Continuiamo a esplorare le proposte del Trieste Science+Fiction Festival 2020, questa volta con la recensione di Guinea Pig, uno dei cortometraggi presentati oggi nella sezione Spazio Corto
TITOLO ORIGINALE: Guinea Pig. GENERE: fantascienza, distopico. NAZIONE: Italia. REGIA: Giulia Grandinetti, Andrea Benjamin Manenti. CAST: Michael Schermi, Giulia Grandinetti, Lucia Batassa, Marit Nissen. DISTRIBUZIONE: Gargantua Film Distribution. DURATA: 14 min. DATA DI PRESENTAZIONE: 02/11/2020.
Il Trieste Science+Fiction Festival 2020 sta per volgere al termine, ma noi di tuttoteK ci troviamo ancora qui per proporvi le recensioni dei film visionati per voi in anteprima. La giornata di oggi, martedì 2 novembre, è dedicata in particolar modo alla sezione “Spazio Corto”, in cui ci vengono presentati cortometraggi e web series di genere fantastico, di produzione italiana.
È quindi il turno di Guinea Pig, cortometraggio distopico diretto da Giulia Grandinelli e Andrea Benjamin Manenti e presentato quest’oggi in anteprima mondiale.
Trama e trailer | Recensione Guinea Pig
Ci troviamo in un futuro non precisato, un mondo distopico. Il governo ha abolito la possibilità di qualsiasi contatto fisico tra gli esseri umani. Niente baci, carezze, effusioni, strette di mano. Niente sesso, niente sguardi, niente di niente. Alle persone è stata tolta la capacità di provare sentimenti, empatia, attrazione verso altri individui. A cadenza annuale, i cittadini vengono sottoposti a dei test di controllo, per valutare quanto abbiano assimilato i dettami a loro imposti.
Un’analisi poco lucida | Recensione Guinea Pig
L’effetto Black Mirror ha fatto molte vittime, è innegabile. Cinema e letteratura ci hanno spesso proposto i più svariati mondi distopici, attraverso i quali ragionare sul futuro e la deriva dell’umanità, attraverso i quali analizzare colpe, vittime, carnefici. Certo è che, dopo la serie antologica prodotta da Charlie Brooker, molti sono stati i tentativi di emulazione, purtroppo non sempre riusciti. La visione di un futuro a noi prossimo, in cui l’umanità è allo sbando, soggiogata dalla tecnologia e da una perdita di identità e valori sempre più diffusa, affascina molti. E molti hanno provato a replicare quello strano senso di straniamento e angoscia, senza però mai avvicinarsi alla lucidità della nota serie fantascientifica, sicuramente una delle più disturbanti degli ultimi anni.
Questo Guinea Pig, cortometraggio scritto e diretto da Giulia Grandinetti e Andrea Benjamin Manenti, purtroppo non fa eccezione. L’argomento di fondo offre indubbiamente innumerevoli spunti di riflessione. Immaginare un’umanità arida e sterile, in cui ci ritroviamo a essere niente più che dei semplici automi svuotati di qualsiasi briciolo di sentimento o compassione verso l’altro, fa paura. Soprattutto in questi tempi, si potrebbe aggiungere.
Il problema è che l’opera proposta dai due registi italiani sembra più un “vorrei ma non posso”. Si sente probabilmente la mancanza di una naturalezza di fondo, che non avrebbe fatto altro che giovare ad un argomento di fatto interessante. A livello formale e stilistico manca quella coerenza che ci faccia riconoscere l’opera come completa e finita. Probabilmente la voglia di stupire e suscitare delle emozioni nello spettatore ha fatto la sua parte. E purtroppo anche la recitazione si mantiene su un livello piuttosto amatoriale, non consentendo una completa immedesimazione da parte di chi si approccia alla visione del corto.
Conclusioni finali
Purtroppo con la nostra recensione non ci sentiamo di promuovere appieno il cortometraggio presentato quest’oggi al Trieste Science+Fiction Festival 2020. Guinea Pig, nonostante gli ottimi spunti e un’ambientazione alienante, soffre di una mancanza di maturità, sia a livello stilistico che di realizzazione. Questo purtroppo le impedisce all’opera di essere ciò che avrebbe voluto. Nonostante questa pecca, vi consigliamo comunque una visione, e aspettiamo i vostri commenti a riguardo.
Continuate a seguirci su questa pagina per non perdervi tutte le recensioni delle opere in concorso al festival, e molte altre!
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