Eccoci di nuovo all’appuntamento con la rubrica dedicata agli anime, in particolare quelli del catalogo VVVID, e al loro raffronto con i manga: in questa occasione vi presentiamo Tokyo Ghoul, il dark fantasy di Sui Ishida
Quando si parla di superstizione non si può che citare il Giappone; il folklore orientale, prettamente legato a religioni che predicano il legate spirituale con la terra e i loro abitanti, è carico di figure mitologiche mostruose entrate ormai nella storia.
Una di queste è il Ghoul. Personaggio della tradizione fantastica, è un mostro che si nutre di cadaveri cacciati nei cimiteri e che, usando la magia nera, assorbe le forze delle sue prede.
Infatti, oggi vi parlo di Tokyo Ghoul, manga dark fantasy/horror scritto e disegnato da Sui Ishida.
Tokyo Ghoul è un manga seinen serializzato in Giappone sulla rivista Weekly Young Jump dal settembre 2011 al settembre 2014, con uscita bimestrale. In Italia Tokyo Ghoul è edito da J-Pop, che ha dato inizio alla pubblicazione dei volumi nel novembre 2014 al Lucca Comics & Games.
Dal cartaceo, il manga è stato poi trasposto in due serie anime a cura di Studio Pierrot (Naruto, Naruto Shippuden, Bleach): Tokyo Ghoul, per l’appunto, e Tokyo Ghoul: A, che funge da seconda stagione ai precedenti 12 episodi, entrambe dirette da Suhei Morita. Tuttavia, la storia non è terminata con Tokyo Ghoul, poiché – a partire dal 2014 – l’autore ha dato vita a Tokyo Ghoul:re, sequel ufficiale dell’opera.
É possibile vedere la serie animata su VVVID, Netflix e Prima Video.Â
Trama | Tokyo Ghoul di Sui IshidaÂ
A Tokyo si verificano una serie di strani e cruenti omicidi dovuti alla presenza di Ghoul, mostri che vedono gli umani solo come prede e che si possono cibare unicamente della loro carne. Ken Kaneki è uno studente universitario che un giorno conosce in un bar Rize; in realtà , anche la ragazza è un ghoul e Ken diventerà ben presto la sua preda. Rize infatti, con un pretesto, attira Ken in un luogo isolato dove lo ferisce gravemente con dei ripetuti attacchi. Il ragazzo viene quindi portato d’urgenza in ospedale dove il chirurgo, in un gesto disperato, decide di sottoporlo a un trapianto di organi, presi proprio dal corpo di Rize.
Sopravvissuto all’impossibile, Ken inizia presto a capire di essere diventato un mezzo-ghoul. Ciascuno di loro, per mangiare e vivere, deve guadagnarsi (anche con la forza) il proprio “territorio di caccia”. Entrerà subito a far parte dell’Anteiku, un gruppo di ghoul che hanno deciso di vivere con gli umani, dove stringerà un fortissimo legame con Touka.
La Tokyo dei mostri | Tokyo Ghoul di Sui Ishida
La storia, come si evince dal titolo, è ambientata nella caotica e cosmopolita Tokyo. La città non fa da semplice sfondo alle vicende raccontate, ma è quasi una co-protagonista delle drammatiche battaglie vissute dai protagonisti; costretti a lottare in un mondo che li mette contro l’umanità ma anche contro i loro simili.
Nell’affollata metropoli giapponese, la popolazione è vessata dalla paura a causa della consistente presenza di Ghoul, demoni famelici e malvagi che possiedono il corpo di esseri umani, ma che sono in grado di trasformarsi e dotarsi di elevate capacità combattive. Difatti, questi mostri si nutrono unicamente di carne umana, essendo l’unico alimento solido di cui possono nutrirsi. Non vi è cibo che sazi la loro fame, come la carne umana, l’alternativa alla mancanza di questa è il digiuno e la morte.Â
Ken Kaneki, un normale studente
Il protagonista di questa storia è un giovane studente universitario, in realtà quasi del tutto anonimo. Ken Kaneki è estremamente dedito alla lettura e non ha altre passioni all’infuori del divorare libri.
