Bentornati all’appuntamento con la rubrica dedicata agli anime, in particolare quelli del catalogo VVVVID, e al loro raffronto con i manga: in questa occasione vi presentiamo L’attacco dei Giganti, il post apocalittico di Hajime Isayama
Non c’è modo migliore di terminare un anno così complicato, se non parlando di un anime che ha fatto della paura, distruzione e lotta per la sopravvivenza la sua forza motrice.
Oggi, infatti, vi parlo di L’attacco dei Giganti, manga dark fantasy e post apocalittico, opera prima dello scrittore e disegnatore Hajime Isayama.
L’attacco dei Giganti è un manga shōnen pubblicato in Giappone sulla rivista Bessatsu Shōnen Magazine dal settembre 2009, con uscita mensile. L’edizione italiana è edita da Planet Manga, dal 22 marzo 2012. Dal manga è tratta una serie televisiva anime, divisa in quattro stagioni (dal 2013 al 2020, l’ultima è ancora in corso) e diretta da Tetsurō Araki, già regista di un’altra opera di successo quale Death Note.
É possibile vedere la serie animata in simulcast su VVVID, mentre le prime tre stagioni nel catalogo Netflix e Prime Video.
Trama | L’attacco dei Giganti di Hajime Isayama
Nell’anno 845 compare un gigante alto circa sessanta metri che con un calcio crea una breccia nella cinta esterna del Wall Maria, presso il distretto di Shiganshina. I giganti sciamano al suo interno divorando quanti più umani possibile, mentre questi cercano inutilmente di difendersi. L’enorme perdita di uomini contribuisce per lo meno ad attenuare la carestia di cibo creatasi per la perdita di una porzione territoriale così grande.
Fra i sopravvissuti alla tragedia vi sono i tre protagonisti della storia: Eren Jaeger, Mikasa Ackermann e Armin Arelet. Nel giorno dell’irruzione dei giganti, Eren perde sua madre, che viene divorata davanti ai suoi occhi. L’accaduto genera nel bambino, già impulsivo di natura, un odio verso i giganti superiore alla paura nei loro confronti, e giura di sterminarli tutti.
A cinque anni di distanza dall’accaduto i tre amici sono cresciuti e sono entrati a fare parte dell’esercito, quando i giganti si presentano di nuovo. Per Eren, Mikasa, Armin e le altre reclute inizia così un crudele battesimo del fuoco.
Sopravvivenza e odio | L’attacco dei Giganti di Hajime Isayama
Quando il gigante colossale abbatte le mura e permette a migliaia di giganti di entrare e divorare gli umani, compresa la madre di Eren, per il ragazzo la via sembra già spianata: il suo unico scopo è, e sarà sempre, quello di uccidere tutti i giganti rimasti sulla faccia della terra.
Quella di Eren, e dei suoi due fedeli compagni Mikasa e Armin, è un percorso di formazione imprevisto e difficile, se non addirittura troppo repentino. All’età di otto anni, dovranno decidere del loro futuro e la direzione da dare alla loro vita. E così, facendosi forza a vicenda, rinforzando un legame di amicizia eterno, entreranno a far parte del corpo di ricerca e partiranno per svariate spedizioni contro i temibili giganti.
Quella che ad una prima lettura sembra una storia incentrata prevalentemente sulla lotta per la sopravvivenza, nasconde tra le righe un odio viscerale. Il disprezzo è indirizzato verso il nemico comune: una razza carnivora che sta, a mano a mano, distruggendo la vita umana e tutto quello che è stato costruito fino ad ora per preservarla.
Eren, spinto dalla rabbia, soprattutto per non aver potuto far niente contro il Gigante che ha divorato la madre, vittima di un’impulsività che lo metterà spesso in situazioni complicate, diventa una macchina da guerra, quasi privo di sentimenti, pronto solo e unicamente a compiere il destino prefissato il giorno della catastrofe: ucciderli tutti.
Combatti, per questa libertà sono pronto a sacrificare tutto! Non ha importanza quanto questo mondo possa sembrarti orribile, non ha importanza quanto questo mondo sia crudele: combatti!
