Finalmente si torna nelle gelide ambientazioni di Skyrim, scopriamo in questa recensione di The Elder Scrolls Online: Greymoor il nord di mille anni prima
The Elder Scrolls Online è, fin dalle sue fondamenta, un videogioco realizzato per tornare sia per esplorare zone inedite che altre già viste nella serie principale, tutte completamente riadattate con l’aggiunta di nuove storie ed approfondimenti. Morrowind è stata la sua prima espansione, dove abbiamo potuto ripercorrere gran parte dell’origine della città di Vivec e rivisitare Vvanderfell durante uno dei suoi periodi di maggiore splendore.
Hanno poi seguito le inedite location di Summerset ed Elsweyr, che ci hanno deliziato con nuovi elementi di gameplay e rigogliose ambientazioni. Per la quarta espansione Todd Howard ci riporta ancora una volta nell’estremo nord di Tamriel. In questa recensione di The Elder Scrolls Online: Greymoor su PC scopriremo cosa c’è di nuovo o se è tutta nostalgia di Skyrim.
Hey tu, finalmente hai aperto gli occhi!
The Elder Scrolls Online: Greymoor è l’ultima espansione del videogioco sviluppato da Zenimax Online Studios e pubblicato da Bethesda Softworks. Il suo annuncio è arrivato il 16 Gennaio 2020 assieme all’inizio dell’avventura di The Dark Heart of Skyrim. Quest’ultima comprende quattro DLC a pagamento, il primo è stato Harrowstorm con due nuovi dungeon, poi dall’espansione Greymoor il 26 maggio per PC e seguiranno altri due DLC in uscita ad Agosto (dungeon pack) e Novembre (narrativo).
Sulla carta i contenuti aggiunti sembrano tutti interessanti, noi li abbiamo provati con mano. Procediamo quindi con l’analisi in questa recensione di The Elder Scrolls Online: Greymoor, l’espansione che ci riporta in una Skyrim molto più oscura.
Tempesta di vampiri – Recensione The Elder Scrolls Online: Greymoor, si torna a Skyrim
Dopo aver accennato a The Dark Heart of Skyrim, non vi dovete preoccupare, la storia narrata su Greymoor è godibile anche senza conoscere il DLC Harrowstorm o il prologo gratuito uscito ad Aprile. L’inizio del gioco sarà simile per tutti, sia per nuovi giocatori, intermedi o avanzati, con la differenza di alcuni piccoli dialoghi.
La storia ha inizio con l’incontro di uno sconosciuto in punto di morte. Riceveremo alcuni avvertimenti preoccupanti e dopo la sua morte continueremo ad investigare fino a scoprire un’intrigo che vede la famiglia reale di Solitude in pericolo. Faremo poi la conoscenza di alcuni alleati fino a creare una vera e propria Scooby Gang lontano da Sunnydale.
Tra questi c’è Lyris Titanborn una nostra vecchia conoscenza, incontrata nella storia base del gioco. Poi Fennorian il vampiro, la principessa di Solitude ed una strega molto brava con le pozioni. Il comparto narrativo si evolve attraverso numerose investigazioni e conseguenti rivelazioni. Gradualmente l’atmosfera si incupisce, espandendo quella che in sostanza è un’espansione dedicata a vampiri e lupi mannari.
Purtroppo i guizzi di originalità sono pochi e gli approfondimenti interessati decisamente scarsi, specialmente se dovessimo includere solo i dialoghi e gli avvenimenti della trama principale. Per trovare qualcosa di più stuzzicante bisogna fare affidamento alle numerose quest secondarie o ai documenti sparsi per la mappa. Anche se, pure qui, alcuni argomenti rimangono troppo aperti e mancano di profondità . Si tratta comunque di una narrazione gradevole e servizievole, vedremo se con i prossimi DLC ci sarà un ulteriore ampliamento delle argomentazioni.
Come prima, ma non troppo – Recensione The Elder Scrolls Online: Greymoor, si torna a Skyrim
Tutta la vicenda e missioni secondarie le viviamo ovviamente anche attraverso le azioni, molte di queste nella rodata linea di gameplay che ha funzionato fino ad ora. Affronteremo molti dialoghi e combattimenti che ci porteranno ad esplorare quasi tutte le location più rilevanti di questa porzione di territorio situata ad ovest di Skyrim ed i suoi sotterranei.
Tuttavia quest’ultimo fattore potrebbe deludere alcuni giocatori. Non tutta Skyrim è stata infatti resa disponibile, della sua superficie possiamo visitarne la porzione che include la magnifica città di Solitude, Morthal, Dragon bridge, Labyrinthian e tanti altri vecchi e nuovi punti di interesse. Tuttavia a far pesare meno l’assenza di Whiterun e Falkreath, questo DLC include un’area sotterranea ben nota ai giocatori della serie.
Dove non batte il sole e i vampiri crescono – Recensione The Elder Scrolls Online: Greymoor, si torna a Skyrim
Stiamo infatti parlando di Blackreach, che ora non è più una serie di piccole grotte misteriose, ma una caverna di proporzioni colossali, certamente familiare, ma comunque differente dalla versione di mille anni dopo in TES V. Si tratta di un luogo decisamente affascinante che in termini di gameplay ci porta a visitare un villaggio, un castello gotico assieme a nuovi delve, dungeon pubblici e world boss.
