In questa recensione abbiamo potuto analizzare SpellForce 3: Fallen God, seconda espansione standalone della famosa serie sviluppata da Grimlore Games
SpellForce è una serie nota per aver inaugurato il genere ibrido RPG-RTS, partendo dall’ottimo concept base fornito da Warcraft 3. Considerando che ci troviamo oggi di fronte alla seconda espansione del terzo capitolo, è chiaro quanto il gameplay sia stato rifinito ed evoluto molteplici volte e le basi narrative del suo mondo decisamente ampiliate. Tuttavia per godervi Fallen God non averete bisogno di conoscenze pregresse in questo mondo, per quanto siano raccomandate per una migliore comprensione. Procediamo quindi con la nostra recensione di SpellForce 3: Fallen God, un’espansione standalone disponibile su PC.
L’evoluzione di un genere di nicchia
SpellForce nasce nel 2003, gioco sviluppato da Phenomic che riuscì a ritagliarsi un pubblico appassionato da questo inusuale mix di generi. Nel 2006 sviluppano il seguito chiamato SpellForce 2: Shadow Wars, che ha continuato ad espandere lore e gameplay della serie. Inusuale per molti giochi è il fatto che, per sua fortuna, il titolo ha ricevuto espansioni per molto tempo con Demons of the Past uscito nel 2012, in gran parte grazie all’acquisizione della serie da parte di THQ Nordic. Dopo aver pubblicato il terzo capitolo nel 2014, e l’espansione Soul Harvest nel 2019, ci troviamo adesso a poterne giocare la seconda espansione. Procediamo quindi in questa recensione analizzando SpellForce 3: Fallen God.
Stupidi e incompresi – Recensione SpellForce 3: Fallen God
Quella dei Troll è una civiltà barbarica, ma entro certi limiti sorprendentemente civilizzata. Per quanto molti di loro abbiano problemi a parlare, leggere e scrivere, è innegabile che non ci troviamo di fronte ad una semplice razza stupida, che non ha mai visto avanzamenti tecnologici e culturali. Molto di questo grazie a leader credibili che hanno positivamente influenzato i popoli. Tuttavia il capo dei Zannadiluna è morto di recente e la sua tribù sta diventando sempre più instabile, quindi Akrog suo famigliare è deciso a prenderne il posto. Il rituale di passaggio avviene positivamente, ma i festeggiamenti sono presto interrotti dai cacciatori di Troll, una fazione differente che da troppo tempo li perseguita e sta portando alla rovina.
Dopo averli respinti e aver subito gravi perdite, scopriamo che uno straniero è disposto a svelarci il modo per evitare un’inevitabile futura disfatta. In un tempio distante sarebbe infatti sepolta una divinità caduta in attesa di essere riportata in vita. Akrog, consapevole della folle proposta, accetta d’intraprendere il viaggio e fare il necessario per resuscitarla, ed eventualmente ottenere la sua benevolenza.
Una ricca vena RPG – Recensione SpellForce 3: Fallen God
Il nuovo capo dei Zannadiluna non sarà solo in questa impresa, con lui viaggeranno anche Zazka, Grungwar e il giovane Noag Sangue di Luna. Un party di quattro personaggi ricchi di personalità e che riusciranno spesso a donarci qualche simpatica battuta o perla di saggezza. Per approfondire ancora di più le conoscenze del mondo abbiamo modo di parlare con molti personaggi e interagire con loro ingaggiandoli in lunghe conversazioni. In questo modo abbiamo avuto modo di conoscere la struttura sociale dei troll, il rapporto con le altre razze, rendendo particolarmente interessante una razza così poco approfondita (o anche solo giocata)nel mondo del fantasy.
Tutto questo ad alimentare la potente vena RPG del gioco, composta da differenti esiti in base alle scelte multiple nei dialoghi. Spesso potremo infatti decidere di pressare maggiormente sulla ferocia dei troll, uccidendo e saccheggiando. Oppure cercando il più possibile un dialogo con gli interlocutori o nemici, garantendo talvolta un esito pacifico alle missioni, oltre che a ottenere tesori differenti (nel bene e nel male).
Un personaggio che evolve con la storia – Recensione SpellForce 3: Fallen God
Strettamente legato a questa componente del gioco è Noag Sangue di Luna, un troll che si trova per la prima volta ad affrontare un viaggio di tale importanza e ha ancora molto da imparare sulla vita. Le scelte che faremo e le conversazioni con lui, porteranno il personaggio a formarsi differentemente. Se decideremo di essere feroci, così lo diventerà anche Noag, influenzando direttamente anche le abilità che può imparare e alcune sue interazioni importanti.
Questo giovane troll è infatti l’unico di cui non possiamo scegliere la classe nella schermata di personalizzazione dei personaggi prima d’iniziare la campagna. Degli altri tre è invece possibile farlo, ma di tutti possiamo, entro certi limiti, modificarne l’aspetto. Devono infatti necessariamente mantenere la loro corporatura, lasciandoci però modo di cambiare il colore della pelle, tipo di zanne, tatuaggi e capigliatura. Non aspettatevi un potente strumento di personalizzazione, le opzioni sono appena sufficienti da intrattenervi per 10 minuti, qualcosa di ben differente da Baldur’s Gate 3.
La componente RPG di SpellForce 3: Fallen God, si estende anche alla possibilità di equipaggiare il nostro party di quattro. Trovando tesori nascosti od ottenendo il bottino dai nemici, sarà facile venire in possesso di nuovi equipaggiamenti. Tuttavia spesso l’inventario si riempirà di strumenti che non possiamo utilizzare (più che altro armi e armature di altre razze), per sfruttarli dovremo portarli dal fabbro e smantellarli per avere nuove risorse. In questo modo è come se avessimo guadagnato della moneta, che possiamo spendere per comprare armi e armature che fanno al caso nostro.
