Lo stavamo aspettando con timore misto a speranza: Ori and the Will of the Wisps è in grado eguagliare la bellezza del suo predecessore? La risposta la trovate nella nostra recensione
Quando crei un capolavoro di tecnica, arte e composizione come Ori and the Blind Forest, su di te incombe sempre la condanna: riuscirai a fare altrettanto bene con il seguito? Eppure forse in questo caso la risposta alla domanda non era tanto difficile, dato che parliamo di Moon Studios. La casa di sviluppo austriaca possedeva già, infatti, tutte le carte in regola per eguagliare il successo del primo gioco, grazie al quale, tra le altre cose, si era guadagnata il premio come miglior debutto ai Game Devolopers Choice Awards.
Storia toccante, forte componente artistica e sviluppatori ispirati erano solo alcune delle caratteristiche chiave del successo di Ori and the Blind Forest. E il suo seguito? Riesce a reggere il confronto? Be’, non vi resta che andare avanti a leggere per scoprirlo.
Un viaggio alla ricerca di sé
La storia di Ori and the Blind Forest era toccante nella sua semplicità. Come non affezionarsi al piccolo Ori, spirito guardiano smarritosi durante una tempesta? Al suo fianco, Moon Studios ci aveva trascinati in un emozionante viaggio per salvare la foresta di Nibel e i suoi abitanti, regalandoci ore di sfida miste a commovente intensità. Ora The Will of the Wisps ricombina gli ingredienti noti con nuovi elementi capaci di toccare le corde più dolci del nostro cuore.
Nuova trama, stesse intense emozioni – Recensione Ori and the Will of the Wisps
In questo secondo episodio ritroviamo Ori e Naru, ma facciamo anche la conoscenza della piccola Ku, la gufetta figlia del temibile Kuro. È lei la chiave della nostra avventura e sarà per aiutare lei che abbandoneremo i sicuri lidi di Nibel per inoltrarci in scenari ben più tetri e spaventosi: la foresta di Niwen.
Un luogo un tempo rigoglioso (e qui ritroviamo il tema principale del primo gioco) e ora devastato da una nuova, temibile, minaccia. Aiutati tra gli altri da un gruppo di dolcissime creature chiamate Moki, dovremo farci strada tra acque velenose, oscurità angoscianti e tetre desolazioni, alla ricerca non solo di Ku, ma anche di una cura per questa nuova foresta devastata dal male.
Ori and the Will of the Wisps ci porta a scoprire nuovi frammenti del mondo di Ori e nuovi abitanti, non tutti ahinoi proprio amichevoli. Il nostro piccolo spirito guardiano sarà messo nuovamente a dura prova, così come lo saranno la nostra abilità e la nostra resistenza emotiva. E sì, perché se The Blind Forest ci aveva fatto commuovere, The Will of the Wisps ci stritola proprio l’anima, strapazzandola senza pietà.
Coraggio, amicizia, spirito di sacrificio: sono questi il cuore della storia di Ori e Ku, e sarà arduo trattenere la lacrimuccia che minaccia continuamente di infrangere la nostra compostezza. Difficile, inoltre, non notare le numerose metafore e i continui rimandi al mondo reale; anche questo secondo capitolo sembra infatti volerci spingere a riflettere, e a domandarci quanto di quello che abbiamo appreso lungo il viaggio a Niwen possiamo portare con noi nella vita reale.
Un gameplay fresco e ricco di novità – Recensione Ori and the Will of the Wisps
Se dal punto di vista narrativo Ori and the Will of the Wisps si presenta come un’emozionante riconferma, sul lato gameplay spiccano soprattutto le novità. In primis, quella del sistema dei potenziamenti delle abilità del personaggio; in questo secondo capitolo abbandoniamo infatti la progressione lineare delle abilità per rivolgerci a un sistema di raccolta e selezione di artefatti, distribuiti sulla mappa della foresta di Niwen.
La ricerca di questi artefatti, chiamati Frammenti, ci spinge ad un’esplorazione più profonda della mappa di gioco, mentre un numero basso di slot disponibili ci obbliga a scegliere quali frammenti usare di volta in volta e a variare così il nostro stile di gioco in base alle situazioni.
Inoltre, alcune abilità speciali come il salto triplo diventano un vero e proprio bene acquistabile; a fare da valuta arrivano le Luci base e le Luci spirituali, che troviamo lungo il cammino o ci vengono droppate dai nemici che sconfiggiamo. In aggiunta, oggetti di trama come i Semi Misteriosi e il Minerale dei Gorlek ci permettono di interagire con i personaggi che incontriamo e di avere accesso a sottotrame e benefici aggiuntivi. Cambia anche il sistema di salvataggi: non più manuale, diventa gestito da check-point automatici, distribuiti in numero tale da non rendere mai troppo frustrante il respawn.
