Il caffè del mattino è una bevanda sacra e il metodo per una sua corretta preparazione non è scontato. Se fatto nel modo giusto sarai pronto ad affrontare la giornata, altrimenti potrebbe non sortire l’effetto desiderato. Che segreti si nascondono nel caffè espresso?
Uno studio pubblicato sulla rivista Matter, da un team multidisciplinare di quattro paesi, ha utilizzato modelli matematici per capire come poter fare un espresso piĂą “costante”. La risposta? Usare meno chicchi di caffè, macinarli piĂą grossolanamente e utilizzare meno acqua. Come ha spiegato il dottor Jamie Foster, un matematico dell’UniversitĂ di Portsmouth e coautore della ricerca:
La saggezza convenzionale afferma che se vuoi una tazza di caffè piĂą forte, dovresti macinare i chicchi piĂą finemente. Ciò ha senso perchĂ© piĂą fine sarĂ il macinato, maggiore sarĂ la superficie esposta all’acqua, il che dovrebbe significare un caffè piĂą intenso. La questione non riguarda solo il grado di macinazione, ma anche la quantitĂ di caffè utilizzata. Generalmente si usa un grande quantitativo di chicchi, circa 20 g, per fare un caffè espresso.
Caffè espresso: la matematica ci da una mano
Il team ha scoperto che l’uso dei “soliti” metodi comportava l’ostruzione dei dischi del filtro e di conseguenza questo inibiva il corretto passaggio dell’acqua. “Cattive notizie”, la quantitĂ di caffè disciolto nell’acqua (resa in estrazione) è stata ridotta, con conseguente spreco di materia prima e variazione dell’aroma e del gusto. Per trovare una soluzione, il team ha iniziato creando un modello matematico per un singolo chicco di caffè. La resa di estrazione per l’intera miscela si basa però su piĂą chicchi, che si posizionano in modo irregolare sul filtro. Aggiungiamo anche le variazioni nella pressione dell’acqua mentre attraversa il caffè ed ecco, il team ha avuto un vero e proprio problema tra le mani. Il dott. Foster ha osservato che:
Avresti bisogno di una potenza di calcolo maggiore rispetto a quella di Google per risolvere con precisione le equazioni fisiche e di trasporto nella miscela su una geometria intricata come quella del caffè macinato.
Per “semplificare” le equazioni, i ricercatori hanno preso in prestito metodologie di modellazione dall’elettrochimica. Il confronto tra il modo in cui la caffeina si separa dai chicchi di caffè e quello in cui gli ioni di litio vengono trasportati tra gli elettrodi di una batteria si è rivelato efficace per il team. Abbinando la matematica a molte tazzine di caffè espresso, i ricercatori hanno avuto le conferme sulle loro ipotesi.
Caffè espresso: pareri concordi dalla chimica
Il dott. Chris Hendon (alias Dr. Coffee), chimico computazionale dell’UniversitĂ dell’Oregon e coautore del documento, afferma:
I modi per ottimizzare l’estrazione e ottenere una miscela piĂą costante sono quelli di macinare piĂą grossolanamente e utilizzare un po’ meno acqua, oppure semplicemente, quello di ridurre la quantitĂ di caffè macinato
Quando i risultati sono stati messi in pratica in una piccola caffetteria degli Stati Uniti, è stata trovata la nuova ricetta per risparmiare migliaia di dollari ogni anno. Se applicato all’intera industria americana del caffè, il risparmio totale potrebbe ammontare a circa 1,1 miliardi di dollari ogni anno. Hedon conclude:
Un buon caffè espresso può essere preparato in molti modi, lo scopo di questa piccola ricerca è quello di ottimizzare il processo e di riuscire a mantenere costante la sua qualità , anche facendone 100 al giorno.
In alto le tazzine
E voi come preparate il vostro caffè preferito? Siete precisi ed esigenti o predente un caffè al volo? Qui in Italia la patria del caffè abbiamo poco di cui lamentarci (di solito), ma aggiornarsi e scoprire qualcosa in più non fa mai male. Restate sintonizzati per altre news ed approfondimenti, la nostra sezione di scienze è sempre attiva!
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