Eccoci di nuovo all’appuntamento dedicato agli anime e al loro raffronto con i manga: oggi vi presentiamo Highschool of the Dead, di Daisuke Satō
Gli zombie sono un soggetto molto presente nella cinematografia, che nel corso degli anni ha trovato molto sviluppo anche in altri ambiti. Dopo quasi cent’anni (il primo zombie movie “ufficiale”, L’isola degli zombies, è del 1932) i morti viventi continuano a godere di grande fama. Queste figure continuano ad esercitare un fascino tale su di noi da aver dato vita a uno dei sottogeneri cinematografici più esplorati (parliamo di videogiochi, libri, e manga).
L’ecletticità di questo mostro permette di potersi reinventare negli anni, pur mantenendo la stessa estetica di sempre. Difficile trovare uno zombie che non mangia cervelli, cammina piano e si risveglia al sentire l’odore del sangue o un minimo movimento; ma è possibile inserirli in storie diverse dalla comune immaginazione, e passare dall’horror al comico in men che non si dica.
Passiamo da film storici come Resident Evil, a serie indimenticabili come The Walking Dead; Per arrivare a prodotti più recenti, come lo stravagante Orgoglio e pregiudizio Zombie o il comico iZombie.
Highschool of the Dead
Nessuno però, li hai mai immaginati inseriti in un contesto erotico; Daisuke Satō con il suo Highschool of the Dead ci è riuscito, e anche alla grande.
Highschool of the Dead nasce come manga scritto da Daisuke Satō, già conosciuto per le sue novel giapponesi con storie alternative, e illustrato da Shōji Satō, autore di manga hentai e non, anche fumettista di molti doujinshi. Pubblicato dal 2006 al 2013, è composto da sette volumi più una riedizione completamente a colori. La morte nel 2017 dello sceneggiatore Daisuke Sato ha fatto sì che l’opera non venisse conclusa, lasciandola di fatto senza un vero finale. Una serie animata, tratta dal manga, in 12 episodi è attualmente disponibile nel catalogo Netflix.
Trama | Highschool of the Dead di Daisuke Satō
La storia è ambientata ad aprile 2010, a Tokyo. Improvvisamente scoppia una pandemia a causa di un virus che trasforma gli esseri umani in zombie, chiamati dai protagonisti “loro”. Takashi Komuro, uno studente giapponese della Fujimi High School, sopravvive allo scoppio iniziale della pandemia insieme ad alcuni suoi compagni e all’infermiera della scuola, divenendo presto il leader del gruppo che si forma nei pressi della scuola.
I tentativi di fuga e/o sopravvivenza dei superstiti della Fujimi High School, a man mano che la serie va avanti, vengono sostituiti in parte da temi legati al collasso della società, compreso il possibile abbattimento dei codici morali degli umani sopravvissuti.
I non morti | Highschool of the Dead di Daisuke Satō
I non morti, qui chiamati “Loro”, ti infettano se ti mordono e possono essere uccisi solo con un colpo alla testa; sono forti e veloci, ma con una camminata sconnessa e vigili solo al sentire di un rumore. Fin dalla primissima scena, in cui uno dei Loro arriva al cancello della scuola, scatenando in meno di dieci minuti una sequenza a catena di contagi che porterà alla morte di più della metà degli studenti presenti, si percepisce un’atmosfera come sospesa nel tempo, sintomo di un qualcosa che sta accadendo ma di cui nessuno è ancora a conoscenza.
I primi episodi, quelli ambientati all’interno della scuola, rimangono i più coinvolgenti; non solo per la presenza primeggiante degli zombie in scena, ma anche per la dinamica della storia stessa. Piano piano vengono mostrati singolarmente quelli che saranno poi i componenti del gruppo principale, per arrivare a una dimensione corale nel momento in cui questi si trovano a combattere per la vita insieme e insieme decidono di continuare a sopravvivere.
La serie oscilla tra un registro serioso, la componente horror / splatter, e uno più scherzoso, sicuramente incoraggiato dal fan service. Sebbene questo venga impiegato per alleggerire la tensione di alcuni momenti, con il proseguire della storia tende a diventare eccessivamente invasivo (questo escamotage è talmente insistente da sforare nel cosiddetto sottogenere ‘ecchi’).
Il gruppo di sopravvissuti | Highschool of the Dead di Daisuke Satō
Il gruppo di superstiti, presenta dei personaggi quasi totalmente stereotipati.
Takashi Komuro, “protagonista” e voce narrante della storia, da normalissimo studente giapponese diventa improvvisamente, a causa dell’invasione degli zombie, leader del gruppo. In lui riconosciamo subito una capacità di riflessione e azione di spicco rispetto agli altri, anzi alle altre; perché sì, la maggior parte degli altri elementi del gruppo sono tutte ragazze, tutte più o meno attratte da lui. Da precisare che, quando parliamo di ragazze in Highschool of the Dead, il termine giusto da usare è sicuramente quello di “oppai” (presentano, infatti, un seno abbondante, una pelle bianca e soffice e un corpo estremamente morbido).
Tra queste spicca Rei Miyamoto, amica d’infanzia di Takashi; lei è una delle poche protagoniste femmine a cui è riservata una certa indagine introspettiva. Le altre, pur presentando tratti distintivi, non vengono sviluppate in alcun modo, se non tramite brevi flashback; tuttavia, emergono solo eventi del loro passato che non servono affatto a definirle caratterialmente.
L’ambientazione scolastica, viene sostituita da una serie di ambienti diversi, trasformando quella che inizialmente sembrava una lotta alla sopravvivenza in un road trip avente l’unico scopo di lasciare Takashi il più possibile isolato con una delle ragazze.
Fine?
La pubblicazione del manga è stata interrotta nel 2011 a causa del decesso dello sceneggiatore; nonostante le molte richieste dei fan, Shōji Satō ha rivelato che non c’è possibilità di vedere una conclusione del manga.
Mi fa male sapere che la serie è stata interrotta, ma il solo pensiero di Daisuke Sato non mi permette di lavorare con serenità a Highschool of the Dead
Nonostante il successo del manga, amplificato anche dall’adattamento anime, la storia non può essere continuata; interrotta senza un reale finale, rimarrà sospesa nel tempo.
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