L’unione fa la forza
A bilanciare la rabbia e l’odio di Eren, ci sono la forza di Mikasa e l’intelligenza di Armin. Amici fedeli e fidati, senza l’aiuto dei quali Eren non avrebbe mai raggiunto, o non si sarebbe mai avvicinato, al proprio obiettivo.
Al di là della focalizzazione sul personaggio di Eren, protagonista indiscusso delle vicende, troviamo tutta una serie di personaggi secondari decisamente ben caratterizzati, ognuno con la propria visione della catastrofe e il proprio personale metodo di sopravvivenza. Un legame, quello creatosi all’interno del gruppo di ricerca, che renderà ancora più reale e concreto l’obiettivo di scoprire la verità, a tutti i costi.
Al di là del mare | L’attacco dei Giganti di Hajime Isayama
A quanto dice questo libro, la maggior parte del nostro mondo sarebbe ricoperta da un’immensa distesa d’acqua, che una volta tutti chiamavano “mare”, e questo mare è composto d’acqua salata!
A mano a mano che la storia prende il via, sono tantissimi gli elementi che complicano la vicenda. Quella che inizialmente sembrava la lotta tra due fazioni, una umana e l’altra “animale”, sembra divenire uno scontro tra realtà molto più simili di quanto inizialmente potessimo immaginare.
Il mare, la linea di demarcazione per eccellenza, diventa qui un simbolo: l’elemento che, quando i giochi saranno quasi giunti al termine, rimetterà in moto la storia. Ed è così che verranno rivelati i segreti rimasti nascosti fino ad ora, potatori di una verità che non siamo assolutamente pronti a ricevere.
L’incredibile pregio di questa serie, oltre alla vicenda in sé, cruda e spietata, è senza dubbio il non detto; tutti quegli elementi occulti e nascosti agli occhi dei più e le tracce di un sapere più grande che ci viene celato. Lo scopo è proprio quello di lasciarci la possibilità di goderne quando ormai, giunti agli scontri conclusivi, si pensa già di sapere quale sia l’epilogo dell’epopea sui Giganti distruttori.
Tra manga e anime, il successo
L’attacco dei Giganti ha ottenuto un successo immediato. È stato tra i 13 manga a ricevere una nomination per il Premio Manga Taishō nel 2011, ha vinto il Premio Kodansha per i manga nella categoria “miglior manga per ragazzi” ed è stato nominato alla sedicesima e alla diciottesima edizione del Premio culturale Osamu Tezuka.
Hajime Isayama realizzò una prima versione di L’attacco dei giganti come one-shot di 65 pagine, all’età di 19 anni. Incoraggiato dall’aver ricevuto, nel giugno del 2006, il premio come miglior lavoro ad un concorso per manga indetto dalla Kōdansha, il giovane scrittore continuò a lavorare alla sua opera. Infatti, nel 2009 il manga viene infine serializzato sulla rivista Bessatsu Shōnen Magazine. Isayama ha dichiarato di aver realizzato l’opera con l’intento di creare qualcosa che fosse al tempo stesso commercializzabile e artisticamente valido. Decisione che lo ha portato a incentrare la storia sui giganti che, nell’immaginario collettivo, sono creature rozze e disgustose, ed emanano un senso d’insicurezza.
La serializzazione del manga, arrivata al 136 capitolo, sta giungendo al termine; mentre è uscita da poco più di qualche settimana la stagione conclusiva dell’anime, in simulcast su VVVVID.
Perfetta corrispondenza
Anche in questo caso ci troviamo davanti ad un’opera che ha fatto dell’anime il suo prolungamento, più che un prodotto a sé; tra manga e anime non ci sono affatto differenze. I lineamenti grezzi dei volti dei protagonisti, la violenza degli scontri, così come la crudezza delle morti, sono rese fin nei minimi dettagli. Sono assenti i salti temporali, così come riassunti random delle vicende meno importanti, tutto è riportato nell’anime così come presentato nel manga.
Unico appunto, vista l’uscita dell’ultima stagione con un manga che sta piano piano terminando, ma che ancora è all’attivo: possibile che vogliano riuscire a ricoprire tutto l’arco narrativo. La stagione conclusiva, quindi, potrebbe vedere il taglio di determinate scene o il riassunto di altre, permettendo così allo spettatore di godere in pieno dell’intera storia raccontata nel cartaceo.
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