Rotoliamo giù da una collina per la terza volta. Scopriamo in questa recensione Rock of Ages 3: Make & Brake in versione Nintendo Switch
Tra le cose che maggiormente hanno la capacità generare adrealina e scaricare lo stress, c’è sicuramente il poter distruggere tutto quello ci capita a tiro. La classica litigata casalinga è una di quelle attività che dovrebbe rilasciare endorfina a quintali, tra piatti e ciabatte lanciate come coltelli e distrutti contro il muro. Oppure una moda recente è quella delle Rage Room, dove è possibile distruggere ogni cosa all’interno di una stanza, muniti di martello o di chissà quale altra arma da mischia. Tuttavia i videogiochi sono valvole di sfogo molto meno pericolose, basta cercare quelli giusti. Rock of Ages 3: Make & Brake con un po’ di umorismo e distruzione è uno di quelli, scopriamolo in questa recensione della versione per Nintendo Switch.
Le ispirazioni del macigno
In un periodo in cui gli indie stavano lentamente facendo capolino su Steam, Rock of Ages dell’ACE Team si stava facendo notare per la sua originalità. Protagonista è una palla che rotola e distrugge tutto quello che incontra nel suo percorso, idea semplice ma estremamente efficace specialmente se associata a una storia grottesca che prende a piene mani dall’umorismo dei Monty Python, tra cui il noto regista Terry Gilliam. Tutto questo è stato ripreso ed espanso nel seguito, con l’introduzione di nuove modalità e la possibilità di giocare in cooperativa online. In Rock of Ages 3: Make & Brake gli sviluppatori ci riportano nei panni di una masso rotolante, imbellettato con tanti nuovi e vecchi contenuti su Nintendo Switch.
Le origini del macigno – Recensione Rock of Ages 3: Make & Brake, rotolare su Nintendo Switch
La storia di Rock of Ages è un capolavoro di esecuzione e narrativa non-sense. Le vicende sono descritte attraverso alcune scene animate in stop motion che riprendono l’estetica e l’umorismo dei Monty Python, un gruppo di comici inglesi dallo stile avanguardistico, che proponevano tematiche e critiche sociali esposte con scene in live action e animazione. Rock of Ages si ispira direttamente ai loro film come: E ora qualcosa di completamente diverso, Il Sacro Graal e Bryan di Nazareth. Storia e modernità si fondono continuamente, generando situazioni assurde che difficilmente non vi strapperanno una risata.
Più in particolare questo gioco prende elementi storici, artistici, mitologici, letterari e ne crea un frullato di ilarità. Il protagonista di questo terzo capitolo non è più Atlante, ma un Ulisse più stupido e frivolo che deve tornare a Itaca dopo la famosa battaglia di Troia. Solo, non incontrerà le sirene e Cariddi, ma viaggerà per isole affrontando personaggi storici come: Montezuma, Guglielmo Tell, Cesare e molti altri. Spesso questi personaggi saranno intenti a fare cose impossibili e paradossali, come godersi una partita di calcio in TV oppure o semplicemente sopravvivere a eventi canonici. Assurdità che si traducono perfettamente anche nel gameplay.
La storia del macigno – Recensione Rock of Ages 3: Make & Brake, rotolare su Nintendo Switch
Riprendendo l’overworld in stile Super Mario del secondo capitolo, qui la mappa principale è un mare che assomiglia a un cielo stellato. Navighiamo con la nave di Ulisse, e in base alle stelline che possediamo, possiamo decidere quale isola affrontare per prima. Ogni isola sblocca un nuovo sfidante e fra i primi c’è proprio il Ciclope, che subirà le angherie del famoso guerriero. Possiamo decidere se affrontare una delle sue sfide, oppure rotolare direttamente contro il suo tracciato e macigno fatto di pecore ammassate.
Indipendentemente dalla nostra scelta, le palle rotolanti sono sempre protagoniste, perché come disse Leonardo Da Vinci: far rotolare un macigno giù da una collina è la migliore strategia di attacco. Tuttavia al giocatore viene data la possibilità di scegliersi il personaggio giocante, che ad ogni modo non sostituirà Ulisse nelle scene animate. Il nostro preferito è il Flying Spaghetti Monster.
Le modalità di approccio del macigno – Recensione Rock of Ages 3: Make & Brake, rotolare su Nintendo Switch
La modalità più classica è quella che ci vede in una prima fase rotolanti lungo un percorso fatto di ostacoli da abbattere e nemici pronti ad arrestare la nostra discesa. Sul fondo si trova la roccaforte avversaria, di cui è necessario abbattere il portone con svariate discese e colpi diretti, per poi riuscire a schiacciare la figura storica al suo interno. I comandi per far rotolare la palla sono responsivi ancora una volta, nonostante la voluta lotta contro la gravità che ne rende impervio il controllo. Tuttavia dopo un paio di corse ci farete l’abitudine, sfrecciando e abbattendo ostacoli come se nulla fosse.
Nella seconda fase saremo noi a dover costruire le difese lungo il nostro percorso per arrestare l’avanzata del nemico proprio come in un classico tower defence, dove però la fisica rende tutto più imprevedibile. Ci sono numerose unità che possiamo sfruttare e che si sbloccano completando le sfide. Strategia base sarebbe quella di erigere muri sul tracciato per rallentare l’avanzata dei macigni avversari, ma ben presto ci si accorgerà che da soli non sono per niente efficaci.
