Synergia mira a proporre su Nintendo Switch una visual novel saffica a tema cyberpunk: scoprite nella nostra recensione se funziona
Ironizzeremmo molto sulle varie battute che possono scaturire da un indie come Synergia, dal titolo ai temi trattati, ma in realtà l’umorismo spicciolo non trova spazio in questa recensione della versione Nintendo Switch. Non perché abbia particolari difetti, anzi; si tratta di un prodotto di qualità, ed è quando viene a mancare quest’ultima che le recensioni si fanno sarcastiche. Tuttavia, c’è differenza tra la qualità obiettiva del titolo e l’appeal soggettivo che quest’ultimo può vantare; si tratta di una visual novel, che oltre ad essere un genere di nicchia esula anche dall’area di competenza di chi vi sta scrivendo ora.
Proprio per questo emergono maggiormente i meriti dell’ultimogenito di EastAsiaSoft, di carattere più narrativo che altro. Vogliamo essere ulteriormente chiari: si tratta quasi esclusivamente di un romanzo a bivi, che di “gameplay” in senso stretto ha veramente ben poco. Un’esperienza particolarmente “monouso”, dunque, a cui solo i già citati bivi donano un poco di rigiocabilità. Non è necessariamente un male, ma prima di sborsare quindici euro per un romanzo (uno privo di localizzazione intereuropea, nondimeno) potreste voler attendere un minimo parere. Come sempre, siamo qui per questo.
“Fare il pieno / di lavoro alieno / da pagare meno che altrove”
Apriamo un’ulteriore parentesi sulla versione Nintendo Switch di Synergia prima di addentrarci nel vivo della recensione: i temi trattati. Il gioco combina due argomenti che si fanno più attuali ogni giorno che passa, ovvero l’emergere delle intelligenze artificiali e la rappresentanza LGBTQ. La delicatezza con cui entrambi gli argomenti vengono trattati dal comparto narrativo, nonostante (o forse proprio a causa di) il punto di vista cinico della protagonista Cila, denota una comprensione profonda del tema della discriminazione – dal punto di vista di chi la perpetra, passando per le conseguenze su chi la subisce.
Il genere umano, per certi versi, sta già considerando i pro e i contro del varcare la soglia tra l’intelligenza artificiale limitata ai suoi oneri – che il gioco non esita a paragonare alla schiavitù – e l’idea di un robot autocosciente. In parallelo a questo fulcro narrativo abbiamo una tangibile allegoria per l’identità sessuale in ogni individuo, che spesso (ma limitandosi quanto basta per dire “non troppo”) emerge con il tabù futuristico dell’intimità tra umano e androide. Insomma, le basi per raccontare una storia avvincente ci sono già dai primi istanti di gioco, al punto da averci strappato un “vediamo come va avanti” genuino a più riprese.
“Non vorrai mica che pensino che siamo dei robosessuali” – Recensione Synergia (Nintendo Switch)
Chi vi scrive ha già avuto modo di confrontarsi con una visual novel su Nintendo Switch anche prima di Synergia, pubblicando altrove una recensione di Sinless. Prendiamo quest’ultimo come esempio semplicemente per un confronto che vede l’esaminando di oggi emergere favorevolmente. Là dove Sinless sfoggiava con (malriposto) narcisismo la sua musa – ovvero, bene o male, Snatcher e il resto dell’operato di Hideo Kojima – il titolo di cui parliamo oggi raramente degenera nel pretenzioso. Ci sono occasioni in cui lo fa, ma al di là delle citazioni illustri ai maggiori esponenti del cyberpunk al termine di ogni capitolo la trama prosegue con umiltà e competenza.
Negli intermezzi in questione figurano di frequente il nome di Philip K. Dick e di Sartre, i proverbi, Ghost in The Shell (ovviamente) e, talvolta, persino versi biblici. Dal canto suo, chi vi scrive vorrebbe proporre il webcomic Questionable Content e il suo approccio ai due principali cardini di questa storia intrisa di luci al neon. Come in QC, anche in questo titolo l’intimità emerge a più riprese non appena la trama entra nel vivo, in modi che la sola menzione di “Violenza intensa” su Nintendo eShop suggerisce essere sfuggiti all’attento scrutinio del PEGI. Sappiatevi regolare.
“Vive, cammina e conquista” – Recensione Synergia (Nintendo Switch)
L’arrivo di Synergia su Nintendo Switch porta con sé un variopinto cast di personaggi, sui quali vorremmo spendere due parole in fase di recensione. Non a caso, i titoli di testa del gioco ci presentano molti dei volti che vedremo in questa avventura (grafica), accompagnati dai loro nomi. Abbiamo già alluso a Cila, la fredda e disillusa poliziotta attorno alla quale ruotano le varie vicissitudini della vicenda. Assieme a lei, almeno per le prime (primissime) battute del gioco vedremo la coinquilina robotica Elaine, a cui puntualmente Cila rimuove le funzioni più “umane” a discapito del suo funzionamento. Anche senza fare spoiler, potete immaginare come va a finire.