Molta strategia – Recensione SpellForce 3: Fallen God
Non crediate però di portare con voi unicamente gli eroi mentre cercate di avanzare nel gioco. SpellForce è anche un videogioco strategico, uno dei pochissimi ibridi di questo tipo. In alternanza con missioni più lineari in cui potrete realmente esplorare liberamente come si trattasse di un normale RPG come Diablo o Baldur’s Gate, avrete anche bisogno di allestire una base per far crescere una potente armata.
Il sistema è assolutamente identico a un normale RTS, ma con le sue piccole unicità. A inizio partita disporrete automaticamente della quartier generale e le unità lavoratrici trasporteranno le risorse, costruiranno edifici oppure li abbatteranno. Selezionando ad esempio la casa madre potrete ordinare la creazione di due tipi di unità, una da terra ed una volante. Per renderle più potenti potrete sbloccare dei potenziamenti passivi oppure mandarle in allenamento.
Quando usciranno dalla “palestra” avranno cambiato aspetto e ottenuto un generoso potenziamento. Come tipico del genere avrete modo di scegliere diversi approcci contro il nemico, potrete decidere se puntare su una maggiore difesa aspettando il momento giusto, oppure insistere con repentini attacchi. Dipende tutto da voi. Tenete comunque presente che nella campagna giocatore singolo è possibile utilizzare solo i Troll.
Quanta varietà! – Recensione SpellForce 3: Fallen God
In quanto a varietà tra i generi che formano SpellForce 3, viene offerto un buon bilanciamento con ogni missione e mappa che riusciranno a darvi esperienze diverse. In una abbiamo interagito con un’indipendente città di umani, potendo scegliere se saccheggiarli oppure intrattenere un dialogo con loro. Un’altra volta ci siamo diretti nel deserto per difendere un accampamento Troll da continue ondate di Elfi, abbiamo quindi dovuto ampliare i nostri confini conquistando i terreni nemici.
Nella giungla abbiamo dovuto annientare i cacciatori di troll, oppure esplorato con il gruppo di quattro un tempio abbandonato. La varietà di gameplay quindi non manca assolutamente, pur trattandosi di un’espansione standalone. SpellForce 3: Fallen God dispone anche di una modalità multigiocatore 1 vs 1 (casual oppure classificata), nulla di realmente innovativo in quanto sarete voi contro la base avversaria, ma sicuramente è feature apprezzata visto che potete utilizzare tutte e sei le razze disponibili: Orchi, Umani, Elfi, Elfi Oscuri, Nani e Troll.
È possibile giocare online grazie al matchmaking automatico oppure contro un nemico controllato dal computer. Al momento non sono incluse altre modalità, ma gli sviluppatori pianificano di rilasciarne di nuove in futuro. Nel frattempo potrete divertirvi con il modding in quanto gli sviluppatori hanno abilitato il supporto con lo Steam Workshop.
Tra grafica e interfaccia – Recensione SpellForce 3: Fallen God
Per quanto il gioco sia indicato per un’utenza che già conosce il genere, crediamo che il tutorial e l’interfaccia non siano esplicativi come dovrebbero. Se ci dovessimo mettere nei panni di un novizio al genere strategico, troveremmo sicuramente difficoltoso capire a volte quale sia il nostro compito, ma specialmente in che modo vada compiuto. Complice è un’interfaccia troppo confusionaria (più che in passato) che fallisce nel dare alcune informazioni di base.
A volte non ci viene comunicato il motivo per cui una base è in stand-by, oppure perchè un’unità non stia venendo prodotta. Troverete magari una X oppure tre Z sopra l’edificio, ma non il motivo. A volte invece l’interfaccia utente è così ricca di decorazioni e dettagli da far perdere il focus su ciò che è realmente utile o importante. Sotto il punto di vista estetico invece, ci troviamo di fronte a uno dei giochi strategici con visuale dall’alto più belli sul mercato.
Ombre, luci e texture creano le giuste atmosfere che accompagnano le avventure dei quattro Troll. L’hardware non viene neanche messo esageratamente sotto stress, dovreste quindi poter giocare Fallen God con un PC anche di fascia bassa. L’audio è buono e il doppiaggio invece è ben fatto seppur alla lunga potrebbe decisamente stancare leggere o sentir parlare Troll lievemente sgrammaticati (in modo volontario).
Le nostre conclusioni
SpellForce 3: Fallen God è un videogioco certamente interessante, che non reinventa la formula, ma aggiunte profondità narrativa a una razza in genere bistrattata. Molto interessante è l’implementazione di Noag Sangue di Luna, un personaggio che evolve in base alle scelte narrative prese dai suoi compagni di viaggio. Non aspettatevi quindi un gameplay esageratamente migliorato, giusto un “more of the same” ben fatto e soddisfacente. Siamo sicuri che vi divertirete anche nel multigiocatore, ma un po’ meno se siete nuovi alla serie e dovrete rapportarvi con un’interfaccia confusionaria e poco comunicativa. Infine consigliamo sicuramente il gioco ai fan dell’universo di SpellForce!
Il gioco di questa recensione SpellForce 3: Fallen God, è disponibile da oggi su PC. Vi consigliamo di continuare a seguirci su tuttoteK per rimanere aggiornati su videogiochi e tecnologia.
Punti a favore
- Storia interessante che approfondisce la razza dei Troll
- L'evoluzione di Noag in base alle scelte
- Solito buon mix di generi
- Graficamente ottimo
Punti a sfavore
- Tutorial e interfaccia decisamente poco chiari
- Poche novità dal punto di vista del gameplay
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