Innamorato della bella Rize, riesce a battere la timidezza e chiederle un appuntamento. Il giovane, ignaro della vera natura della donna, andrà incontro all’artefice dell’estremo cambiamento che subirà la sua vita da lì a poco. Kaneki si salva miracolosamente, ma per sopravvivere ha bisogno di una trasfusione e, incalzati dal poco tempo a disposizione, i medici dell’ospedale – inconsapevoli della vera natura di Rize – iniettano il sangue di lei nel corpo di lui.Â
È il principio della fine per l’esistenza del povero protagonista, almeno per come lui è sempre stato abituato a vivere. Â
Il percorso di formazione | Tokyo Ghoul di Sui Ishida
Non voglio mangiarlo. Non voglio! Non voglio! Non voglio! Non voglio! Non potrei mai mangiare qualcosa di simile. Ma che diavolo succede? Cosa siete voi Ghoul? Uccidete le persone e vi ammazzate tra compagni; io non sono così, io sono un essere umano.Â
La trasformazione di Ken Kaneki in un mezzo ghoul diviene così l’elemento centrale della narrazione. IL dialogo costante con la defunta ragazza, ancora presente in lui, renderà alcune sequenze introspettive un elemento essenziale nell’evoluzione del personaggio.Â
Quando prende coscienza della sua nuova forma, l’esistenza di Kaneki cambia definitivamente. Un susseguirsi di drammi, sofferenze, un insieme di emozioni che ampliano il suo senso di frustrazione. Il protagonista, diviso ora tra due mondi, si trova a combattere contro il ribrezzo per la perdita della propria umanità , in senso fisico e morale, e la ferocia dei temibili ghoul.Â
Il suo è un percorso di formazione lento e psicologicamente deleterio, con lo scopo di formarlo pazientemente fino alla definitiva presa di coscienza di sé.Â
L’Anteiku
Quando farà la conoscenza di Touka e di altri simili, ghoul che hanno imparato a sopravvivere senza far del male agli esseri umani (anzi, che cercano di mantenere l’ordine nella Tokyo notturna, affrontando i loro simili più malvagi e famelici) che inizierà una nuova vita per il giovane ragazzo. Ken si ritrova così a lavorare come cameriere all’Anteiku, il locale scelto come copertura per una cerchia ristretta di ghoul che si battono per preservare ideali di bontà e giustizia.
La complessa psicologia che caratterizza il protagonista, renderà molto più semplice apprezzare la moltitudine di personaggi secondari piuttosto che la storia tormentata del suo complesso cambiamento.Â
Tra manga e anime, il divario
La profondità e l’evoluzione che Ishida ha riservato ai suoi personaggi, si perde completamente nella trasposizione animata. Tokyo Ghoul viene così trasformato in qualcosa che non è.
I tagli, le semplificazioni e la superficiale rappresentazione dei personaggi, a partire dal protagonista stesso, avvalla del tutto i dettagli, le sfaccettature e le dinamiche complesse della storia originale.
Tokyo Ghoul non è un manga che facilmente si presta ad essere riassunto in un anime di pochi episodi. E se la prima stagione segue le vicende del manga, la seconda prende una strada diversa, scegliendo una deviazione non da poco.
Dopo la seconda stagione, Studio Pierrot ne produce una terza basata sugli eventi narrati in Tokyo Ghoul:re. Tuttavia, invece di tenere in considerazione i cambiamenti avvenuti nella seconda stagione, non coincidenti con il manga, decide di riprendere la storia come se la seconda stagione non fosse mai esistita, e ne fosse stata fatta una, invece, fedele al cartaceo.
Immaginate la confusione in tutti quegli spettatori che si sono avvicinati all’anime senza aver letto il fumetto, e che si sono trovati spiazzati, incapaci di seguire il filo del racconto.
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