Dopo la retro-recensione di Django di qualche giorno fa è arrivato il momento di dedicare spazio a quello che è stato l’esordio assoluto di Tarantino alla regia di un lungometraggio. Ecco infatti la nostra retro-recensione de Le Iene, il cult dei primi anni ’90 che ha dato il via alla brillante carriera del regista pulp più amato di sempre
TITOLO ORIGINALE: Resevoir Dogs. GENERE: azione. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Quentin Tarantino. CAST: Michael Madsen, Tim Roth, Steve Buscemi, Harvey Keitel. DURATA: 99 min. DISTRIBUTORE: Miramax. USCITA CINEMA: 1992.
Essendo un’opera prima l’Academy non prese nemmeno in considerazione Le Iene per quanto riguarda candidature e premi, ma poco importa perché è stato il tempo stesso a fare di questo film uno dei capisaldi della cinematografia contemporanea, un vero e proprio cult del cinema indipendente. Nel 2008 la rivista Empire lo inserì al 97° nella lista dei 500 migliori film di tutti i tempi.
Trama e trailer | Retro-recensione Le Iene
Siamo a Los Angeles dove un boss mafioso, insieme al figlio assumono sei rapinatori professionisti fra i migliori in circolazione. Fra loro i rapinatori non si conoscono e per questo vengono identificati con i nomi dei colori: Mr. White, interpretato da Harvey Keitel, il veterano del gruppo, Mr. Blonde, interpretato da Michael Madsen, lo spietato della banda, Mr. Pink, il cui volto è quello di Steve Buscemi, il paranoico, Mr. Brown, interpretato proprio da Quentin Tarantino, il fantasioso, Mr. Blue, interpretato da Edward Bunker, il silenzioso dei sei e per concludere Mr. Orange, interpretato da Tim Roth.
Il colpo è stato studiato nei minimi dettagli, tutti hanno il loro compiti assegnati e un punto di ritrovo dopo esser riusciti a prendere la refurtiva, ma qualcosa va storto e il luogo di ritrovo si trasforma in un nascondiglio per i sopravvissuti.
Ed ecco che Le Iene ha davvero inizio.
Il manifesto di Tarantino | Retro-recensione Le Iene
Se avete visto i film di Quentin Tarantino saprete anche quali sono le caratteristiche comuni a tutti i film che ha diretto. Le Iene, oltre ad essere un capolavoro indiscusso, fu anche il film manifesto del regista, tramite il quale introdusse una serie di punti che abbiamo sempre avuto il piacere di ritrovare nelle sue opere.
Alcuni dei temi identificativi sono: l’ambiguità morale dei personaggi, i dialoghi dalle oscenità elaborate e dal forte black humor, l’ultraviolenza e la scelta della gestione del tempo narrativo, le scene infatti non hanno un ordine cronologico ma vengono divise in “atti” che si intrecciano grazie alla tecnica del flashback. Altre due sono le scelte distintive: la scelta di girare l’80% delle scene in una sola stanza e la classica ripresa dall’interno del bagagliaio che solo in C’era una volta a Hollywood ha deciso di abbandonare.
Per non parlare del cast di coloro che sono poi diventati alcuni dei suoi fedelissimi come Michael Madsen, Tim Roth e Harvey Keitel.
Un inizio memorabile | Retro-recensione Le Iene
Come è ormai noto a tutto il pubblico Tarantino è un regista eccellente ma ciò che realmente rende i suoi film memorabili è la sceneggiatura. Nei primi dieci minuti di film si succedono due delle conversazioni più iconiche del cinema: la prima riguarda il significato della canzone “Like a Virgin” di Madonna sulla quale i componenti della banda hanno opinioni divergenti e la seconda è la teoria del personaggio interpretato da Buscemi sul lasciare la mancia alle cameriere.
Anche la fotografia del film è assolutamente geniale, interamente calibrata sull’equilibrio visivo creato dal neutro del capannone, il bianco e nero dei loro vestiti eleganti e il rosso del sangue che zampilla copioso nei momenti salienti.
Le musiche sono ormai fra le più riconoscibili, utilizzate anche da I Simpson nella puntata in cui omaggiano Le Iene. Il bello di questo film, come di tutti i film firmati Tarantino, è il saper ricreare un mondo assolutamente irreale rendendolo reale e credibile. Tim Roth, per esempio, ha un ruolo chiave all’interno del film e fin dai primi momenti facendo bene attenzione si può intuire che sviluppo avrà all’interno dell’intera pellicola.
Harvey Keitel, risolve problemi
Vi sembra di aver già sentito questa frase? Probabilmente è perché è la battuta più famosa di Harvey Keitel in Pulp Fiction dove interpreta Mr. Wolf, il quale appunto risolve problemi. E nella produzione de Le Iene li ha davvero risolti. Il film era nato con un budget irrisorio di 30.000 dollari, praticamente spiccioli se pensiamo alla minuziosa maniacalità per i dettagli che da sempre caratterizza Tarantino. Keitel, dunque, che credeva fortemente nel progetto, decise di foraggiarlo con ben 1.5 milioni di dollari, un bel salto in effetti, ma non bastarono comunque a soddisfare pienamente il regista che dovette accontentarsi di alcune scene che secondo lui non erano perfette.
Pur non arrivando all’assoluta perfezione che il regista ha raggiunto con Pulp Fiction, Le Iene è un’opera grezza, ma non per questo di minor valore. Il tentativo di urlare all’intero panorama cinematografico la propria esistenza e genialità dipingendo su una tela bianca la sua opera prima. Il capannone altro non è che un foglio bianco sul quale Tarantino si è divertito a raccontare tutta la follia che da ormai trent’anni amiamo e apprezziamo come fosse la prima volta. E’ proprio il caso di dire: Buona la prima!
Voi cosa ne pensate? Qual è il vostro film preferito firmato Tarantino?
Punti a favore
- Sceneggiatura
- Cast
- Scenografia
- Musiche
Punti a sfavore
- Si nota il basso budget nei dettagli
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