Retro-recensione La banda dei Babbi Natale | Oltre la Trilogia dei Tre

TITOLO ORIGINALE: La banda dei Babbi Natale GENERE: Commedia. NAZIONE: Italia. REGIA: Paolo Genovese. CAST: Aldo, Giovanni e Giacomo, Angela Finocchiaro DURATA: 97 min. DISTRIBUTORE: Medusa Distribuzione. USCITA CINEMA: 2010.

La banda dei Babbi Natale, ottava pellicola di Aldo, Giovanni e Giacomo, in pieno stile natalizio, è una commedia leggera, ma non stratosferica.

La trama di La banda dei Babbi Natale

Durante la notte di Natale la polizia arresta Aldo, Giovanni e Giacomo, vestiti da Babbi Natale e appesi ai balconi. Il commissario Irene Bestetti li interroga, sospettando che siano la famigerata banda dei Babbi Natale che ha svaligiato otto appartamenti. I tre devono spiegare il motivo del loro abbigliamento, così iniziano a raccontare le loro storie.

Aldo è uno scansafatiche che rinuncia a qualsiasi lavoro propostogli, e per questo ha litigato con la sua compagna Monica. Giovanni è un veterinario con una doppia vita: ha una moglie a Milano e sta per sposare un’altra donna a Lugano, facendo continuamente la spola tra le due. Giacomo è un medico vedovo da dodici anni che non si accorge delle attenzioni della collega Elisa preferendo cenare in solitaria con la foto della moglie deceduta.

I tre compongono la squadra di bocce dei Charlatans, e inseguono la vittoria da quattro anni, arrivando sempre secondi.

Il commissario è costretta a rinunciare al veglione di Natale in famiglia per ascoltare gli aneddoti dei tre e le loro storie, che li hanno portati a vestirsi da Babbi Natale e farsi trovare appesi a un balcone.

La Banda: uno stile diverso

Questa pellicola non ha la verve emozionale dei film della Trilogia, né i punti comici rimasti leggendari. Le battute sono fiacche, spente, insapori, dimenticate. Il pubblico capisce i punti che dovrebbero essere comici, ma mancano sempre di mordente: Giovanni vive con una scimmia, Giacomo conciato da principe dei sogni, Aldo che interpreta -male- un ridicolo Neo di Matrix.

Indubbiamente apprezzabile il ritorno alle origini di interpretare loro stessi: sono proprio Aldo, Giovanni e Giacomo con problemi reali affrontati in modo comico, a differenza dei primi tre episodi de Il cosmo sul comò.

Forse l’intento era riflettere su tre rapporti di coppia diversi e le loro gestioni: un innamoratissimo mantenuto; un bigamo infedele; un vedovo inconsolabile. Tutti riuniti a passare la Vigilia in commissariato, raccontando le loro storie tramite uno schema di dovute premesse.

La storia è leggera, il film scivola via, anche se non strappa grasse risate ma timidi sorrisi. 

Perché vedere La banda dei Babbi Natale

Alla fin fine è un film che “ci sta”, se visto durante le feste. Non è volgare, ma leggero. Non tra le loro opere più importanti, però.

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