Presentato come fuori concorso alle Giornate degli Autori 2020 durante la 77esima Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia, il film diretto da Giorgia Farina ha saputo ammaliare il pubblico in sala. Ecco la nostra recensione di Guida romantica a posti perduti
TITOLO ORIGINALE: Guida Romantica a posti perduti. GENERE: romantico/drammatico. NAZIONE: Italia/Inghilterra. REGIA: Giorgia Farina. CAST: Jasmine Trinca, Clive Owen, Irene Jacob, Andrea Carpenzano. DISTRIBUZIONE: Lucky Red. DURATA: 106 min. DATA DI USCITA: 24/09/2020.
Guida romantica a posti perduti è stato presentato come evento speciale nel contesto delle Giornate degli Autori 2020, competizione parallela alla Mostra di Venezia.
La trama | Guida Romantica a posti perduti
Vicini di casa che non si incontrano mai, ma con enormi problemi sociali. Allegra soffre di attacchi di panico, Benno è un alcolista, si incontrano, anzi scontrano, in una notte sfortunata ed è subito battaglia. Lei fa la travel blogger, ma finge di viaggiare per le sue troppe paure, lui deve disintossicarsi dall’alcol per amore di sè stesso e della moglie. Allegra dopo il loro scontro gli chiede di accompagnarla a fare il viaggio che progettava con il giovane fidanzato, un tour romantico di posti “perduti”. Benno accetta, nel tentativo di cercare un senso alla propria vita, un motivo per cui continuare a viverla.
Lost in Translation on the road | Recensione Guida romantica a posti perduti
Giorgia Farina dirige un film che strizza l’occhio al panorama internazionale, senza però mai perdere la propria individualità. Il personaggio di Clive Owen in particolare ricorda quello di Bill Murray in Lost in Translation. L‘uso di tre lingue diverse, e il passare dall’una all’altra con semplicità fanno di Guida romantica a posti perduti un film facilmente comprensibile e adattabile a molti panorami culturali. La sceneggiatura è arguta e brillante, affronta molte tematiche difficili come le patologie contemporanee che si ritrovano ad affrontare le generazioni di mezzo: incertezza del futuro, precarietà della vita, ansia e incapacità di reagire a ciò che sembra più grande di noi. L’insieme è piacevole ed estremamente godibile, certo non un film con piani di lettura diversi o metafore non evidenti, è un film diretto, semplice che non aspira ad entrare negli annali ma che non lascia assolutamente indifferenti.
Molto ben curata la fotografia, soprattutto quando i protagonisti arrivano nei “posti perduti” le location sono inserite nel film come a fare da eco alla solitudine interiore di Benno e Allegra. Il riverbero delle loro voci un po’ in inglese, un po’ in italiano è l’eco che ha il mondo nei loro cuori. Clive Owen è incredibile, perfettamente in parte nonchè molto divertente sorregge anche il personaggio di Jasmine Trinca, forse descritto come troppo carico di problematiche e che rende poco scorrevole le parti totalmente incentrate su di lei.
Attenzione ai dettagli, ricerca accurata | Recensione Guida romantica a posti perduti
Uno degli aspetti che più vanno sottolineati è l’evidente lavoro di ricerca che Giorgia Farina ha fatto per mettere in piedi questo film. Oltre che per quanto riguarda i “posti perduti” come ad esempio il Villaggio di Crespi d’Adda, nel bergamasco, anche per le musiche utilizzate. Un misto fra musica anni ’70 con quella sensazione di continua ricerca di libertà e spensieratezza che riporta il protagonista indietro nel tempo. Soprattutto nella scena finale, una scena catartica e magistralmente girata in cui Allegra e Benno durante una chiara alba inglese ballano senza pudore, senza il peso delle loro vite che ormai si sono abbattute l’una sull’altra, nessuna malizia, solo una profonda complicità e un desiderio di essere profondamente liberi non solo dagli altri ma anche e soprattutto, da loro stessi e da tutte le catene che da soli per anni si erano imposti.
Consigliato a chi ha bisogno di fuggire
Guida romantica a posti perduti è un viaggio, non solo per quanto riguarda la visione in sè, ma anche per ciò che lascia allo spettatore. La voglia di viaggiare, scoprirsi e riscoprirsi, ricerca di indipendenza e di sè stessi. Giorgia Farina è stata il Kerouac di Venezia, ha raccontato una strada e un viaggio che più che reali sono metaforici e dell’anima. Veramente un film consigliatissimo.
Non dimenticate di farci sapere cosa ne pensate e continuate a seguirci per tutte le recensioni dei film di Venezia 77!
Punti a favore
- Fotografia
- Musiche
- Montaggio
- Sceneggiatura
- Clive Owen
Punti a sfavore
- Un po' scontato
- Il personaggio di Jasmine Trinca a tratti pedante
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