Scopriamo insieme, in questa recensione dedicata, qual è il nostro parere sulla docuserie Netflix diretta da Massimo Cappello Il Caso Alex Schwazer: dall’apice alle viscere dell’inferno, quanto deve cadere in basso un uomo per riprendersi la propria vita?
TITOLO ORIGINALE: Il Caso Alex Schwazer. GENERE: Documentario. NAZIONE: Italia. REGIA: Marco Cappello. CAST: Alex Schwazer. DURATA: 4 episodi da 45 minuti circa. DISTRIBUTORE: Netflix. USCITA STREAMING: 13/04/2023.
Io spero che i giovani mi seguano nel senso di non fare quello che ho fatto io. Non vale la pena di mettere tutto in gioco per un trionfo. La vita è fatta di tante cose, famiglia, amici: giocarsi tutto come ho fatto io non ha senso. A Pechino ho vinto perché ero sereno ed è quella la chiave di tutto.
Può un uomo, appartenente ad una categoria che opera, agisce e vive a livelli altissimi, sbagliare? Per quanto la risposta a questa domanda sia, da un punto di vista meramente empatico, semplice e diretta (sfidiamo chiunque a rispondere con un secco no), le sfumature da applicare in determinati ambiti sono multiple e sfaccettate. Riformuliamo dunque la domanda: può un marciatore olimpico, ammirato e osannato in tutto il globo terrestre, con una carriera sfavillante davanti, una fidanzata altrettanto famosa accanto e una vita da sogno essere perdonato dopo aver fatto uso di doping ed essere scoperto? Legalmente parlando la risposta è semplice: in Italia il doping è reato penale, quindi no. Umanamente parlando? Dipende. Benvenuti alla nostra recensione de Il caso Alex Schwazer.
Antologico | Recensione Il Caso Alex Schwazer
Di che cosa parliamo? Il Caso Alex Schwazer è una docuserie uscita a metà aprile composta da quattro episodi prodotti da Netflix che, con taglio investigativo e da intervista, ripercorrono i fatti relativi alla vicenda giudiziaria ed umana del campione olimpico che dà il nome alla serie. Dietro la cinepresa troviamo Massimo Cappello, regista che ha già diretto altri documentari (Silencio e Il Sindaco – Italian Politics 4 Dummies), tutti relativi a temi attuali e piuttosto controversi. In questo caso ci spostiamo verso il doping nello sport ad alti livelli.
Alex Schwazer nasce a Vipiteno, piccolo comune italiano in provincia di Bolzano forse più vicino alla Svizzera, in termini di vita, nel 1984. Alex Schwazer era un ragazzo (ormai tragicamente e per forza di cose diventato uomo) terribilmente portato per la marcia, così tanto da conquistare l’oro alle Olimpiadi di Pechino del lontano 2008. Un titolo che, complice anche il suo fidanzamento di allora con l’altrettanto campionessa Carolina Kostner, lo porta inevitabilmente sotto la luce dei riflettori della stampa. Tutti cercano Scwhazer e Kostner: servizi fotografici, comparsate in televisione, fotografi, curiosi e chi più ne ha più ne metta.
Estraneo nel proprio mondo | Recensione Il Caso Alex Schwazer
Un mondo che ad Alex stava troppo stretto e che lo ha costretto ad abbandonare, per un periodo, anche gli allenamenti. Lo sfarzo e il lusso non gli si addicevano talmente tanto da sentirsi fuori luogo, sbagliato e drammaticamente solo, tanto da portarlo in una spirale discendente fra depressione e autocommiserazione. Alex torna ad allenarsi, sì, ma per sua stessa ammissione si sente “vuoto”. Quest’inadeguatezza ne impatta anche le performance, ovviamente, facendolo dapprima ritirare dai Mondiali di Berlino del 2009 a causa di un presunto mal di stomaco, ma declassando anche altre competizioni successive, come i Mondiali di Taegu in cui si classifica nono.
Alla vigilia dei Giochi Olimpici di Londra 2012, Alex risulta positivo all’eritropoietina. Lo scoppio del caso mediatico è, ovviamente, clamoroso e oltre al procedimento penale che parte nei suoi confronti, il CONI lo sospende su indicazione del Tribunale Nazionale Antidoping, che poi lo squalifica dalle competizioni per più di tre anni. In questo periodo, Alex, in cerca di riscatto, si approccia a Sandro Donati, che diventerà per gli anni a venire il suo allenatore nonché mentore.
