostazione cinematografica del titolo, è chiaro fin dai titoli di coda (semplici ma decisamente azzeccati) quale sia l’obiettivo dello sviluppatore. Twelve Minutes è un thriller distopico davvero ben orchestrato, avvalorato ancor di più dal cast che presta la voce ai tre personaggi. Lui, la moglie e il poliziotto infatti sono doppiati rispettivamente da James McAvoy, Daisy Ridley e Willem Dafoe. Un cast d’eccezione quindi, che mette ancofa più carne su un già sostanzioso barbecue.
Voti pieni? – Recensione Twelve Minutes: chi sta mentendo?
Nonostante il gioco si riveli una piccola perla nell’affollato panorama indie del Game Pass, ci troviamo a fare i conti con una paio di problemi di fondo che gli impediscono di prendere i pieni voti. Il primo è costituito una buona quantità di bug (minori, in realtà ) che tarla l’esperienza di gioco. Può capitare che alcuni dialoghi vengano sostituiti dalle linee del codice dello sviluppo, oppure che la moglie si incastri impedendoci di proseguire con il loop obbligandoci ad attendere lo scadere del tempo per ricominciare da capo.
Il secondo, più grave, risiede nella già citata componente trial-and-error. In particolare, in Twelve Minutes c’è un oggetto chiave nascosto, non propriamente disposto nello schermo, che vi porterà a ripetere i loop decine e decine di volte senza arrivare alla soluzione. Capiamo che l’obiettivo del gioco sia quello di portare il giocatore a costruire la storia pezzo dopo pezzo, ma ripetere la stessa azione ancora e ancora per ore, senza uno straccio di indizio, è semplicemente da folli.
Conclusioni
Twelve Minutes, come già detto, è un ottimo gioco. Il concept dell’intera vicenda è innovativo e ben congeniato, la storia coinvolge e il comparto tecnico gira bene nella sua semplicità . La già citata impostazione cinematografica, in aggiunta al cast a cinque stelle del gioco, sono un’aggiunta decisamente di valore. Dall’altro lato però, il gran numero di bug e l’insopportabile componente trial-and-error fanno perdere punti preziosi ad un gioco altrimenti quasi perfetto.
Al netto di quanto analizzato in questa recensione di Twelve Minutes ci sentiamo di consigliarvelo, soprattutto considerando che il titolo è disponibile gratuitamente sul Game Pass di Microsoft (quindi per Xbox e PC). Come sempre vi salutiamo e vi invitiamo a restare connessi su tuttoteK per ulteriori recensioni, news, guide e tanto altro dal mondo dei videogiochi. Inoltre, non dimenticate di consultare Instant Gaming per giochi sempre scontati ai prezzi migliori. Ciao!
Punti a favore
- Concept innovativo
- Storia coinvolgente
- Cast d'eccezione
Punti a sfavore
- Trial-and-error eccessivo
- Un po' di bug
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