Tredici, la serie prodotta da Netflix, è arrivata alla quarta e ultima stagione. Fin dalla prima serie ha saputo creare enormi dibattiti fra pubblico e critica per gli importanti e delicati temi trattati, ma con lo scorrere delle stagioni e il calare della qualità era arrivata a non interessare poi molto il pubblico che aveva smesso di trovare un messaggio educativo nella sceneggiatura della serie. Ecco la nostra recensione di Tredici
TITOLO ORIGINALE: 13 Reasons Why. GENERE: Drammatico. NAZIONE: Stati Uniti. IDEATORE: Brian Yorkey. CAST: Dylan Minnette, Christian Navarro, Alisha Boe. DURATA: 50 minuti per 10 puntate. DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA: 05/06/2020.
Se volete saperne di più sui temi trattati nelle passate stagioni non perdetevi Tredici: bullismo, adolescenza e polemiche.
Trama e trailer | Recensione Tredici
Nel trailer della quarta stagione vediamo Winston, un ragazzo che ha avuto una breve relazione con Monty, cercare di portare luce sulla morte di quest’ultimo e per scagionarlo dall’omicidio di Bryce Walker. Inoltre, si scopre che Clay – in cura da uno specialista – sta nascondendo un segreto che rischia di mettere a repentaglio la sua salute mentale. Tutti i protagonisti si trovano a combattere con i loro fantasmi siano essi paure o crimini commessi. L’amore avrà un ruolo decisamente marginale in questa stagione rispetto alle altre, ma alla fine ci sarà spazio anche per quello. Il fulcro dell’intera narrazione è sempre più Clay e tutto ciò che si porta dietro dal primo momento in cui ha ascoltato le cassette inviate da Hannah nella prima stagione.
Una quarta stagione insalvabile | Recensione Tredici
Abbiamo imparato a conoscere Tredici come serie di denuncia su ciò che avviene nelle scuole superiori americane. Abbiamo apprezzato le tematiche affrontate e il modo in cui sono state affrontate, soprattutto nella prima stagione. Abbiamo conosciuto i vari protagonisti sotto ogni punto di vista nelle tre stagioni precedenti, ma in questa quarta stagione i creatori hanno distrutto tutto ciò che di vagamente buono avevano precedentemente costruito. La quarta stagione sembrerebbe impostata per affrontare le tematiche dei problemi psicologici del disturbo post-traumatico, ma non ci riesce in alcun modo.
Parlando nel dettaglio del comparto tecnico ci soffermeremo sulla totale assurdità della sceneggiatura. Hitchcock diceva che per fare un bel film si ha bisogno di tre cose: sceneggiatura, sceneggiatura e sceneggiatura. Purtroppo gli autori di Tredici non lo hanno ascoltato, mettendo insieme dialoghi al limite della realtà pronunciati da ragazzini poco meno che maggiorenni, che nonostante tutte le disavventure fin’ora passate dimostrano 50 anni di esperienza di vita. Per non parlare dell’aver inserito personaggi/visione per più di un protagonista. Sappiamo che Clay vedeva Hannah nelle stagioni passate, mentre in questa stagione quasi tutti i personaggi si trovano a conversare con i compagni precedentemente morti. Impossibile capire dunque chi abbia realmente dei problemi psicologici e chi invece li veda semplicemente per chiudere dei conti in sospeso.
Cattiva scrittura porta cattiva recitazione | Recensione Tredici
Il problema di questa stagione che una brutta sceneggiatura si porta dietro è anche il fatto che gli attori per quanto passabili facciano estrema fatica a rendere realistici i loro continui crolli mentali. Ragazzi che da un momento all’altro si trasformano in criminali per poi dimenticarsene subito dopo, altri che iniziano a drogarsi e ne escono praticamente senza fare niente, qualcuno si rende conto della propria sessualità ma solo in punto di morte. Insomma un’intera stagione irrealistica e mal creata. La regia è la stessa delle stagioni precedenti, senza infamia e senza lode. Il comparto musicale è buono così come quello del trucco, ma non bastano in alcun modo a salvare la stagione.
Lo sbalzo di tematiche fra una puntata e l’altra è quasi fastidioso, da temi pesantissimi si passa a parlare del ballo scolastico in cui tutti sembrano felici e contenti salvo poi chiudere la puntata con l’ennesima catastrofe inaspettata. La stagione si conclude con un nulla di fatto, i ragazzi non hanno superato le loro paure o i loro problemi, andranno al College sì, ma avendo dimenticato in un batter d’occhio tutte le tragedie e gli enormi problemi creati e che sono stati creati a loro.
Da evitare
Se le prime tre stagioni di Tredici vi sono piaciute, sconsiglio di guardare la quarta. Piuttosto rimanete con la piacevole sensazione di irrisolto con cui si conclude la terza, perchè nella stagione finale non solo non troverete le risposte che state cercando ma la parvenza di risposte date sono talmente assurde da essere incomprensibili. I creatori hanno lasciato da parte il bullismo e i temi “adolescenziali” nel tentativo di parlare di tematiche molto più ampie ma senza successo. Un flop su tutta la linea insomma.
Punti a favore
- Musiche
- Trucco
- Costumi
Punti a sfavore
- Sceneggiatura irrealistica
- Attori poco credibili
- Mancanza di credibilità della trama
- Scene sconnesse con la storia
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