Sono passati ormai trentasette anni da quando venne distribuito Rambo, che nel 1982 segnò le basi del genere action degli anni ’80, tutto muscoli e sparatorie: ecco la sua retro-recensione
TITOLO ORIGINALE: First Blood. GENERE: Azione, Drammatico. NAZIONE: USA. REGIA: Ted Kotcheff. CAST: Sylvester Stallone, Richard Crenna, Brian Dennehy, Bill McKinney, Jack Starrett, Michael Talbott, Chris Mulkey, John McLiam, Alf Humphreys, David Caruso. DURATA: 93 minuti. DISTRIBUTORE IN ITALIANO: Medusa Distribuzione. USCITA: 1982.
John Rambo è un reduce del Vietnam. Malinconico e deluso, la guerra gli ha lasciato segni profondi nel corpo e nello spirito. Nel corso di una visita a un suo commilitone, che scopre essere morto di cancro, si imbatte nello sceriffo locale che gli ordina di andarsene. Rambo non intende subire imposizioni, e ne nasce un alterco che finisce col suo arresto. In realtà dura poco, perché il militare, superaddestrato, evade e si rifugia nella foresta. Nella seguente caccia all’uomo, nessuno riesce a fermarlo. Si muove persino la guardia nazionale ma l’ex soldato sembra davvero invulnerabile. Farebbe una strage maggiore se non intervenisse il suo ex comandante, colonnello Trautman, che lo spinge ad arrendersi.
Film di grande successo popolare, ha definitivamente consacrato Sylvester Stallone sulla scena internazionale. Ma il successo di Rambo va oltre gli innumerevoli sequel (uno in uscita a fine mese) e tributi. Sfruttando l’onda emotiva del problema della guerra in Vietnam, ha contemporaneamente dato una spinta al filone action degli anni ’80, quello con energumeni invulnerabili, generalmente legati al mondo militare.
La questione bellica | Retro-recensione Rambo (1982)
Cominciamo dagli antefatti. All’inizio degli anni settanta la guerra in Vietnam era ancora in corso e il PTSD non era ancora una malattia riconosciuta. Il termine verrà coniato proprio per definire i disturbi comportamentali di cui soffrivano i veterani. La guerra in Vietnam, la più impopolare della storia americana, già dalla sua fine aveva posto di fronte a un problema a suo modo epocale. Mentre i veterani della Seconda Guerra Mondiale erano stati accolti come eroi, beneficiando di premi e finanziamenti con i quali costruirono il boom economico e demografico del dopoguerra, ai veterani del Vietnam venne concesso poco o niente, in termini economici ma soprattutto umani. Vennero lasciati allo sbando e ridotti a fantasmi, in balìa di invalidità fisiche e psicologiche a cui non sapevano far fronte economicamente, simboli di una guerra che tutti volevano esorcizzare.
Subito dopo la fine delle ostilità il cinema si fece portavoce di questa ingiustizia con film come Taxi Driver (1976), Il Cacciatore (1978) e Apocalypse Now (1979). Rambo si inserisce in questo filone e, grazie alla forza scenica del suo protagonista, rappresenta perfettamente il dolore di una generazione persa e divisa tra vittime e carnefici incarnati nella stessa persona. La sua uscita, di qualche anno successivo agli eventi e, quindi, a mente fresca della popolazione, gli ha poi dato la possibilità di essere un autentico film d’intrattenimento, al di là della questione sociale.
Rambo, semplicemente, arrivò quando la situazione di emarginazione dei veterani era ormai palese e non solo rappresentò il veterano-scheggia impazzita come vittima, ma anche come eroe positivo. Con le sue semplificazioni necessarie, Rambo in un certo senso costrinse ad empatizzare con qualcosa che si voleva rimuovere a tutti i costi, e creò un putiferio. Fino al paradossale utilizzo del suo nome nei discorsi propagandistici di Reagan.
Un successo preventivato | Retro-recensione Rambo (1982)
Rambo, in effetti, è stato un film ampiamente ragionato anche per avere tali effetti. Infatti nel 1972 uscì il libro “Primo sangue” (omonimo al titolo originale del film) di David Morrell e venne immediatamente acquisito per i suoi diritti cinematografici. I successivi dieci anni di turbolente vicende produttive hanno fatto in modo che il film di Stalone diventasse una pietra miliare cinematografica.