Ben presto avremo modo di conoscere anche Yoko, una vecchia amica di Cila che vende androidi al mercato nero. Tramite Yoko subentra Mara (o M.A.R.A.), una androide quasi indistinguibile da un essere umano. Mara è, fondamentalmente, la chiave con cui Cila si ritrova costretta a rivedere la propria intera bussola morale, plasmata da ex colleghi che la invitano a sorrisi di circostanza e una società così legata alla tecnologia da rendere il concetto stesso di umanità biologica incredibilmente labile. In tutto questo le frecciate agli estremismi non mancano, una su tutti la religione chiamata “umanesimo”. Insomma, la critica alla società odierna sotto il pretesto fantascientifico è palese.
“Ma tesoro, abbiamo Cyberpunk 2077 a casa” – Recensione Synergia (Nintendo Switch)
Abbiamo parlato del mondo di Synergia più che abbastanza; è giunto il momento di sviscerare il cuore videoludico della recensione, ovvero il gameplay che, su Nintendo Switch… soffre. Non c’è modo di girarci intorno: visto come gioco, questo titolo – nonostante le sue indubbie capacità di immergere il giocatore – pecca, e anche di parecchio. Non alludiamo alla priorità della trama sul gameplay in sé, ma della gestione di quest’ultimo. Se non avete problemi a giocarlo in modalità portatile, per vostra fortuna esiste l’opzione di ricorrere al touch screen (a – minimale – discapito della risoluzione).
Se lo giocate in modalità fissa, però, preparatevi ad un’esperienza particolarmente sibillina. Abbiamo scoperto la possibilità di cambiare lo schema di colori dell’interfaccia da rosso a bianco solo dopo un paio di capitoli. Anche dopo esserci lasciati alle spalle l’evidente inferiorità delle finestre di dialogo cremisi, però, la navigazione nei menù resta un incubo col controller. Più volte abbiamo involontariamente saltato pagine e pagine di dialoghi – portandoci dunque a caricare il nostro ultimo salvataggio – a causa di un tasto premuto al momento sbagliato. Non rovina interamente il gioco, ma spesso e volentieri rompe l’incantesimo dell’immersione.
“Processo di omologazione di musica e testo” – Recensione Synergia (Nintendo Switch)
Siamo alle battute finali della nostra recensione: possiamo parlare di ciò che resta di Synergia parlando del lato tecnico della versione Nintendo Switch. Graficamente, funzionalità atroci dell’interfaccia permettendo, i disegni a mano dell’artista Francisco Perez Molina mantengono la loro indubbia qualità sia in modalità fissa che – cosa più importante, a questo punto – in versione portatile. Il progresso nel gioco, dalle prime scelte ai numerosi finali a cui portano le loro ramificazioni, ci premierà con una galleria accessibile dal menù principale, dove le illustrazioni sono libere dall’impiccio contestuale dei dialoghi.
La colonna sonora porta con sé un’atmosfera da cui l’immersione del giocatore trae un colossale giovamento. Il musicista Andy Andi Han, che non è estraneo alle convenzioni del cyberpunk, riesce a dare una propria identità ad ogni istante di gioco, amplificando ulteriormente ciò che ogni scena mira a comunicare al giocatore. Anche nelle scene in cui si palesa una notevole tensione, l’accompagnamento sonoro riesce a far penetrare questo disagio (appropriatamente artificiale) sotto la pelle. Tutto questo senza degenerare nel (becero, ammettiamolo) nichilismo di un film di Lars Von Trier, impresa non da poco.
Considerazioni conclusive
Ci rattrista chiudere la recensione di Synergia riconoscendone le (indubbie) qualità, senza al contempo poterci sentire in grado di consigliare questo titolo a tutti i possessori di Nintendo Switch. Si tratta di un gioco che, ancor più di Monster Jam: Steel Titans 2, saprà conquistare quei pochi palati fini a cui è rivolto, ma che difficilmente coinvolgerà il resto del pubblico. Se però volete provare il genere, la sola presenza dell’inglese non vi spaventa e vi capita uno sconto, non fatevi alcuna remora. Siate solo pronti ad un gioco che, come tanti altri titoli di oggi più mirati al mero lato artistico, di strettamente “videoludico” ha ben poco.
Questo era ciò che pensavamo noi. Voi però di che opinione siete? Ditecelo qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttoteK per leggere altre recensioni ed avere tutte le notizie più importanti sulla sfera videoludica e non solo. Per i vostri bisogni da gamer, potete invece trovare i migliori sconti in formato digitale su Instant Gaming.
Punti a favore
- Cattura perfettamente l’estetica cyberpunk
- Una storia d’amore saffica intrigante
- Per la durata del gioco, la rigiocabilità non manca
- Il copione inglese è praticamente esente da errori...
Punti a sfavore
- I temi maturi possono non essere per tutti
- Neanche il genere è per tutti, per quanto sia opinabile
- L’interfaccia è confusionaria
- ... ma uno in italiano avrebbe aiutato
Lascia un commento