Dopato due volte? | Recensione Il Caso Alex Schwazer
Il documentario si concentra maggiormente, però, sulla seconda squalifica per doping a cui Alex è stato soggetto, quella i cui fatti risalgono al 2016. Una positività assurda perché falsa: questo è ciò che sostengono Alex Schwazer, Sandro Donati e il folto team di legali che rappresenta il giovane. Se l’atleta dunque non ha assunto, come sostiene, testosterone sintetico, com’è possibile che nel campione di urine prelevato sia presente invece la sostanza? Le provette devono essere state manipolate.
Il secondo caso giudiziario che lo vede protagonista dura, per Alex e la sua famiglia, diversi anni, per la precisione fino al 2021. Anni fatti di “colpi di scena” in tribunale, in cui venivano apportate prove e controprove, confutati fatti e incluse nel procedimento sempre più agenzie e persone terze. Insomma: una bagarre giudiziaria davvero complessa, ma che il documentario Netflix riesce a riassumere chiaramente e con una cronologia cristallina.
Investigare | Recensione Il Caso Alex Schwazer
Chiaro e conciso, insomma, questo è il pregio maggiore di una produzione come Il Caso Alex Schwazer. Il taglio investigativo e quasi da intervista, in più, mescola in modo sapiente spezzoni di filmati girati all’epoca dei fatti a veri e propri primi piani dei protagonisti della vicenda, in primis lo stesso Schwazer, ma anche sua madre, la sua attuale moglie, Sandro Donati stesso, gli avvocati difensori e tutti coloro che hanno preso le parti dell’atleta nel corso del tempo, nonostante gli iniziali dubbi.
Non notate nulla di strano? Lo screen-time concesso ai sostenitori dell’atleta è praticamente assoluto, una serie di confutazioni che vanno in un unico senso: ristabilire il nome dell’atleta. E per quanto umanamente parlando non possa che farci piacere e, da un certo punto di vista, anche commuoverci, se la prendiamo dal punto di vista più oggettivo e superpartes si nota una certa asincronia e una altrettanto certa mancanza di contraddittorio. Seppur sia vero che moltissimi dei contestatori di Alex, contattati da Cappello, abbiano rifiutato o non abbiano proprio risposto alla proposta d’intervista, anche il solo tempo dato ai rappresentanti della WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) e della Federazione Internazionale di Atletica Leggera è ridicolmente inferiore rispetto a tutti gli altri.
Freddo | Recensione Il Caso Alex Schwazer
Un punto che fa perdere quel piglio giornalistico che invece il regista ha ricercato in tutta la docuserie, specialmente sfruttando la sua arma principale: la cinepresa. Tralasciando i già citati spezzoni di girato dell’epoca dei fatti, tutto il resto della serie si svolge con un interlocutore seduto in una stanza e la macchina da presa che lo riprende, catturandone le microespressioni del volto, i movimenti delle mani e, soprattutto, la postura. Il tutto è realizzato con precisione quasi maniacale, da sala operatoria, e in una certa misura con una freddezza spropositata.
Peccato dunque non aver potuto raggiungere maggiori personalità in grado di dare un punto di vista completamente diverso sulla vicenda, un contraddittorio che si sente, sin dalle prime battute, essere manchevole e mancante. Peccato non tanto perché cercavamo elementi di accusa verso l’uomo Schwazer, ma sarebbe stato sicuramente più interessante poter contrapporre le due facce della medaglia: il singolo uomo contro il malato meccanismo che governa lo sport di alto livello.
Mancanza di contraddittorio?
Concludiamo qui questa recensione de Il caso Alex Schwazer, una docuserie Netflix che presenta una serietà di fondo che sembra voler essere mirata al ristabilire il nome dell’atleta, più che a narrare i fatti in modo preciso e puntuale. E lo ripetiamo: dal punto di vista meramente umano, Alex Schwazer meriterebbe anche questa riabilitazione. Ai fatti e alle bagarre legali ci hanno già pensato i preposti. Quel che ci sarebbe piaciuto, da una docuserie che si rispetti, sarebbe stata una maggiore imparzialità e un cinismo superpartes, in grado di narrare la vicenda giudiziaria che riguarda Schwazer scindendola dal suo essere un uomo che ha saputo rinascere e tornare a vivere.
Il Caso Alex Schwazer è attualmente disponibile nel catalogo serie TV di Netflix. Fateci sapere che cosa ne pensate qua sotto nei commenti e restate sintonizzati con noi di tuttotek.it per tutte le news a tema cinema e serie TV!
Punti a favore
- Cristallina cronologia degli eventi
- Taglio preciso e puntuale
Punti a sfavore
- Mancanza di contraddittorio
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