FIRST BLOOD, Sylvester Stallone, 1982, (c) Orion/courtesy Everett Collection
Con un budget di quindici milioni di dollari, First Blood ne incassa al solo botteghino nordamericano centoventicinque. Naturalmente il successo porterà alla produzione di molti sequel, che tuttavia non avranno quell’afflato politico-sociale del predecessore, mostrandosi come autentici prodotti d’azione esagerata. Tanto da far diventare Rambo una sorta di barzelletta, uno spaccatutto per antonomasia.
Tralasciando l’aspetto commerciale, bisogna riconoscere in questa retro-recensione i meriti del regista Ted Kotcheff. In film precedenti aveva mostrato altri emarginati e vittime inconsapevolil, come i giocatori di football de I mastini del Dallas, giovani atleti spremuti e poi abbandonati dalla macchina dello sport agonistico. La sua poetica si può rinvenire nella battuta di caccia, girata con uno stile asciutto e preciso, che disumanizza il cacciatore e umanizza la preda.
Sylvester Stallone, indomabile | Retro-recensione Rambo (1982)
Ma, naturalmente, la maggior parte dei meriti va data a Sylvester Stallone. A leggere la lista dei nomi che nel decennio tra il libro e il film sono stati associati al protagonista c’è da impallidire. Praticamente ogni attore cult degli anni sessanta e settanta ha gravitato nell’orbita del progetto, tra Burt Lancaster, Clint Eastwood, Steve McQueen, Gene Hackman e Dustin Hoffman. Forse nessuno voleva identificarsi con un personaggio così violento e fuori controllo come il Rambo del libro. Che, in effetti, non vide mai la luce, dato che quello che conosciamo è il Rambo reimmaginato da Stallone, che accettò il ruolo solo ottenendo da contratto la possibilità di riscrivere il personaggio e mettere mano alla sceneggiatura.
Come in Rocky, la sua testardaggine lo premiò. Revisionò e corresse il suo Rambo prima di tutto secondo la sua sensibilità di perdente al fianco dei perdenti. Avvicinando il protagonista all’umano, ha mostrato a tutti che la guerra uccide tanto sul campo quanto a casa, in silenzio, nell’indifferenza. Lo stress post-traumatico, ormai realtà appurata, circolava per le strade di ogni grande città. Stallone, con il suo John Rambo, ha semplicemente preso atto di questa realtà, di fatto creando qualcosa di nuovo.
In piena poetica stalloniana, Rambo come Rocky diventa un eroe sottoproletario attraverso la sconfitta e il dolore, e come lui in un certo senso vince perdendo. Nella sua resa sta la sua salvezza fisica e morale, quando capisce che è tempo di passare oltre. In questo senso c’è da dire che il finale salvato nel final cut è senz’altro più significativo di quello alternativo in cui Rambo si suicida di fronte al colonnello.
https://www.youtube.com/watch?v=bxjF0oZbjQ8
Azione e astuzia
Rambo, per concludere questa retro-recensione, è un buon film in sé, ma è soprattutto astuto. Funziona bene a causa del momento storico in cui è uscito, ai muscoli e al volto sofferente di Stallone e alle sequenze d’azione da scuola. Grazie alla tenacia di Sylvester Stallone è stato possibile, peraltro, produrre i sequel. Come per Rocky, che ha recentemente anche visto nascere la costola di Creed, Rambo sembra quasi immortale, con l’ultimo dei sequel che uscirà il 26 settembre col titolo Last Blood, per una sorta di chiusura del cerchio anche dal punto di vista lessicale.
Punti a favore
- Adatto per la sua epoca e non invecchiato
- L'avvincente storia
- Le scene d'azione entrate nella storia
Punti a sfavore
- Può risultare troppo commerciale
Cerchi nuovi film e nuove serie tv da vedere?
Scopri il nuovo abbonamento a Disney+, la casa dello streaming di Disney, Marvel, Pixar, Star Wars, National Geographic e ora anche di Star. Abbonati ora a soli 8,99 euro al mese su questa pagina.
Bonus: come avere un abbonamento alle piattaforme streaming e risparmiare
Esistono alcuni servizi che consentono di condividere l’account delle migliori piattaforme streaming (Netflix, Prime Video, Disney Plus, HBO Max, Paramount Plus, ecc.) con altre persone, come GamsGo o GoSplit. Grazie a GamsGo e GoSplit è possibile acquistare, ad un prezzo irrisorio, un abbonamento condiviso con altri utenti della piattaforma in maniera facile, veloce e sicura.
Lascia un commento