Nuovi boss e nuove armi – Recensione Ori and the Will of the Wisps
La differenza più interessante, a nostro avviso, arriva con il sistema di combattimento. Non più un’unica modalità di attacco, ma un nuovo sistema, tutto rivisto, di acquisizione delle armi e di loro selezione. Lungo il corso della nostra avventura abbiamo infatti la possibilità di acquisire nuovi attacchi, e di equipaggiarli dal selettore.
Avremo, però, purtroppo, solo tre slot e dovremo anche qui operare una dolorosa scelta in funzione del nemico che ci troviamo ad affrontare. Fendente Spirituale per spazzare i nemici a distanza ravvicinata o Arco per quelli a distanza? E ancora Luci Spirituali che bersagliano i nostri nemici e che ricordano un po’ la nostra amica Sein o la nostra immancabile e utilissima capacità Fionda, che ci permette di usare i nemici e le loro munizioni come trampolini?
Anche i boss e i miniboss subiscono degli apprezzabili cambiamenti. Entrambi, infatti, vengono dotati di set di mosse specifiche che dovremo imparare per poterli sconfiggere e spesso saremo spinti a fare ricorso alla nostra inventiva e agli elementi dello scenario per uscire indenni dalle arene e dalle sfide obbligate. Durante i combattimenti ci verranno molto utili proprio quelle abilità che a loro volta utilizziamo durante le fasi di platforming, equilibrando così, al massimo, tutta la gestione delle meccaniche di gameplay.
Unica nota negativa, la difficoltà delle sfide non sempre appare perfettamente calibrata e può capitare di imbatterci in sfide a round contro i boss nelle quali il livello di frustrazione rischia di salire non poco. In questi casi, il nostro consiglio è di mantenere la calma, prendere confidenza con le mosse specifiche del boss e non farsi abbattere dalle sconfitte. Anche se dure, tutte le sfide sono vincibili con una buona dose di pratica e creatività.
Un comparto tecnico a dir poco spettacolare – Recensione Ori and the Will of the Wisps
Trama e gameplay di Ori and the Will of the Wisps ci avevano già catturati. Ma è il comparto tecnico ad aver fatto il resto della magia. Dire che la grafica di questo secondo episodio è spettacolare, infatti, sarebbe poco. A partire dalle bellissime e toccanti ambientazioni fino alle fluidissime animazioni del piccolo Ori, ogni dettaglio appare creato e cesellato alla perfezione dal team di Moon Studios.
Giocato da PC, Ori and the Will of the Wisps ci ha regalato un’esperienza non solo toccante, ma anche solida e soddisfacente; con solo rarissimi cali di frame rate nelle situazioni di maggior sforzo per il nostro apparato tecnico. I colori ancora più vibranti e gli ottimi particellari che esaltano l’effetto 3D si aggiungono al quadro dei pregi, dando a questo secondo episodio un aspetto ancora più affascinante di quello già magistrale del suo predecessore.
Impossibile non emozionarsi per la storia di Ori e Ku, quando è narrata con un tale impatto visivo; ed è ancor più difficile rimanere impassibili quando la colonna sonora invade la nostra mente e ci riempe di incanto. Riprendendo il celebre tema di Ori and the Blind Forest, Gareth Coker regala intensità e dolcezza a questo secondo viaggio; e ci travolge sia nei suoi toni più cupi che in quelli più brillanti, rendendolo indimenticabile.
In sintesi
È innegabile che questo secondo capitolo di Ori ci abbia coinvolti ed emozionati come non ritenevamo possibile. Le aggiunte dal punto di vista del gameplay hanno permesso a Ori and the Will of the Wisps di distinguersi in postivo dal suo predecessore; mentre il comparto tecnico e la forza espressiva della sua storia ci hanno donato tutto ciò che ci aspettavamo da un sequel di questa portata. I rari cali di frame rate (imputabili forse al nostro PC) e l’eccessiva difficoltà di alcune sfide sono gli unici difetti che ci sentiamo di segnalare in un titolo che si presenta solido e impeccabile sotto ogni altro punto di vista.
Per chi aveva già amato Ori and the Blind Forest, questo secondo capitolo è un nuovo, toccante e imperdibile viaggio nel cuore di Ori e dei suoi amici. Per chi ancora non l’ha giocato, è un validissimo punto di partenza per immergersi nella foresta di Nibel e conoscerne tutto l’incanto.
E voi? Avete già provato il nuovo Ori and the Will of the Wisps o lo farete dopo aver letto questa recensione? Se sì, avete dato un’occhiata alla nostra Lista degli obiettivi? Potrebbe tornarvi molto utile per sbloccare tutti gli achievements e arrivare all’agognato 100% del completamento.
Punti a favore
- Trama toccante e coinvolgente
- Gameplay rivisto e migliorato
- Ottimo sistema di progressione delle abilità
- Animazioni fluide
- Solido comparto tecnico
- Colonna sonora indimenticabile
Punti a sfavore
- Alcune sfide fin troppo complesse
- Qualche saltuario calo di frame rate
Lascia un commento