In occasione del decimo anniversario di Top Eleven, abbiamo avuto l’opportunità di fare un’intervista a Branko Milutinović, CEO di Nordeus e del gioco
Quest’anno cade il decimo anniversario di Top Eleven, il manageriale di calcio più giocato su mobile prodotto dalla software house serba Nordeus. Il gioco, coniugando perfettamente l’aspetto gestionale tipico dei manageriali di calcio con elementi di sviluppo RPG, si è scavato un posto nel cuore dei fan. In occasione di questa ricorrenza abbiamo avuto l’ooportunità di fare un’intervista a Branko Milutinović, CEO di Nordeus e sviluppatore di Top Eleven. Siete pronti?
Prima di entrare nel vivo dell’intervista, cos’è Top Eleven?
Top Eleven è un magaeriale di calcio sviluppato dalla software house serba Nordeus. Negli anni, Top Eleven è diventato uno dei giochi di calcio manageriali più giocati di sempre, dividendosi la fama con altri celebri titoli quali Football Manager, Soccer Manager e altri. Il punto forte di Top Eleven, probabilmente la chiave del suo successo, risiede in alcune scelte decisamente vincenti.
La prima, è che il gioco è disponibile soltanto per mobile (iOS e Android) e per web browser, trovando quindi pochissima concorrenza. La seconda, probabilmente quella vincente, risiede nell’aver inserito elementi RPG all’interno del gioco, rendendolo molto più interessante dei suoi competitors. Dulcis in fundo, la scelta di Josè Mourinho come sponsor del gioco, che ha permesso a Nordeus di fare il salto di qualità .
Curiosi di approfondire diversi aspetti di Top Eleven e capire meglio alcune scelte degli sviluppatori, in occasione del deciamo anniversario del gioco abbiamo deciso di proporvi la nostra intervista a Branko Milutinović, CEO di Nordeus.
Riguardo Top Eleven, da dove nasce l’idea di un manageriale di calcio con aggiunte di elementi RPG?
Quando abbiamo iniziato, siamo stati fortemente influenzati da due giochi: Premier Manager ’99 e Civilization. Il secondo, in particolare, ha avuto la maggiore influenza sulla decisione di creare un gioco che potesse conciliare l’idea di un gioco di calcio con iterazione annuale, con un gioco manageriale la cui caratteristica principale era la componente online, iniziando nel 2010. Partendo dal basso, migliorando le risorse man mano che si costruisce il proprio impero e personalizzandolo in base alle proprie preferenze, restituisce un senso di motivazione davvero senza pari. Questo non si può ottenere in altri manageriali di calcio. Si inizia da una certa posizione con un club già predefinito, mentre in Top Eleven viene offerta ai giocatori totale libertà d’azione.
Qual è stato il fattore chiave che ha permesso a Top Eleven di ottenere così tanto successo? Si aspettava di raggiungere così tanta utenza?
Probabilmente uno dei fattori chiave per il successo di Top Eleven risiede nel fatto che è il primo vero gioco cross platform. Abbiamo lanciato Top Eleven su Facebook nel 2010, ma dal 2011 il gioco fu disponibile anche per web browser, iOS e Android. Questa componente non era una cosa scontata all’epoca, e ci ha permesso di avere sui competitor il vantaggio di poter dare ai giocatori quello che volevano, quando lo volevano. Noi basiamo molte delle nostre decisioni sui feedback dei giocatori, e ciò ci ha permesso di costruire una fanbase solida e numerosa.
Possiamo aspettarci un aggiornamento di Top Eleven nel prossimo futuro?
Siamo costantemente impegnati nell’imparare, per capire come migliorare sempre di più il gioco. Diamo molta importanza alle opinioni della community e dei giocatori e a cosa vogliono, provando a modellare le richieste dei fan in modo da adattarsi al meglio alla struttura e alle caratteristiche principali del gioco. Non vediamo l’ora di vedere dove l’industria e lo sviluppo tecnologico ci porteranno in futuro.
Lo sviluppo delle strutture è una delle caratteristiche distintive del gioco rispetto agli altri manageriali di calcio. Come vi è venuta l’idea?
Come già detto, questa idea viene direttamente dall’ispirazione avuta da Civilization, e dalla possibilità di “creare il proprio impero”. Invece di costruire il proprio impero, qui bisogna costruire il proprio club. In Top Eleven non inizi il gioco e ti trovi con uno stadio da 60 mila posti e una squadra piena di top players. In questo gioco devi costruire, sviluppare e guadagnarti qualsiasi cosa partendo dal basso. La nostra visione è quella di un gioco che fa della motivazione e del senso di conquista il suo punto forte, per cui la gente continua a giocare.
Top Eleven non ha le licenze dei giocatori reali. Quanto è difficile ottenere le licenze? Possiamo aspettarcele in futuro?
Pensiamo che acquistare le license originali FIFA cambierebbe profondamente il cuore di Top Eleven e quello che il gioco rappresenta. Ciò sposterebbe il fulcro del gioco dal costruire e sviluppare il proprio club da zero, catapultando automaticamente i giocatori nel mondo del calcio reale. Non è così che il gioco è stato concepito, e quindi non abbiamo intenzione di richiedere le licenze.
Il vostro sponsor è Jose Mourinho. Come mai proprio lui? È stato difficile ottenere la partnership?
Abbiamo iniziato a lavorare con Josè Mourinho nel 2013 e questo ci ha permesso di addentrarci sempre più in profondità nel mondo del calcio. In quel periodo avevamo firmato la collaborazione con il Real Madrid per inserire il loro logo e i loro kit nello store del gioco. Mourinho ai tempi era l’allenatore del Real Madrid, quindi stabilire un contatto fu abbastanza semplice. Pensandoci bene abbiamo ottenuto la sponsorizzazione di uno degli allenatori più vincenti della storia, e di conseguenza questa si è sempre rivelata la scelta migliore per rappresentare gli allenatori di Top Eleven in tutto il mondo.
Ringraziamo Branko Milutinović per questa intervista sulla sua creatura: Top Eleven!
Bene amici, questa era la nostra intervista a Branko Milutinović di Top Eleven! Speriamo di avervi regalato qualche interessante curiosità sul gioco, che siate fan o meno, o almeno una piacevole lettura. Come sempre vi auguriamo in bocca al lupo con lo sviluppo del vostro club e vi invitiamo a seguire tuttoteK per ulteriori news, aggiornamenti e tanto altro ancora sul mondo dei videogiochi. Ciao allenatori!
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