Scopriamo insieme, in questa recensione dedicata, quali sono le nostre impressioni sul film Un Fantasma in Casa, la commedia Horror arrivata su Netflix lo scorso 24 febbraio con protagonista David Harbour
TITOLO ORIGINALE: We Have a Ghost. GENERE: Commedia. NAZIONE: Stati Uniti d’America. REGIA: Christopher Landon. CAST: David Harbour, Anthony Mackie, Jahi Di’Allo Winston, Tig Notaro, Erica Ash, Jennifer Coolidge, Faith Ford, Niles Fitch, Isabella Russo, Steve Coulter, DURATA: 127 minuti. DISTRIBUTORE: Netflix. PRODUTTORE: Legendary Pictures, Temple Hill Entertainment. USCITA: 24/02/23
Dai Ghostbusters a Casper, la cinematografia ha spesso raccontato i fantasmi con un piglio satirico e da commedia, vuoi per esorcizzare la paura o vuoi perché di film horror ce ne sono veramente tanti ogni anno. E ci ha provato, in questo caso, anche Christopher Landon (Auguri per la tua Morte, Disturbia) con Un Fantasma in Casa (We Have a Ghost), pellicola arrivata lo scorso 24 febbraio nel catalogo Netflix e che presenta, già in copertina, il motivo principale (e forse l’unico, lo ammettiamo già in principio) per recuperare il film: David Harbour. Scoprite insieme a noi, in questa recensione dedicata, se vale la pena passare 127 minuti in compagnia di Un Fantasma in Casa!
Un Fantasma in Casa: una recensione paurosa (più o meno)
Un nuovo inizio. Chissà quante volte, anche voi, avete cercato di ricominciare la vostra vita cambiando città, lavoro o più semplicemente casa. Lo stesso dicasi per la famiglia Presley che, proprio alla ricerca del fantomatico “nuovo inizio” si trasferisce a Chicago, in una vecchia e più che polverosa casa che, oltre che una ritinteggiatura, è alla spasmodica ricerca di una ristrutturazione dalle fondamenta. Molti sono gli ospiti di questa vetusta catapecchia: dai classici scarafaggi, ai più o meno piccoli topi fino ad arrivare ad… Ernest. Un fantasma.
Il più giovane dei figli dei Presley, Kevin (Jahi Winston) si imbatte nel fantasma Ernest, interpretato da David Harbour (che ha inframezzato questo film ai lavori per Stranger Things a quanto pare) in una notte come tante, quando si avventura in soffitta per controllare degli insoliti rumori. La reazione del giovane alla vista del fantasma è la stessa che abbiamo avuto noi ad assistere alla scena: una fragorosa risata. Ernest, infatti, per quanto ci possa provare non sembra riuscire a spaventare il giovane (e neanche lo spettatore, considerando gli effetti speciali di bassa lega) e stringe subito un solido rapporto di fiducia con Kevin, deciso ad aiutarlo a “passare oltre”.
E.T. | Recensione Un Fantasma in Casa
Se fin qui sembra di trovarsi di fronte ad una commedia Horror di fine anni ’90, a portare Un Fantasma in Casa nei tempi recenti è la presenza dei Social Network come co-protagonisti del racconto. Una volta scoperto lo strano inquilino, infatti, il capofamiglia Frank (Anthony Mackle) e il figlio maggiore Fulton (Niles Fitch) decidono di caricare in rete numerosi filmati del fantasma, facendolo diventare sin da subito una star su YouTube. Tutto ciò nonostante la signora Presley, Melanie (Erica Ash), insista nel non voler essere la classica famiglia nera dei film horror e nel volersene andare quanto più lontano possibile da quella follia.
A nulla valgono le sagge parole della donna: Frank è deciso ad intraprendere il “nuovo inizio” con quanti più soldi e prospettive possibili per i suoi figli, e non solo. Sin dalle prime battute del film si nota una forte componente familiare nella gestione dei rapporti: Frank è in profonda crisi con suo figlio minore, per motivazioni che via via vengono delineate nel film, ma che, ve lo diciamo già, non hanno nulla di nuovo o di entusiasmante.