Inoltre il mondo dei Nord è in subbuglio per l’apparizione di malefici vampiri e dei loro minion. Per far sentire ai giocatori questo pericolo incombente è stato aggiunto un world event unico a Greymoor, gli Harrowstorm. Di base sono simili ai Dolmen e si svolgono ad intervalli regolari in determinati luoghi della mappa.
In quelle aree si scatenerà una sorta di temporale magico con svariate ondate di nemici. Sconfitto l’ultimo e potente vampiro i giocatori verranno premiati con alcuni materiali ed equipaggiamento. Si tratta di un tipo d’evento affrontabile a qualunque livello, ma quasi impossibile da vincere da soli.
Gli Indiana Jones di Tamriel – Recensione The Elder Scrolls Online: Greymoor, si torna a Skyrim
Per quanto divertente sia uccidere vampiri, il fiore all’occhiello di Greymoor è il pacifico nuovo sistema delle Antiquity. Questa attività ci porterà a svolgere il lavoro di un vero e proprio archeologo in cerca di antichità in tutta Tamriel. Per adempire a questo compito avremo a disposizione due differenti abilità . La prima è lo Scry, che ci permette di “indovinare”, attraverso un mini gioco la locazione per lo scavo. In base a quanto saremo bravi l’area di ricerca verrà ristretta o distribuita a macchia di leopardo per tutta la mappa.
Dopo aver raggiunto il luogo dello scavo, inizieremo a dissotterrare il reperto con l’Excavation, un’altro minigioco simile a Prato Fiorito. Inizialmente gli oggetti che troveremo saranno di poco valore, ma con l’avanzamento di grado potremo acquisire nuovi decori per la casa oppure potenti manufatti dagli effetti unici. Si tratta di un’attività divertente che spinge i giocatori a tornare sulle vecchie mappe e lontano dai combattimenti. Tuttavia, proprio per quest’ultima ragione, alcuni giocatori preferiranno farmare Harrowstom a ripetizione.
I nuovi vampiri – Recensione The Elder Scrolls Online: Greymoor, si torna a Skyrim
In aggiunta all’espansione è stato reso gratuitamente disponibile un rework del vampirismo. Similmente al negromante alcune delle sue abilità sono state designate come atti criminali, se usate quindi di fronte ad NPC ci verrà assegnata una taglia sulla testa e le guardie saranno pronte ad attaccarci. Una di queste riguarda il tipico morso del vampiro, che ora ha una nuova animazione se usata contro nemici ignari. Oltre questi le abilità hanno nuove funzioni, effetti grafici ed icone differenti.
Infine per gli eroi organizzati di Tamriel, Kyne’s Aegis è il nuovo raid da 12 giocatori. Questo dungeon include 3 nuovi potenti boss: Yandir the Butcher, Captain Vrol e Lord Falgravn. Riuscendo a completare questa sfida avremo la possibilità di mettere le mani su diversi oggetti: nuovo equipaggiamento, una skin, un memento, svariati titoli e mobili per la casa.
Sia più oscuro che colorato – Recensione The Elder Scrolls Online: Greymoor, si torna a Skyrim
Con tutti questi elementi oscuri, vampiri e lupi mannari, ci si aspetterebbe un’ambientazione rinnovata con molteplici elementi gotici. Così è stato, ma solo in modo limitato. A differenza di come è capitato con le passate espansioni dove luoghi come Balmora sono stati decisamente ampliati e reinterpretati per accogliere un maggior numero di giocatori, qui è rimasto tutto pressoché identico. Solitude è come ce la ricordavamo su TES V, stessa cosa per Morthal e in parte anche Labyrinthian. Di nettamente differenti ci sono Dragon Bridge che ora è solo un piccolo accampamento e, come già detto precedentemente, Blackreach che è inedita e gigantesca.
Inoltre l’illuminazione gioca un grande ruolo nel cercare di differenziarsi con il gioco della serie principale. La tipica desaturazione è scomparsa per fare posto a luci più colorate che danno maggiore vita alle ambientazioni nordiche. Tuttavia si possono notare alcuni contrasti di qualità , siamo passati ad ammirare splendidi panorami ad altri spogli e privi di design ispirati. Tecnicamente parlando, l’espansione non sembra aver appesantito le performance, rimane quindi tutt’ora un titolo perfettamente giocabile anche su hardware datati.
Nel freddo nord
Greymoor è un’espansione di tutto rispetto che preferisce ampliare più che innovare. Si possono trovare tanti nuovi contenuti d’alta qualità , ma pochi di questi sono riusciti davvero a stupirci. La trama si piazza tra questi, con personaggi interessanti ma decisamente poco approfonditi. Tuttavia il nuovo sistema delle Antiquity vale da solo il prezzo di tutta l’espansione, capace di soddisfare sia giocatori della domenica che altri più hard-core in cerca di completismo. Da non sottovalutare è anche il suo naturale effetto nostalgia, immergersi di nuovo nelle terre innevate di Skyrim è sempre qualcosa di gradevole. Questa volta però i giganti non vi spediranno nello spazio.
The Elder Scrolls Online: Greymoor è ora disponibile su PC, mentre la sua uscita per Xbox One e PlayStation 4 è fissata per il 9 giugno 2020. Per rimanere aggiornati su videogiochi e tecnologia vi consigliamo di continuare a seguirci sulle pagine di tuttoteK.
Punti a favore
- L'Antiquity System è molto divertente
- Tante quest ed attivitÃ
- Skyrim non delude
Punti a sfavore
- Narrazione poco coinvolgente
- Scarsa innovazione
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