L’olio di palma รจ stato messo sotto accusa per essere poco sostenibileย a causa delle deforestazione necessaria ad estendere le coltivazioni per soddisfare la domanda. Tuttavia secondo alcuni studi, adottando le giuste tecniche di coltivazione e produzione, si possono ottenere rese molto elevate
L’olio di palma รจ stato a lungo criticato per diverse ragioni, legate alla salute dei consumatori e alle problematiche etiche e ambientali sollevate delle coltivazioni intensive. Essenzialmente l’olio di palma รจ una sostanza che contiene grandi quantitร acidi grassi saturi ed รจ diventato uno dei piรน utilizzati nell’industria alimentare mondiale per via dei bassi costi, la resa elevata e per le sue caratteristiche. Oltre il 32%ย – oltre 75 milioni di tonnellate ogni anno – dell’olio mondiale ha origine nei frutti o nei semi di palma. Ma รจ davvero cosรฌ dannoso per l’uomo e per l’ambiente?
Olio di palma: rischi e sostenibilitร
Molto si รจ detto sul famigerato olio di palma fino a poco tempo fa e molte indiscrezioni sostenevano che questo prodotto fosse dannoso per la salute delle persone. L’olio di palma contiene grandi concentrazioni di grassi saturi che sono chiaramente dannosi per il sistema circolatorio. Tuttavia altri prodotti alimentari a base di grassi hanno caratteristiche simili. L’Istituto Superiore di Sanitร fa sapere:
Non ci sono evidenze dirette nella letteratura scientifica che l’olio di palma, come fonte di acidi grassi saturi, abbia un effetto diverso sul rischio cardiovascolare rispetto agli altri grassi con simile composizione percentuale di grassi saturi e mono/poliinsaturi, quali, ad esempio, il burro. Il suo consumo non รจ correlato all’aumento di fattori di rischio per malattie cardiovascolari nei soggetti normo-colesterolemici, normopeso, giovani e che assumano contemporaneamente le quantitร adeguate di polinsaturi.
L’olio di palma รจ stato anche accusato di essere cancerogeno. Sicuramente sappiamo che riscaldandolo ad elevate temperature (superiori ai 200 gradi) esso sviluppa sostanze genotossiche, cioรจ che possono attaccare il DNA delle cellule e quindi generare dei tumori. Tutti i grassi di origine vegetali sono soggetti a questo tipo di reazioni chimiche, ma nell’olio di palma le concentrazioni sono in media piรน elevate. Dagli studi in ogni caso emerge che la quantitร assunta da una persona media con una alimentazione corretta non รจ dannosa. Quindi รจ sufficiente non abusare di prodotti contenti olio di palma – e in generale altri grassi.
Altro punto dolente รจ l’ambiente: l’olio di palma รจ poco sostenibile. Nonostante la resa molto elevata, per soddisfare la domanda dell’industria alimentare รจ stato necessario bruciare ettari di foresta tropicale – infatti non si puรฒ coltivare con successo nella fascia temperata -, liberando CO2 nell’atmosfera e mettendo a rischio i piรน grandi patrimoni naturali del mondo. Si stima che solo il 15% delle specie riescano ad adattarsi alle piantagioni, le altre emigrano o si estinguono nelle zone riadattate all’agricoltura. Tuttavia non c’รจ alternativa: per sostituire l’olio di palma con altri prodotti sarebbe necessario utilizzare una superficie 10 volte superiore! O forse c’รจ una soluzione.
Olio di palma sostenibile: si puรฒ fare
Secondo gli studiosi dell’EPFL e del Swiss Federal Institute for Forest, Snow and Landscape Research (WSL) รจ possibile tramutare un pascolo abbandonato in una piantagione di palme ad emissioni zero. I risultati si basano su “56 anni di ricerca” sulle piantagioni in Colombia e mostrano che sarebbe possibile aumentare la produzione dell’olio di palma evitando la deforestazione incontrollata e le emissioni di CO2.