Sproloquiare | Recensione Un Fantasma in Casa
E se ci fossimo fermati qui, forse, non avremmo nemmeno sentito l’esigenza di parlarvi di Un Fantasma a Casa in una recensione dedicata. La pellicola prende una strada, da poco prima di metà film in poi, che definire esagerato ci sembra riduttivo. L’esplosione social di Ernest, infatti, oltre ad attirare le televisioni e i Medium di tutto il mondo, cattura l’attenzione anche di una squadra speciale della CIA volta alla cattura e alla caccia ai fantasmi. Sì, avete letto bene.
Si intraprende quindi, da questo punto in poi, un percorso sceneggiativo che porta a lungaggini narrative inutili, che hanno semplicemente amplificato la noia e il disinteresse man mano che si proseguiva con la visione del film. Eravamo già partiti da premesse non proprio entusiasmanti, ma ci aspettavamo perlomeno un leggero film di Serie B con qualche momento divertente e un finale strappalacrime. Finale di cui ovviamente non parleremo in alcun modo perché è, a conti fatti, la parte migliore del film. E per un solo motivo: David Harbour.
Grazie David Harbour | Recensione Un Fantasma in Casa
L’attore è infatti l’unico motivo per cui potremo consigliare la visione di Un Fantasma a Casa e che ne eleva il voto scritto in calce a questa recensione. Pur essendo completamente muto (può solo infatti emettere versi e grida non troppo umane), Ernest è il personaggio più riuscito di tutta la pellicola: non ricorda come è morto, non sa nulla della sua vita passata e non riesce, comunque, a passare oltre. È legato a doppio filo con la vita terrena da un trauma che non riesce a ricordare, ma la sua attuale esistenza è quanto di più triste e malinconico si possa pensare.
Ed è proprio questo che Harbour riesce a trasmettere con una lunga serie di sguardi, espressioni e sorrisi: malinconia. Le grandi capacità attoriali dell’Uomo rendono il Fantasma molto più umano e sensibile di quasi tutti gli altri componenti del cast, da un capofamiglia che sembra non aver superato la fase adolescenziale a… due adolescenti che giustamente non lo hanno ancora fatto.
Kevin, il figlio minore dei Presley, è colui che sin da subito stringe un forte legame con Ernest e cerca in tutti i modi di scoprire qualcosa di più sul suo passato. La sottotrama della morte di Ernest è decisamente la parte più riuscita del film (anche se, pure in questo caso, si è esagerato leggermente nello sviluppo) ed anche quella più toccante ed emotiva della pellicola. Il tutto condito da un finale sicuramente troppo “al miele”, ma che almeno è andato a chiudere una seconda parte terribilmente prolissa e indiscutibilmente dimenticabile.
Se proprio non sapete che fare…
In conclusione di questa recensione, ribadiamo nuovamente quanto dimenticabile sia stata la visione di Un Fantasma in Casa. Una commedia horror fin troppo prolissa nella seconda parte, che va ad eclissare i pochi spunti interessanti della prima. L’unica eccezione rimane David Harbour, un gigante fra i nani che ha portato su schermo un’interpretazione “muta” che saprà colpirvi per anche solo la profondità dei suoi sguardi. Consigliato se proprio non sapete che guardare una sera.
Un Fantasma in Casa è attualmente disponibile nel catalogo Netflix italiano. Fateci sapere se avete visto la pellicola qua sotto nei commenti e rimanete sintonizzati con noi di tuttoteK per tutte le news e le recensioni a tema cinema e serie TV!
Punti a favore
- David Harbour e la sua interpretazione
Punti a sfavore
- Narrativa inutilmente prolissa e tirata per le lunghe
- Cast bidimensionale
- Effetti speciali scadenti
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