I ragazzi del Blooper Studios fanno centro con il loro nuovo videogioco dove la follia è protagonista. Vi presento Layers of Fear
Che cosa è la follia? Cosa succede quando si entra nella mente malata di un pittore tormentato da un errore del passato? È questa l’esperienza che i ragazzi del Blooper Studios hanno voluto cercare di farci capire. Rilasciato il 15 febbraio 2016, Layers Of Fear ha suscitato pareri molto positivi sia per la grafica, che per l’atmosfera che si crea giocandolo. Ecco la nostra recensione.
La parola chiave è: esplorazione
Niente flashback. Niente spiegazioni. Non vi verrà fornito nessun indizio su chi siete o perchè siete ridotti così. Sarete voi, esplorando le varie stanze della casa del pittore, a mettere insieme i pezzi di un oscuro passato. Scoprirete così del agghiacciante crimine di cui vi siete macchiati e che vi ha portato in una profonda discesa verso il centro della follia, dalla quale non riuscirete mai più a liberarvi.
Ma sono passato da lì?
La follia del pittore sarà la vostra carceriera. Appena iniziate ad esplorare vi rendete conto che qualcosa non va. Le stanze inizieranno a cambiare. Entrare in una stanza passando per un corridoio non vi garantirà di ritornare da dove siete venuti. Inizierete così un viaggio all’interno di quello che mano a mano diventerà un labirinto sempre più claustrofobico e delirante. Non sarete in grado di orientarvi e andando sempre più in profondità ogni tentativo di essere razionali svanirà miseramente.
La pazzia dipinta
Anche i quadri giocano un ruolo importante nel gioco. Ancora prima della stanze, saranno loro a farvi capire che una persona normale non dipingerebbe così. Vedrete ritratti di pittori famosi trasfigurati in una sorte di mostri. Dipinti di cani che iniziano ad abbaiare prima di prendere fuoco e mostrare il dipinto di uno scheletro di un cane e molto altro ancora. Saranno i protagonisti di numerosi jumpscare che subirete nel corso della vostra avventura.
Nessun Jumpscare è un caso
Molti giochi horror a cui ho giocato, avevano il difetto di posizionare dei jumpscare a caso. Era come se fossero inseriti solamente perché, essendo un gioco horror, allora ogni tanto si doveva per forza spaventare il giocatore. Non è il caso di Layers of Fear. Ogni spavento che prenderete sarà legato alla trama, ma solo se voi sarete abbastanza bravi da scoprirlo. Magari quello scaffale che è appena caduto contiene la combinazione per aprire uno scrigno, o in quel quadro che si trasformato improvvisamente vi è un indizio per scoprire il passato del pittore. Toccherà al vostro colpo d’occhio a scoprire cosa si cela dietro. E ogni jumpscare farà sobbalzare lo spettatore sulla sedia, poiché non solo è studiato bene ma grazie anche all’efficacia del comparto sonoro
Comparto sonoro da paura
In un gioco horror, il comparto tecnico principale è quello sonoro. Puoi realizzare l’ambiente più spaventoso mai creato, ma se ci metti la musica dei Teletubbies perderà tutta la sua efficacia. E questo i ragazzi del Blooper Studio lo hanno capito bene. Hanno saputo miscelare con maestria suoni e musica che terranno lo spettatore in tensione per tutto il gioco, salendo piano piano quando si scopre un punto cruciale, oppure nelle parti più spaventose scomparendo totalmente lasciando lo spettatore in preda al panico. Anche la canzone che si sente all’interno del gioco, che verrà più volte ripresa è perfetta. Allegra, orecchiabile, crea un contrasto così forte all’interno del gioco che sarà quello a renderla ancora più inquietante. Mi ha ricordato moltissimo la canzoncina per bambini che scatena la furia omicida del killer nel film diretto da Dario Argento “ Profondo rosso”.
Grafica assolutamente realistica
La grafica mi ha sorpreso. Trattandosi di uno studio indipendente, non mi aspettavo per niente una grafica così accurata e realistica. Le texture e i poligoni sono ben definiti, pochissime sono le sbavature e solo se le si guarda da molto vicino. Le luci e le ombre sono mischiate saggiamente, per fornire un’atmosfera da brividi e delineare così la follia sempre più profonda del protagonista.
Animazioni da rivedere
Sebbene all’interno del gioco non sono poi così tante, le poche animazioni presenti mi hanno lasciato un po’ deluso. L’animazione di una tenda posseduta risultava legnosa, e i movimente dei topi non era fluidi come dovrebbero essere. Ma essendo così poche, non rovinano nel modo più assoluto l’esperienza di gioco.
Layers of Fear: un film horror vissuto in prima persona
Chiamarlo videogioco secondo me è troppo. Le azioni da fare sono ridotte al minimo, gli enigmi presenti all’interno di esso sono talmente facili che non meritano nemmeno di chiamarsi tali. Ma non era questo secondo me l’obbiettivo del gioco. Lo scopo del gioco era quello di spaventare e di tenere sotto costante tensione il giocatore e in questo ci è riuscito alla grande. È come vivere in prima persona un horror meravigliosamente sviluppato, dove sei tu a decidere i tempi e il ritmo. Questo gioco merita il successo che ha ricevuto ed è assolutamente godibile anche grazie ad una traduzione italiana ben realizzata. Se vi piace giocare con il cuore in gola, ed avere degli infarti da pronto-soccorso, questo è il gioco che fa per voi. È disponibile per PC, Xbox One e PS4.
Punti a favore
- Grafica meravigliosa
- Comparto sonoro eccezionale
- Trama agghiacciante
Punti a sfavore
- Gameplay scarso
- Animazioni scadenti
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