Viaggiare nello spazio comporta una nave ben equipaggiata e strategia. Scopriamo Space Pirates and Zombies 2, un sandbox tra le stelle
Pete Collier di Hogrocket fa il bis con il nuovo capitolo del videogioco che permette di viaggiare nello spazio saccheggiando basi, assaltando altre navicelle e combattendo battaglie con missili, scudi e raggi laser. Sebbene ai più questo gioco risulta essere sconosciuto o poco accattivante (basti pensare alla grafica tutto sommato minimale e relegata solo a rendere un pò più chiaro quello che è il gameplay), Space Pirates and Zombies 2 è capace di regalare le soddisfazioni che solo un gestionale / strategico / sparatutto / sandbox riesce a dare. Soprattutto di quest’ultimo genere il titolo sembra fregiarsi, con lunghe sessioni di esplorazione in uno spazio abbastanza grande e in grado di aumentare la sfida per il giocatore, di sessione in sessione.
Ma iniziamo con una domanda semplice: come funziona un sandbox spaziale? Ad opera di ManMax Games, viene sfornato questo titolo che riprende gli aspetti migliori (e peggiori) del suo precedente capitolo, sviluppando una giocabilità leggermente più accattivante. Un sandbox è un genere usato e abusato in questi anni dal mercato videoludico. Ne esistono a migliaia di esempi, di ogni tipo e di ogni genere. Space Pirates and Zombies 2 sembra ricordare, senza neanche troppi sforzi, Mount & Blade. Quest’ultimo è un titolo in cui il videogiocatore veste i panni di un soldato di ventura che, a poco a poco, assolda un manipolo di uomini che diventa sempre più grande fino a poter arrivare ad affrontare un esercito intero e reclamare un trono. Durante la partita sarà possibile comprare nuovo equipaggiamento e vendere i prodotti razziati. Bene, Space Pirates and Zombies 2 ne riprende la filosofia e in parte anche buona parte del gameplay.Â
Una delle prime schermate di gioco con cui avremo a che fare. Che mattacchioni questi programmatori.
Il gioco ci accoglierà con un chiaro tutorial per fare subito pratica con le meccaniche principali del gioco. Poi, tutte le restanti sottigliezze ci saranno sottoposte durante la partita. Avremo a disposizione una navicella, con una serie di moduli che possiamo migliorare, modificare e sostituire durante la partita in base a quello che riusciremo a saccheggiare e comprare dai vari altri siti in cui ci imbatteremo. Chiaramente, l’equazione è presto fatta: equipaggiamento maggiore ci permetterà di affrontare flotte migliori ed ottenere a nostra volta altro equipaggiamento, continuando il cerchio fino alla fine della partita. Perché di questo si tratta ed è questo che potrebbe spaventare i più: un titolo in cui il miglioramento porta a scontri sempre maggiori.Â
I simpatici tizi che ci spiegheranno le meccaniche del gioco.
Sostanzialmente il gameplay si divide in due modalità separate: quella della mappa spaziale, in cui potremo guidare la nostra navicella da un sito all’altro per effettuare rapine, saccheggi o per portare a termine missioni. Forse proprio quest’ultimo aspetto potrebbe essere una nota dolente per il gioco. Non esiste una main quest carismatica o che comunque possa portare il giocatore a seguirla fin dal principio. Anzi, la stessa risulta essere complicata inizialmente, soprattutto per la miriade di possibilità che ci vengono proposte fin dal primo istante di gioco.Â
Vi avevo detto che la mappa è minimal all’ennesima potenza?
La mappa offre una schermata “riassuntiva” di tutto quello che ci servirà per pianificare i nostri spostamenti. Ci ritroveremo quindi più volte a entrare in aree in cui gli avversari potrebbero essere troppo forti per la nostra piccola e improvvisata navicella, per cui preferiremo fuggire come i peggiori codardi per poi ritornare una volta migliorato l’equipaggiamento, come cannoni laser e scudo potenziato.Â
Questa è la piccolissima porzione in cui mi trovo.
A un certo punto la mappa di gioco diventa colorata e, tutto sommato, accattivante
L’altra sezione di gioco invece è molto più simile a uno sparatutto. Quando entreremo in rotta di collisione con un’altra navicella ostile o ci ritroveremo ad affrontare le difese di un sito spaziale che vogliamo razziare, la modalità di gioco sposterà la visuale in terza persona, con i classici comandi WASD per muovere la nostra nave, per combattere contro nemici ed effettuare manovre evasive per evitarne i proiettili.Â
Beh, la grafica non è il punto forte di questo gioco.
Potremo quindi distruggere i nostri avversari oppure, qualora decidessimo che lo scontro sia effettivamente troppo difficile per noi, abbandonare l’area e fuggire (se ce ne sarà data la disponibilità ). Avremo la possibilità di migliorare la nostra navicella con innesti e moduli, che potremmo procurarci durante la partita.Â
Anche se non risulta del tutto chiaro, qui sto aggiungendo dei moduli di fuoco.
Mmm, io sto a forza 5, lui a 22. Vabbè, stavo scherzando. Me ne vado.
Space Pirates and Zombies 2, il verdetto
Giungiamo, dunque, alle conclusioni e alla valutazione di questo titolo “indie” che fa del sandbox il suo punto di forza, volente o nolente. Parliamoci chiaro, è un gioco che non va acquistato e giocato per il comparto grafico, sonoro, né per la sceneggiatura e la trama, né per i colpi di scena di quest’ultima. Non è adatto ai giocatori che non hanno voglia di andare oltre a queste “mancanze”, o a chi preferisce avere a che fare con un gioco immediato. Per tutti gli altri, questo titolo potrebbe essere stimolante e potrebbe offrire diverse ore di intrattenimento e soddisfazione.
Diverse, sì, ma non tantissime.Â
Scritto ascoltando: Shirobon – Little Calculations
Punti a favore
- meccanica sandbox riuscita e stimolante
- scontri avvincentiÂ
Punti a sfavore
- ripetitivo
- senza una trama degna di nota
- ho già detto "ripetitivo"?
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