Le armi del macigno – Recensione Rock of Ages 3: Make & Brake, rotolare su Nintendo Switch
Qui ci vengono in aiuto i leoni sui palloncini, le mucche adesive, i giullari che si schiantano contro lo schermo, il carro armato di Leonardo Da Vinci o i minotauri. Di unità ce ne sono davvero tante e permettono al giocatore di sbizzarrirsi con tutte le combo possibili. Ad esempio raggruppare un Minotauro con una schiera di tori potrebbe rivelarsi letale per qualsiasi avversario. Tuttavia prima dell’inizio della partita dovremo scegliere quali unità vogliamo utilizzare, senza neanche sapere che genere di tracciato andremo ad affrontare. Un pizzico d’imprevedibilità che non disturba.
Oltre alle unità dobbiamo scegliere il macigno da utilizzare, che in base alla forma e materiale, può cambiare radicalmente la potenza d’attacco, manovrabilità, durabilità, velocità e altro. Ad esempio la palla cubica ha una potenza di attacco devastante, ma è quasi incontrollabile sui tracciati più complessi. Possiamo scegliere tra macigni infuocati, in armatura, di sabbia ad altri molto più stravaganti come la forma di formaggio o il povero Humpty Dumpty che si rompe facilmente. In questo terzo capitolo la scelta è piuttosto ampia, ma bisogna anche citare il fatto che molti asset sono stati trasferiti dai primi due giochi.
Costruire con il macigno – Recensione Rock of Ages 3: Make & Brake, rotolare su Nintendo Switch
Per collezionare più stelline, dovremo anche affrontare le sfide secondarie: corse di velocità, abbattimento bersagli, di sola difesa e i tracciati del Paese delle Meraviglie. Talvolta capiterà di dover abbattere dei boss speciali in piccole arene, in cui andrà usata un po’ di strategia per identificare loro punti deboli. Una modesta quantità di modalità, ancora più divertenti e longeve se giocate in cooperativa locale a 2 giocatori oppure online da 4. In questo caso entra in gioco il buon vecchio split screen e una doppia dose di ostacoli da affrontare.
Fiore all’occhiello di questo terzo capitolo è la possibilità di creare i propri tracciati e condividerli online con il mondo. L’editor dei livelli che abbiamo provato si è dimostrato un potente strumento creativo a patto d’inserire un inizio e fine percorso. Seppur mouse e tastiera siano meglio indicati per costruire, il controller si è rivelato più che degno del compito. Si possono erigere strade sia di lunghezza che altezza modificabili e ogni elemento decorativo e interattivo incontrato nel gioco, possono essere sfruttati per creare tracciati spettacolari. Con la giusta creatività e precisione sarebbe possibile ricreare i tracciati sviluppati per la modalità storia.
I problemi del macigno – Recensione Rock of Ages 3: Make & Brake, rotolare su Nintendo Switch
Sotto l’aspetto puramente estetico, Rock of Ages 3 si è dimostrato ancora una volta capace di soddisfare le aspettative. Le animazioni in stop motion che scandiscono il ritmo di progressione della trama sono di una bellezza unica e appagante. Proprio come fecero i Monty Python, diversi stili espressivi si incontrano per creare surreali panorami. Per quanto eccentrico nulla sembra mai realmente fuori posto.
Nota stonata sono purtroppo le performance. In sede di recensione Rock of Ages 3: Make & Brake su Nintendo Switch, nei momenti più concitati è facile che vada ben al di sotto i 30 fotogrammi al secondo. Problema che si aggrava temporaneamente quasi ogni volta che la partita viene ripresa dopo aver messo la console in modalità riposo. Inoltre abbiamo incontrato vari bug e inconvenienti. Siamo spesso caduti nelle texture o il gioco semplicemente si è bloccato, costringendoci a riavviare il software o la partita.
Anche l’intelligenza artificiale avversaria non ha avuto vita facile, incastrandosi talvolta nei poligoni e permettendoci di vincere più facilmente. Alquanto scomoda è anche l’interfaccia in modalità portatile dato che la dimensione dei caratteri è fin troppo minuta, adatta unicamente all’uso su grande schermo. Confidiamo nella risoluzione di questi problemi in futuri aggiornamenti.
Il macigno ha sfondato il portone
Rock of Ages 3: Make & Brake è un videogioco che sa regalare grandi soddisfazioni, per la maggior parte grazie ad un gameplay molto semplice. Rotolare ad alta velocità abbattendo ogni ostacolo vedendolo esplodere in centinaia di pezzi non delude mai. Seppur alcuni contenuti di gameplay sono certamente stati ripescati dai giochi precedenti, la nuova storia e l’editor di mappe da soli giustificano a pieno l’esistenza di questo terzo capitolo. Tuttavia sappiate che nel mare di questa nuova odissea su Nintendo Switch si possono nascondere bug o altri problemi tecnici.
Il gioco della recensione di oggi, Rock of Ages 3: Make & Brake, è ora disponibile su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e PC; il 14 Agosto sbarcherà anche su Google Stadia. Per rimanere aggiornati su videogiochi e tecnologia vi consigliamo di continuare a seguirci sulle pagine di tuttoteK.
Punti a favore
- Storia divertente
- Gameplay ancora soddisfacente
- L'editor dei tracciati
- Design estetico senza difetti
Punti a sfavore
- Performance altalenanti
- Qualche bug di troppo
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