I ricercatori hanno studiato i terreni per anni per tentare di sviluppare delle tecniche per ottimizzare la coltivazione delle palme in modo sostenibile per l’ambiente. Purtroppo l’impronta ecologica dell’olio di palma รจ una delle piรน profonde: in Indonesia e Malesia – i due maggiori produttori mondiali – ha causato direttamente o indirettamente deforestazioni di enormi porzioni di foresta tropicale, riducendo cosรฌ la biodiversitร e rilasciando quantitร significative di CO2 nell’atmosfera. Inoltre le palme da olio piazzate nelle aree disboscate non possono compensare la perdita di capacitร di stoccaggio del carbonio, secondo uno studio del 2018 condotto sempre da EPFL e WSL. Il nuovo studio, pubblicato su Science Advaced, perรฒ potrebbe aver trovato una valida soluzione rendendo l’olio di palma piรน sostenibile.
Le origini della ricerca sono molto distanti: 56 anni fa nella regione colombiana di Los Llanos enormi distese di pascoli – che in passato erano delle savane – sono state trasformate in piantagioni di palme, rendendo la Colombia il quarto produttore mondiale di olio. Calcolando l’impronta di carbonio delle colture da allora, gli scienziati hanno scoperto che lo stoccaggio totale di carbonio – tenendo conto sia della vegetazione che dei depositi nel suolo – era invariato rispetto a quando la terra era stata utilizzata per i pascoli. Juan Carlos Quezada, Ph.D student presso il laboratorio di sistemi ecologici dell’EPFL (ECOS) e autore principale dello studio spiega:
Il nostro studio รจ il primo a esaminare l’impronta di carbonio della produzione di olio di palma a lungo termine, ovvero attraverso due cicli di piantagione, poichรฉ le palme da olio vengono sostituite ogni 25-30 anni. ร anche il primo a esplorare come la conversione dei pascoli in allevamenti di palma da olio influenzi la qualitร del suolo e la fertilitร a lungo termine, osservando tutti gli strati del suolo, non solo la superficie.
Un equo scambio di CO2
Nelle regioni tropicali, i pascoli – specialmente quelli che sono stati abbandonati e degradati – consistono comunemente in grandi aree erbose con alcuni piccoli alberi sparsi. Piantare fitte popolazioni di palme da olio – che possono raggiungere i 15 metri di altezza – su questi pascoli puรฒ aumentare il tasso di cattura del carbonio per unitร di superficie, grazie alle radici, ai tronchi e alle foglie delle palme, nonchรฉ alla vegetazione che le circonda naturalmente nelle piantagioni.
Con i metodi agricoli tradizionale, le palme da olio vengono abbattute ogni 25-30 anni e sostituite con alberi giovani per iniziare un nuovo ciclo di piantagione. Man mano che le radici e le altre parti dei vecchi alberi si decompongono, nutrono il suolo e compensano parzialmente il carbonio inizialmente perso nello strato superiore del terreno quando il pascolo รจ stato convertito. Di conseguenza, nel lungo periodo di coltivazione, la quantitร di carbonio immagazzinata nell’ecosistema rimane invariata rispetto al livello iniziale prima che venisse avviata la piantagione. Alexandre Buttler, responsabile di ECOS e coautore dello studio commenta:
Dobbiamo tenere presente che l’olio di palma in sรฉ e per sรฉ non รจ dannoso – nรฉ per la nostra salute, se consumato con moderazione, nรฉ per l’economia. E non stiamo parlando solo di multinazionali – i redditi di centinaia di piccoli agricoltori in La Colombia e altri paesi dipendono da questo. Il problema risiede nell’impatto negativo sul carbonio e nella perdita di biodiversitร causata dalla deforestazione. Ma i principali paesi produttori di olio di palma hanno grandi pascoli abbandonati che potrebbero essere convertiti favorevolmente, limitando cosรฌ la massiccia perdita di carbonio derivante dalla deforestazione.
Certo il problema non รจ completamente risolto, infatti questo studio รจ solo l’inizio e fa parte di un programma piรน ampio chiamato OPAL (Oil Palm Adaptive Landscapes), finanziata dalla Swiss National Science Foundation e guidata dall’ETH di Zurigo. OPAL riunisce partner di progetto provenienti da Svizzera, Indonesia, Colombia e Camerun. Le universitร locali, gli istituti di ricerca e il WWF negli ultimi tre paesi hanno avuto un ruolo nel progetto, sensibilizzando l’opinione pubblica su questo tema tra le loro comunitร locali al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile della produzione di olio di palma. Dalla sezione scienze รจ tutto: ancora una volta qualcosa di dannoso รจ stato reso piรน sostenibile, grazia alla ricerca.
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