Gli anni passano, le passioni restano, il tempo libero diminuisce: come può un gamer coniugare le ore di gioco con gli impegni quotidiani? Cronaca di un sopravvissuto
Sono un gamer ormai entrato negli “enta”. Ebbene si, ho ormai compiuto 30 anni, ho parecchi capelli bianchi in testa e nonostante questo non ho ancora appeso il pad al chiodo, né ho intenzione di farlo a breve. I videogame sono la mia passione da sempre. La mia prima console è stata la PlayStation 1, acquistata nel lontano 1997 in occasione della comunione, e da quel momento non ho più smesso di giocare se non per un breve periodo.
Quindi tutto a posto? Ho sconfitto il tempo? Ho abbattuto Crono e festeggio con il pad in mano sul suo cadavere? Non proprio. Come recita il titolo di questo articolo, il tempo mi ha ingannato. Già, il tempo mi ha ingannato e temo di non essere l’unico gamer ad essere caduto nel suo tranello. Mi spiego. Il tempo mi ha promesso che un giorno, da grande, avrei lavorato e mi sarei finalmente potuto permettere tutti i giochi che volevo. Effettivamente quel momento è arrivato. Fortunatamente, infatti, ho uno stipendio e posso acquistare i videogame che voglio. Ma quello che il tempo non mi aveva detto è che avrei avuto sempre meno momenti liberi durante la giornata per poter godere dei miei agognati giochi.
Purtroppo o per fortuna, infatti, la vita va avanti e le mie giornate sono molto diverse da come erano anni fa, quando, tornato da scuola e fatti i compiti, potevo dedicarmi a pieno alla mia console. Adesso il lavoro richiede molto tempo, c’è una ragazza che merita attenzioni e man mano si aggiungeranno sempre più impegni, questo già lo so.
Sono e siamo quindi destinati ad una inevitabile sconfitta? Giammai!
Come ho detto sono sopravvissuto e ho tutta l’intenzione di vendere cara la pelle ancora per parecchio… per sempre in effetti. Come ho fatto vi chiedete? Il segreto per sopravvivere, come ci insegna la biologia, sta nell’evoluzione. Come gamer mi sono evoluto, sono cambiato al fine di adattarmi ai miei crescenti impegni da adulto.
Innanzitutto ho rinunciato ad avere una seconda home console: ho infatti venduto l’Xbox One mantenendo solo la PlayStation 4. A questa affianco un Nintendo 2DS per selezionati ed irrinunciabili giochi (qualcuno ha detto Pokemon?!?). Il PC gaming non mi ha mai attirato più di tanto, ma ora c’è Switch a tentarmi, anche se per ora sono stato bravo ed ho resistito.
Secondo, e più importante, ho modificato il tipo di giochi che compro ed il “modo” con cui li gioco. Giochi come The Witcher o Dragon Age, con i loro open world sterminati e centinaia di ore di durata, non sono più alla mia portata. A questi preferisco adventure, action, survival horror e giochi che non abbiano una componente on-line potenzialmente infinita. Ogni tanto sgarro da questa regola, sia chiaro. Mi sono ad esempio concesso Destiny 2 e saltuariamente mi permetto qualche GDR orientale, passione da gamer di vecchia data (Final Fantasy VII primo grande amore). In generale sperimento molto meno, compro giochi che già so mi piaceranno in modo da non sprecare il mio tempo.
È cambiato anche il “modo” in cui gioco. Raramente ormai mi capita di platinare un titolo, perché richiede troppo tempo, troppi tentativi per raggiungere il risultato e spesso la soddisfazione lascia spazio alla frustrazione. Spendere magari un’ora e mezza per prendere un solo trofeo, quando potrei giocare qualcosa di nuovo, è diventato quasi insostenibile e vi assicuro che ad una persona ossessivo-compulsiva con manie di completismo come me questa cosa pensa davvero molto.
Insomma, con questa ricetta sono riuscito a sopravvivere finora e conto di cavarmela anche negli anni a venire. Eccomi qua: un gamer superstite!
E voi come conciliate la voglia di giocare con la limitatezza del tempo libero? Fatecelo sapere nei commenti.
Nicola
18 Ottobre 2017 alle 16:12Io utilizzo invece la strategia del “pochi ma buon e duraturi” non potendo fare a meno degli open world enormi da centinaia di ore ( innamoratissimo di Final fantasy 15). Da quasi coetaneo/anziano gamer, grazie per l’articolo e complimenti!
Fabio Pompei
18 Ottobre 2017 alle 19:13Anche la tua è un’ottima strategia! Grazie per i complimenti!
Aldo
18 Ottobre 2017 alle 18:06Oh come ti capisco! Complimenti per l’articolo cmq!
Fabio Pompei
18 Ottobre 2017 alle 19:14Tra “vecchietti” ci si capisce! Grazie!